Marsilio: Letteratura universale. Gli Anemoni
Messer Taddeo
Adam Mickiewicz
Libro: Copertina rigida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 473
Scritto in esilio tra il 1832 e il 1834, quando fu pubblicato a Parigi, "Messer Taddeo" racconta la storia d'amore tra Taddeo Soplica e Sofia, sullo sfondo della rivolta della città lituana di Soplicowo contro la dominazione russa, nell'arco di sole sei giornate tra il 1811 e il 1812. Intrecciando le vicende familiari dei protagonisti con le rivendicazioni di un'ideale patria polacca, in un microcosmo sociale di straordinaria pregnanza, Mickiewicz dà vita a uno dei maggiori poemi epici della modernità, tradotto da Silvano De Fanti in versi fluidi e incisivi che ne rispettano ritmo e forza espressiva.
Eroi senza gloria
Liviu Rebreanu
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 144
Nei tre racconti, ambientati durante la prima guerra mondiale, il conflitto armato è allo stesso tempo specchio e origine di lacerazioni interiori, che si risolvono solo con la morte. La guerra non è mai spettacolo tragico o grandioso, e i soldati non sono mai eroi, ma semplici individui costretti a misurarsi con un destino ineluttabile. "La danza della morte" narra un'accesa contesa tra due soldati, decisa dalle pallottole nemiche che colpiscono entrambi a morte. "La catastrofe" mette in scena il conflitto di coscienza che il protagonista deve affrontare combattendo i suoi «fratelli» rumeni, a cui è legato per lingua ed etnia. "Itic Strul, disertore", capolavoro della prosa breve rumena, si interroga sugli obblighi e sul senso di appartenenza dei cittadini di fede ebraica a uno Stato nazionale che sembra escludere al suo interno ogni diversità.
In questa grande epoca. Testo tedesco a fronte
Karl Kraus
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 104
Scritto nel novembre del 1914, quando la Prima guerra mondiale ha appena dispiegato i suoi tratti di insensata carneficina, "In questa grande epoca" - qui tradotto per la prima volta in italiano - è forse il capolavoro saggistico di Karl Kraus: una durissima resa dei conti con la retorica patriottica e nazionalista, un assalto frontale alla mendacia del giornalismo, un j'accuse senza appello contro la viltà degli intellettuali schieratisi con il potere e, non per ultimo, un disperato mettersi a nudo dello scrittore, che espone se stesso e le proprie inestricabili contraddizioni di ebreo antisemita e fervido conservatore contrario alla guerra in nome dello Stato di diritto. In uno stile brillante, aforistico e paradossale, attento a schivare i colpi della censura, l'intellettuale viennese traccia il quadro di un'epoca chiamata «grande», che sacrifica la vita umana e lo stesso spirito agli idoli del progresso e del denaro, sostituendo la realtà con la sua rappresentazione mediatica.
Il perdono della luna. Poesie 1906-1919. Testo ungherese a fronte
Endre Ady
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 274
Da più di mezzo secolo mancava, in Italia, un'antologia delle opere poetiche di Endre Ady. Questa raccolta, che spazia dai versi apparsi nei primi volumi fino ad alcune poesie pubblicate postume, vuole riparare una lacuna. Penalizzata dalla particolarità della lingua ungherese e dall'eccentricità metrica dei suoi versi, la poesia di Ady merita invece di essere considerata da vicino. In primo luogo perché, dando voce profetica alle tensioni e ai conflitti della storia, fa vibrare anche quelli del nostro tempo; e poi perché scava nelle lacerazioni, nelle dissonanze, nel dolore che pare imprigionare la vita individuale, con una nostalgia straziata di esistenza piena. L'attenzione alle pulsazioni brevi, agli esigui splendori del vivente così come ai sussulti della storia lo fa voce anche di questo nostro tempo ansioso e per i nostri cuori inquieti.
Käthchen di Heilbronn, ovvero La prova del fuoco. Grande dramma storico-cavalleresco. Testo tedesco a fronte
Heinrich von Kleist
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2018
pagine: 379
Ambientato in un Medioevo ricco di intrighi e malie, questo capolavoro del teatro tedesco racconta la storia di Kärhchen, fanciulla del popolo che ostinatamente insegue l'amato conte Wetter vom Strahl, apparsele in sogno come futuro sposo. La protagonista sovrappone la vira reale a quella onirica, opponendo la poesia del cuore alla prosa dei fatti. La Käthchen di Heilbronn (1810) unisce spettacolari elementi fiabeschi a profonde questioni di carattere psicologico e filosofico in un intreccio serrato e ricco di colpi di scena.
