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Archinto: Lettere

Scrivi che ti passa. Lettere per sfogarsi

Scrivi che ti passa. Lettere per sfogarsi

Jean-Luc Coudray

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2013

pagine: 118

Quante volte nella nostra quotidianità accade ai sentirci aggrediti o indispettiti da qualcuno senza essere in grado di replicare, almeno sul momento? Le situazioni possono essere le più disparate: il guidatore di una quattro per quattro che continua a stare incollato alla nostra auto, una signora che ci tratta da omosessuali perché non la troviamo seducente, l'incontro con qualcuno che si ritiene indebitamente dotato di un'intelligenza superiore, un presentatore che ci guarda con disprezzo dallo schermo televisivo, un testimone di Geova che viene a venderci Dio come se si trattasse di un aspirapolvere... Costretti a rimuginare sulla nostra incapacità di reagire sul momento, pensiamo e ripensiamo alle frasi ad effetto capaci di zittire questi imbecilli che non siamo stati capaci di formulare. L'autore si sofferma sulle situazioni più offensive con un ragionamento fermo e implacabile, così da fustigare l'importuno di turno, ribaltandogli contro le sue stesse ragioni. Le sue caustiche lettere, ispirate da un animo vendicativo, ci consentono di attenuare il ricordo di queste situazioni umilianti e intollerabili, fornendoci altrettanti suggerimenti per "cantarle chiare". Leggendole potremo placare i nostri cupi rimuginii e, tornando a confrontarci con il nostro persecutore, sperare di inchiodarlo alla sua cattiva coscienza, recuperando quella serenità che proviamo quando il mondo riacquista il proprio equilibrio.
14,00

Precorrimenti e anticipazioni. Rubriche sul «Caffè» 1959-1969 e altri testi presentati e tradotti

Precorrimenti e anticipazioni. Rubriche sul «Caffè» 1959-1969 e altri testi presentati e tradotti

Giancarlo Scorza

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2013

pagine: 389

Con questo volume si presenta per la prima volta la produzione di uno fra gli uomini di lettere più segreti, appartati, del secondo dopoguerra del Novecento, Giancarlo Scorza (1922-1987). L'aver vissuto tutta la vita nella sua città d'origine, Pesaro, come bibliotecario, lontano dai crocevia nevralgici della cultura italiana di Roma, Milano, Torino, non gli ha impedito di intrattenere rapporti di lavoro con personalità di vaglia della critica e dell'editoria, da Anceschi a Scheiwiller a Vicari, il quale ultimo ha aperto la testata del "Caffè" alle sue collaborazioni dal 1959 al 1969 come traduttore e saggista. Di un tale traduttore e critico-lettore raffinatissimo si presentano i preziosi saggi di traduzione che precedono spesso (come nel caso di Christian Morgenstern, Raymond Queneau, Robert Musil, Ezra Pound, Ernst Bloch, Theodor Adorno, Michail Bachtin) altre celebri traduzioni riguardanti i medesimi testi portati, negli anni successivi, alla gloria da autori più esposti alla fama. In pari, il libro riunisce la serie delle rubriche sulla letteratura umoristica internazionale che l'autore ha realizzato per la rivista di Vicari. Il volume è curato da Luca Cesari, "specialista di queste rarità letterarie", ha detto una volta Carlo Bo di lui, già autore di compilazioni analoghe per queste edizioni (Ezra Pound, Carte italiane 1930-1944, 2005).
25,00

Lettere a Lilli e altri segni

Lettere a Lilli e altri segni

Ennio Flaiano

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2013

pagine: 57

Da queste lettere "quasi d'amore" a un'amica norvegese, scritte alla vigilia della seconda guerra mondiale, emerge un Flaiano lieve e malinconico, incantato dalla grazia di Lilli e dal suo "cuore puro". Emerge altresì il grande amore per Roma, il particolare rapporto che con essa intrattiene un gruppo di intellettuali che in quegli estremi "anni del consenso" celebrano ogni notte, di contro alla retorica del regime, l'antico mito letterario dello spleen. Di questa Roma minore, inedita, segreta, improvvisamente ottocentesca e belliana, Giuliano Briganti delinea nella Prefazione un ritratto di rara efficacia.
14,00

