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Quodlibet: Bis

Le parole non sono di questo mondo. Lettere al guardiamarina E. K., 1892-1895

Hugo von Hofmannsthal

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2012

pagine: 138

Lo scambio epistolare tra il giovane ufficiale e il giovane intellettuale, maestro non solo culturale ma anche morale ("Penso che diecimila ore difficili non possono disfare ciò che viene intessuto in un'ora felice") svela, con una misura e una delicatezza d'animo che escludono qualunque effusione, un'amicizia virile di grande intensità. Al centro del dialogo c'è il grande compito della maturazione, che entrambi sentono impegnativo e rischioso: il difficile passaggio dalle promesse indistinte della giovinezza alla piena responsabilità dell'adulto, nel quale il guardiamarina è condotto per mano. Sono lettere straordinarie, in cui Hofmannsthal parla con totale libertà della vita e dell'arte ("l'essenza dell'arte è l'immediatezza, la capacità di guardare l'esistenza senza timore, senza pigrizia e senza menzogna") a un animo partecipe e avido di apprendere. Il titolo viene dalla stupenda lettera del 18 giugno 1895, in cui, traducendo in prosa la visione espressa nella Ballata della vita esteriore, Hugo scrive che "la gran parte degli uomini non vivono nella vita, ma in una pura apparenza dove nulla è e tutto soltanto significa".
12,00 11,40

Bartleby. La formula della creazione

Gilles Deleuze, Giorgio Agamben

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2011

pagine: 89

Fin dalla sua pubblicazione nel 1853, "Bartleby lo scrivano" di Melville, "uno dei più bei racconti dell'epoca moderna", sta iscritto come un enigma sulla soglia della letteratura americana. La figura scialba e "incurabilmente perduta" dello scrivano che ha smesso di scrivere, ha letteralmente paralizzato i critici e tenacemente eluso ogni spiegazione. Qual è il messaggio che, senza mai proferirlo, egli sembra volerci significare con ogni suo gesto? E qual è il senso della formula che egli non si stanca di ripetere a ogni richiesta: "preferirei di no"? In questo libro, due filosofi, Gilles Deleuze e Giorgio Agamben, provano a misurarsi con l'enigma di Bartleby e a decifrare il senso della formula. In pagine straordinariamente dense l'autore dell'Anti Edipo scopre in Bartleby il paradigma della "natura prima" e, insieme, il rappresentante del "popolo a venire"; Giorgio Agamben legge nel "preferirei di no" dello scrivano la formula della potenza pura, l'algoritmo di un esperimento in cui il Possibile si emancipa da ogni ragione.
8,00 7,60

Pervertimento del cristianesimo. Conversazioni con David Cayley su Vangelo, chiesa, modernità

Ivan Illich

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2011

pagine: 186

Ivan Illich (1926-2002), prete cattolico che rinunciò all'esercizio pubblico del sacerdozio nel 1969, dopo le censure ecclesiastiche alla sua attività di oppositore dello "sviluppo", a suo avviso esportato nei paesi "terzi" come forma più raffinata e distruttiva di colonialismo, fu negli anni Settanta uno dei maestri della contestazione mondiale contro le società industriali, i loro stili di vita, le forme del consumo, gli apparati di servizi. Divenne nel seguito un acuto studioso degli sconvolgimenti prodotti dallo sviluppo tecnologico nell'esperienza e coscienza umane in età moderna e contemporanea. In questo testo, che è parte della sua estrema autotestimonianza, Illich compie la parabola del proprio pensiero indicando nel cristianesimo, ossia in una interpretazione riduttrice e corruttrice della libertà annunciata dal Vangelo come amministrata dalla Chiesa nella sua millenaria evoluzione, l'origine di una alienazione dell'esistenza umana individuale e collettiva, giunta oggi alle soglie di un necessario, apocalittico ribaltamento.
14,00 13,30

Francis Bacon. Logica della sensazione
18,00

L'uomo senza contenuto

Giorgio Agamben

Libro: Copertina morbida

editore: Quodlibet

anno edizione: 2013

pagine: 176

Arte e terrore; l'origine del buon gusto e il suo rapporto con la perversione; l'ingresso dell'arte nel Museo e nelle collezioni; la separazione fra artisti e spettatori, genio e gusto; l'apparizione del giudizio critico; in altre parole, la nascita dell'estetica moderna, in un'analisi che parte da un'inedita rilettura dei passi di Hegel sulla morte, o, meglio, sull'"au to an nientamento" dell'arte per sfociare in un'originalissima interpretazione della Malinconia di Drer: ecco il sentiero che ci invita a percorrere questo saggio di insolita ricchezza in cui l'autore è riuscito ad aprire sul problema dell'opera d'arte una prospettiva nuova, che è al tempo stesso un avvincente programma poetico.
12,50 11,88