Il golem
H. Leivick
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2016
pagine: 235
Pubblicato a New York nel 1921, il dramma poetico in otto quadri "Der goylem" è fra le opere memorabili della letteratura yiddish. Fu messo in scena la prima volta in ebraico, a Mosca nel 1925, dal teatro Habima, di cui diventò presto, e rimane tuttora, uno dei cavalli di battaglia. La regia era di Boris Versilov, che due anni dopo ne diresse la prima messa in scena in yiddish. L'opera si ispira all'antico mito dell'automa-Messia. In epoca tarda la creazione del Golem viene attribuita al rabbino di Praga Yehuda Löw ben Betsalel (Poznan, 1520 - Praga, 1609), detto il Maharal. Se però nella tradizione ebraica il Messia è sempre pronto a intervenire, nel dramma di Leivick il fantoccio di argilla non può mai essere pronto, cerca di ritrarsi dal suo compito, si rifiuta di vivere; con disperazione di bambino implora il suo creatore di lasciarlo fra le tenebre del non-essere. Nel "Golem" non trovano una risposta univoca i grandi temi da esso sollevati. Non sappiamo se l'esistenza del Golem sia considerata frutto della volontà divina o solo della hybris prometeica del Maharal; non conosciamo il significato della redenzione, non ci vengono fornite né una giustificazione né una condanna univoca dell'uso della violenza. Ma risaltano, in questo dramma tutto al maschile (come sostanzialmente maschile è la cultura ebraica tradizionale), l'immagine del rapporto fra il rabbino e il Golem, al contempo padre-figlio, Dio-essere umano, e la creaturalità smarrita, desiderante e priva di conforto del goffo pupazzo, vero emblema dell'uomo moderno.
R.U.R. Rossum's Universal Robots
Karel Capek
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2015
pagine: 169
"R.U.R. Rossum's Universal Robots", scritta nel 1920, è l'opera teatrale che introduce nella cultura mondiale il termine "robot". Nella prima metà degli anni Venti si afferma sui palcoscenici di tutto il mondo con grande rapidità: nel 1921 è in scena a Praga e Aquisgrana, un anno dopo a Varsavia, Belgrado e New York, nel 1923 a Berlino, Vienna, Londra e Zurigo, nel 1924 a Parigi, Bruxelles, Stoccolma e Tokio. Utopia planetaria che coinvolge il destino dell'intera umanità, propone una riflessione sulle paure ancestrali che l'uomo del XX secolo prova di fronte alla rapidità senza precedenti con cui il progresso scientifico avanza. La creazione di un uomo artificiale, il suo sfruttamento nel mercato del lavoro e perfino lo scoppio di guerre distruttive sono all'epoca temi già noti; la grande novità del dramma tragicomico di Karel Capek consiste nel ridurre al minimo la distanza tra creatura artificiale e umana. Il robot è un operaio artificiale non meccanico, è una replica semplificata dell'uomo: nelle intenzioni dell'autore "R.U.R." è un grido d'allarme, "un ammonimento alla società tecnologica, perché si avveda in tempo del baratro in cui sta precipitando". Sarà invece l'aspetto spettacolare e drammatico della lotta tra uomini e robot a catturare l'attenzione degli spettatori e a inaugurare un filone che avrà grande successo letterario e cinematografico lungo il Novecento.
Racconti di Malá Strana e altre storie praghesi
Jan Neruda
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 198
"Racconti di Malá Strana e altre storie praghesi" contiene, in una nuova traduzione, i più bei racconti della celebre raccolta, nei quali il lettore ritroverà personaggi nerudiani indimenticabili, come i nemici-amici Rysànek e Schlegl, il nobile mendicante Vojtisek, il commerciante Vorel con la sua pipa, la piagnucolosa signora Ruska, dedita ai funerali. Accanto a queste vecchie conoscenze, presentiamo inoltre alcuni altri testi nerudiani finora inediti in italiano: ambientati a Praga, ne esprimono anch'essi l'inconfondibile atmosfera, allo stesso tempo razionale e misteriosa, senza rinunciare a una buona dose di umorismo. Di tutti gli scritti qui selezionati è tratto saliente la maestria stilistica e narrativa, unita a una penetrante capacità di osservazione e di comprensione della vita, storica e interiore. Ne emerge un ritratto vivido e intenso della società e della cultura centroeuropea a metà del XIX secolo, raffigurata nella sua prospettiva praghese.