Lettere a Georges 1933-1959

Lettere a Georges 1933-1959

Elias Canetti, Veza Canetti

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2012

pagine: 328

Le lettere che compongono questo volume sono state ritrovate nel 2003 nella cantina di Georges Canetti, fratello di Elias, premio Nobel per la letteratura. La corrispondenza, in cui si incrociano le lettere di Georges, Elias e Veza, moglie dello scrittore, ha inizio a Vienna nel 1933 e si sviluppa come un vero romanzo epistolare. Sono quasi assenti le lettere di Georges, perdute o distrutte, e d'altronde piuttosto rare, come gli rimproverano Veza ed Elias. Mentre quest'ultimo si divide tra l'attività letteraria e le innumerevoli avventure extraconiugali, Veza, ossessionata dallo spettro della vecchiaia, si consuma in un amore senza speranza per il cognato Georges, giovane medico omosessuale, sognando un'unione impossibile. Documento letterario prezioso, diario a due voci di una coppia di artisti, testimonianza di quel cosmopolitismo europeo di cui Canetti fu uno dei più brillanti esponenti, singolare romanzo vissuto di un amore sublime: una rivelazione.
25,00

Lettere da New York. 1929-1930

Lettere da New York. 1929-1930

Federico García Lorca

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2012

pagine: 106

Sbarcato in America nel giugno del 1929, Federico Garda Lorca vi rimase fino all'aprile del 1930. Affascinato e sconcertato dal dinamismo degli americani, dal miscuglio di razze, dai neri di Harlem, dal crollo di Wall Street - cui si trovò ad assistere per caso -, il giovane poeta spagnolo raccolse le sue impressioni nei versi di "Poeta en Nueva York". Le quindici lettere ai familiari, qui proposte insieme al testo della conferenza in cui Lorca illustrava quella raccolta, costituiscono una testimonianza sul soggiorno americano e una prima stesura dei temi elaborati in poesia. Prefazione di Angela Bianchini.
14,00

Mio azzurro amore. Lettere inedite

Mio azzurro amore. Lettere inedite

Édith Piaf

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2012

pagine: 105

1951: ha inizio la tormentata passione tra la più grande cantante francese di tutti i tempi e Louis Gérardin, famoso ciclista, più volte campione di Francia, un atleta come Marcel Cerdan, il grande amore della Piaf scomparso tragicamente in un incidente aereo - un lutto dal quale la cantante pensava di non riprendersi più. Poi, quando Gérardin entra nella sua vita, Edith è subito travolta. Letteralmente soggiogata da quest'uomo sposato, lo supplica di divorziare, vuole costruirgli una casa, dargli un figlio, offrirgli la propria fortuna, avviargli un'attività. Gli promette di smettere di bere e di diventare ordinata. Ma passano le settimane e Gérardin non si rende libero, anzi, sembra che le continue suppliche dell'amante lo inducano a fuggire. Dopo aver strisciato ai suoi piedi per diversi mesi, con un vero e proprio coup de théâtre, nel luglio 1952 Piaf gli annuncia di aver sposato Jacques Pil e la storia d'amore si chiude bruscamente. Le lettere, scoperte nel 2009 e vendute all'asta a un compratore che ha voluto mantenere l'anonimato, sono scritte con un'impudicizia e un'ingenuità a volte sconcertante: "Vorrei coccolarti essere ai tuoi piedi e fare l'amore sin quasi a morirne, annientata da te, fare l'amore ancor meglio, non avere più alcun pudore, abbandonarmi totalmente al desiderio, non essere più su questa terra, essere stanca al punto di non avere neppure più la forza di dire "ti amo"". Postfazione di Cécile Guilbert.
15,00