Quel che ho visto e udito a Roma

Quel che ho visto e udito a Roma

Ingeborg Bachmann

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2013

pagine: 124

Le corrispondenze da Roma di Ingeborg Bachmann per la radio di Brema (1954-55), qui pubblicate insieme agli articoli da lei scritti nello stesso periodo per alcuni giornali tedeschi, testimoniano sia di un aspetto sconosciuto di questa ormai celebratissima scrittrice, sia di uno spaccato dell'Italia postbellica visto da una angolatura di eccezione. Ingeborg Bachmann conosceva perfettamente l'italiano e si orientava con sicurezza nella politica e nella cultura locali. Dietro lo pseudonimo Ruth Keller, ella riferisce sugli argomenti più scottanti del periodo: su misteriosi eventi criminosi negli ambienti altolocati romani, su presunti tentativi di eversione da parte dei comunisti italiani, sulle catastrofi naturali che colgono di sorpresa i già provati popoli della Campania, sulle inquietanti manovre della mafia, sull'ascesa alla ribalta di Gina Lollobrigida e sulla ratifica dei "trattati di Parigi". Un'occasione per ripercorrere la vita italiana degli anni '50, meno distante da quella odierna di quanto si pensi, e per comprendere meglio l'attività di una scrittrice che ancora non ha finito di svelare tutti i suoi segreti. Prefazione di Giorgio Agamben. Con una nota di Jörg-Dieter Kogel.
11,00

Compendio della vita di Gesù Cristo

Compendio della vita di Gesù Cristo

Blaise Pascal

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2013

pagine: 81

Il "Compendio della vita di Gesù Cristo" di Blaise Pascal è un capolavoro quasi sconosciuto. Scoperto e pubblicato verso la metà del secolo scorso, è una vita di Gesù tratta esclusivamente da una lettura attenta e partecipe dei quattro vangeli, riesposti secondo un'accuratissima, puntigliosa cronologia, per costituire un'"armonia" che ne esclude le incongruenze e ne esalta la mirabile semplicità. Pascal interviene raramente nella narrazione, introducendo brevi elementi dottrinali esplicativi, e preferisce affidare l'intelligenza dei fatti e delle parole di Cristo ad una loro più precisa scansione temporale. Ad ogni elemento della vita di Gesù, corrisponde così un fatto, un detto, e ad ogni unità temporale corrisponde un'unità dottrinale. Nessun particolare è puramente esortativo, ogni momento rientra in una economia di salvezza. Scritto per essere pubblicato, probabilmente verso il 1650, di poco anteriore ai "Pensieri" in cui confluiranno alcune delle rare osservazioni aggiuntive, il "Compendio" riflette un'esperienza umana e religiosa, quella di Pascal, che ha come carattere primario, così come la vita esemplare di Cristo, la certezza del significato di ogni esistenza.
9,00

Alcune riflessioni sulla filosofia dell'hitlerismo

Emmanuel Lévinas

Libro: Libro in brossura

editore: Quodlibet

anno edizione: 2012

pagine: 91

Il "risveglio di sentimenti elementari" proprio del nazismo ne fa un oggetto privilegiato dell'indagine filosofica: "I sentimenti elementari racchiudono una filosofia; esprimono la prima attitudine di un animo di fronte all'insieme del reale e al suo destino. Predeterminano o prefigurano il senso della sua avventura nel mondo" Levinas insiste sulla contiguità di tale filosofia con le postazioni più avanzate del pensiero contemporaneo, da cui negli stessi anni, in virtù di una visione radicalmente nuova della natura umana, giungeva uno scacco irrevocabile all'universalismo cristiano e al liberalismo idealista, cioè alle due strategie elaborate dall'uomo europeo per sentirsi libero rispetto alla sua contingenza storica e corporea. È possibile che le acquisizioni filosofiche dell'epoca, per un verso così feconde da alimentare il cammino del pensiero fino a oggi, covino in seno il seme di fenomeni così aberranti e catastrofici? E in che senso dovremmo sentircene ormai al riparo? Introdzuione di Giorgio Agamben. Con un saggio di Miguel Abensour.
10,00 9,50

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