Il sale della terra
Józef Wittlin
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2014
pagine: 397
La notizia dello scoppio della Prima guerra mondiale giunge a una piccola stazione della Galizia orientale, dove Piotr Niewiadomski, analfabeta quarantenne di etnia hutzul, lavora come uomo di fatica. Richiamato alle armi, lo spaesato campagnolo si trova ad affrontare un percorso dal carattere iniziatico che lo conduce alla sua guarnigione in Ungheria e che si conclude con l'addesttamento militare, durante il quale Niewiadomski scopre l'unica legge che regola la vita delle reclute al campo, ovvero la paura e di conseguenza la sottomissione alla subordinazione che trasforma gli uomini in automi. "Il sale della terra" racconta una Prima guerra mondiale la cui atrocità non consiste nelle scene di battaglia, nello spargimento di sangue e nella massa di cadaveri straziati, bensì nel lento e pianificato omicidio perpetrato sulle anime di migliaia di ignoti soldati. Tramite l'ironica sacralizzazione e la smitizzazione della guerra e dell'esercito austro-ungarico, il romanzo - unica opera letteraria in prosa di Józef Wittlin - offre uno spaccato stilisticamente raffinato e amaramente satirico della crisi della cultura europea nei primi decenni del Novecento.
Il redentore
Robert Musil
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 274
Dalla sterminata mole di stesure e varianti dell'"Uomo senza qualità" (più di diecimila pagine) Walter Fanta - probabilmente il più autorevole conoscitore delle carte di Musil e curatore della sua edizione critica digitale presso l'Università di Klagenfurt - propone un testo inedito a stampa e in prima traduzione mondiale che colpisce per la sua immediata freschezza narrativa. In questo breve romanzo, il cui protagonista ha l'emblematico nome di Anders (e non ancora quello definitivo di Ulrich), il lettore ritroverà in una nuova sorprendente combinazione e in una diversa prospettiva figure e situazioni dell'opera pubblicata in vita da Musil, ma anche scene poi cassate per la loro cruda violenza, o avvincenti per la loro dinamica narrativa. Tutto ciò che nell'"Uomo senza qualità" appare sublimato dalla riflessione e dall'ironia, nel "Redentore" è ancora anarchica fantasia sovversiva. Introduzione di Luigi Reitani.
Maggio. Testo originale a fronte
Karel H. Macha
Libro: Libro in brossura
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 111
"Maggio" (1836) è il poema più celebre e più celebrato, il più stampato e il più studiato nella letteratura ceca, della cui tradizione poetica è insieme frutto, radice e linfa. Vi si riflettono e rifrangono numerose suggestioni, dall'attrazione barocca per la morte e il nulla alla passione romantica per la creazione simbolica, il tutto distillato in versi affascinanti, musicali e coinvolgenti, densi e precisi. Il triste epilogo della storia d'amore di Jarmila e Vilém, con lei suicida e lui condannato a morte per aver assassinato il proprio padre, il seduttore della fanciulla amata, viene raccontato con brillante sensibilità metaforica, arricchita dalla meditazione filosofica sul tema della caducità dell'esistenza. La natura è colta nel pieno della primavera, non conosce né alba né declino; la sua indifferenza di fronte alla sofferenza umana è tuttavia pacata, quasi lenisce il tormento delle emozioni, non è affatto soverchiarne, né trova accenti dolorosamente leopardiani: si riscatta nell'innocenza della stagione primaverile, senza conoscere declino, laddove l'uomo, invece, fragile e dissipatore, infrange le regole e la vita.
Hotel Savoy. Testo originale a fronte
Joseph Roth
Libro: Copertina morbida
editore: Marsilio
anno edizione: 2013
pagine: 325
Giunto alle soglie del mondo occidentale, dopo aver vagato come reduce nella Russia della rivoluzione, Gabriel Dan soggiorna in un albergo dove si incrociano le travagliate vite di uomini e donne naufraghi del loro tempo, uniti dal comune desiderio di riprendere il proprio cammino e di ritrovare una casa. Metafora di una condizione di universale precarietà, segnata dall'assenza di Dio, l'Hotel Savoy è così un microcosmo esemplare, un caleidoscopio in cui si rimescolano continuamente i variopinti frammenti dell'esistenza: tragici, grotteschi, festosi. In quest'epica del non-ritorno, permeata da un'acutissima nostalgia, l'eroe del romanzo imparerà a leggere negli altri e in se stesso. Apparso per la prima volta nel 1924, questo romanzo, ormai considerato un classico della letteratura, è la seconda prova narrativa di Joseph Roth e segna il suo approdo a una piena maturità stilistica.