Lettere non spedite

Lettere non spedite

Giancarlo Scorza

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2012

pagine: 71

"Seguire sul foglio bianco il tratto della matita, considerare le complesse variazioni che da esso si potevano trarre, sino a giungere alla chiusa tessitura delle ombre, era per me un diverso modo d'intendere la luminosità, nel suo valore musicale, nel suo silenzio; un silenzio che era tutt'uno con quello che regnava nella stanza e con il mio, così simile alla quiete silente della conchiglia che serba nel suo segreto il fragore senza pace del mare in tempesta. Una partecipazione profonda ai lutti e alle sofferenze, alle ansie e alle incertezze che il futuro proponeva, un consenso dissimulato nell'assorta dedizione all'arte." (l'autore). Postfazione di Gualtiero De Santi.
9,00

Il mio Harry's Bar. Acquerelli originali di Romola Bellandi

Il mio Harry's Bar. Acquerelli originali di Romola Bellandi

Michele Emmer

Libro: Copertina morbida

editore: Archinto

anno edizione: 2012

pagine: 24

L'Harry's Bar di Venezia è uno dei ristoranti più noti nel mondo. Da circa cinquant'anni Michele Emmer lo frequenta per motivi molto personali. Lo zio Claudio Emmer, fotografo, ha avuto per diversi anni il suo "ufficio" a un tavolo del locale, tutti i giorni. Venezia è la patria adottiva degli Emmer: il regista Luciano vi ha vissuto a lungo, quando il padre era ingegnere capo del comune di Venezia; Michele, figlio di Luciano, ha insegnato per molti anni all'università Ca' Foscari. In questo piccolo volume, impreziosito dagli acquerelli di Romola Bellandi, sono raccolti alcuni ricordi legati alla città e a quel luogo unico che è l'Harry's Bar, il cui libro degli ospiti contiene tra le altre le firme di Guglielmo Marconi, Arturo Toscanini, Georges Braque, Truman Capote, Charlie Chaplin, Peggy Guggenheim, Barbara Hutton, Somerset Maugham, Orson Welles. Durante l'inverno tra il 1949 e il 1950 lo scrittore americano Ernest Hemingway divenne un cliente fisso, stringendo anche un rapporto di amicizia col proprietario Cipriani. All'epoca stava ultimando la stesura del suo romanzo "Di là dal fiume e tra gli alberi", in cui l'Harry's Bar è citato numerose volte. Prefazione di Arrigo Cipriani.
20,00

Lettere a Yves Saint Laurent

Lettere a Yves Saint Laurent

Pierre Bergé

Libro: Copertina morbida

editore: Archinto

anno edizione: 2012

pagine: 73

Yves Saint Laurent, uno dei più grandi creatori di moda del secolo scorso, è ricordato soprattutto come l'inventore del prét-à-porter che ha adattato al corpo femminile abiti di taglio maschile. Nel suo libro Pierre Bergé, a lungo compagno del grande sarto francese e al suo fianco per cinquant'anni, rivolgendosi all'amico scomparso, ne rivela gli aspetti più segreti. Questo epistolario insolito - il destinatario non è più tra i vivi - copre poco più di un anno, a partire dai giorni che seguono la morte dello stilista, avvenuta il 1° giugno del 2008. Le lettere sono il resoconto di un'assenza, un'assenza sempre presente, come dice lo stesso Bergé, perché il ricordo di Yves lo accompagna ovunque, nelle case che hanno abitato insieme, nei giardini di Marrakech che tanto amavano, anche nei luoghi in cui Saint Laurent, sedentario e poco incline ai viaggi, non è mai stato. Bergé non tace le fragilità e gli eccessi dell'amico, ma gli riconosce un talento e una genialità unici che si sono espressi nella moda, per "creare la quale bisogna essere un artista, anche se la moda non è un'arte". Con estrema semplicità Bergé rievoca il primo incontro, il loro amore, l'emozione che condividevano di fronte alla bellezza, ma anche gli ultimi anni, difficili e passati in solitudine, del genio della moda.
13,50

Solo, con me stesso e le mie poesie. Lettere 1960-1968

Solo, con me stesso e le mie poesie. Lettere 1960-1968

Theodor W. Adorno, Paul Celan

Libro: Copertina morbida

editore: Archinto

anno edizione: 2011

pagine: 88

Quindici lettere sono il ridotto ma prezioso corpus che compone la corrispondenza tra Paul Celan e Theodor W. Adorno in un arco di tempo di più di otto anni, tra il 1960 e il 1968, che coincide con il lento e disperato ripiegarsi del poeta nell'incapacità di vivere e di convivere, progressivamente ammessa e suggellata infine con il suicidio del 1970. Impossibilitato, per riprendere una formula dello stesso Adorno, a "parlare dell'orrore attraverso il silenzio", Celan si rivela, nel suo approccio con una figura da lui riverita come poche altre, in tutta la sua disarmata fragilità, esibita "confessionalmente" al cospetto di un interlocutore la cui ammirazione, forse imbarazzata, certo colpevolmente tardiva, resta comunque schermata da una condiscendenza e da un'incomprensione che replicano - a un livello di intensità che solo il lettore è in grado di mettere a fuoco con tutte le sue drammatiche implicazioni - il celebre episodio del mancato incontro tra i due uomini in Engadina, immortalato nel 1959 dalla celaniana "Conversazione nella montagna".
15,00

The New Yorker. Lo humour dei gatti

The New Yorker. Lo humour dei gatti

Libro: Copertina morbida

editore: Archinto

anno edizione: 2011

pagine: 173

In quasi novant'anni di esistenza, il mitico settimanale "The New Yorker", Bibbia dei newyorkesi più raffinati e "cool", ha pubblicato - sparse qua e là fra brillanti pezzi di costume, rubriche culturali, cronache mondane e racconti inediti dei migliori scrittori del Novecento - poco meno di 70.000 vignette che hanno fondato un genere e insieme un nuovo modo di ridere, prodotto dal corto circuito fra prontezza di spirito e intelligenza. Splendida occasione per ripercorrere un secolo di arguzia insieme ad alcuni grandi disegnatori quali William Steig, Saul Steinberg e Sam Gross, quest'antologia è dedicata esclusivamente ai gatti, e ci delizia con una qualità irresistibile di umorismo talvolta felpato, talvolta graffiante, ma sempre e solo col pedigree.
22,50

Norah. Con 15 litografie di Norah Borges

Norah. Con 15 litografie di Norah Borges

Jorge L. Borges

Libro: Libro in brossura

editore: Archinto

anno edizione: 2011

pagine: 63

Nelle quindici litografie di Norah Borges, amatissima sorella del grande scrittore argentino, "dimenticate" per anni tra le carte di uno stampatore milanese, rivivono i paradisi perduti di una fanciullezza tenera e sognante che ha lasciato ad entrambi un'eredità di affetti e complicità sopravvissuti fino all'età adulta. Il grande scrittore argentino, nella prefazione, ricorda i giochi ("in tutti i nostri giochi, era sempre il capo") e le letture condivisi ("leggevamo insieme le "ficciones" di Wells, di Verne, delle Mille e una notte") e tratteggia un "elogio" della sorella da cui traspare tutta la stima e l'ammirazione per una donna che, finita in carcere durante una delle tante dittature argentine, "approfittava dell'obbligato ozio per insegnare disegno alle compagne di carcere, che erano donne di strada". A chiudere il libro c'è il resoconto della visita di Domenico Porzio a Borges nella sua casa di Maipú, dove lo scrittore ormai cieco lo riceve sorridente ed elegante aprendogli non solo le porte di una biblioteca che occupa anche la stanza da letto, ma soprattutto quelle di una memoria meravigliosa e commovente che attraversa gran parte del secolo scorso.
18,00

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