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Pinocchio è il burattino più famoso del mondo. La storia ci racconta di un burattino di legno che attraverso un lungo "apprendistato" diventa un essere umano. Passa attraverso varie avventure, commette errori, cade e si rialza, cede alle tentazioni del desiderio, "tradisce" chi lo ama, passa anche attraverso una sorta di morte e rinascita e alla fine si trasforma in un essere di carne e sangue. Impara alcune importanti lezioni, come l'amore disinteressato, la pazienza, la volontà di fare il bene e di agire correttamente. È un vero e proprio cammino iniziatico verso l'essere umano pienamente realizzato, il cammino che tutti gli uomini sono chiamati a compiere, dapprima inconsciamente poi consapevolmente.

La poesia d'un francobollo è la piacevole corrispondenza tra passato e presente. Un tuffo d'emozioni ricco di inesplorati pertugi. Un entusiasmo che si rigenera ogni volta che l'amica lente convessa, dal manico con fantasiose incisioni floreali, ingrandisce una vignetta. Esamino con palpabile stupore la minuscola rappresentazione della cattleya, l'orchidea che abbraccia l'eleganza. I colori sono talmente vivi da odorarne il profumo. Le sensazioni si rincorrono tra le immagini del film "La Colombiana" e la tragica storia di Maria, la protagonista di questo noir. Due storie con lo stesso ciondolo: una cattleya!

“Non dimenticatemi”. Con queste parole Fulvio terminava le sue ultime lettere, scritte grazie alla sua incrollabile determinazione e alla paziente e affettuosa collaborazione dell’amica Maria che ci ha affiancato negli ultimi terribili anni di malattia. Una fatica immane, sorretta soltanto dalla forza di volontà di un cuore traboccante e desideroso di esternare la ricchezza che conteneva: lettere incise su una tavoletta alfabetica e indicate una dopo l’altra con un battito di ciglia, messe faticosamente insieme a formare parole, frasi, pagine intere di riflessioni acute e toccanti che raccontano un’esperienza di vita vera.

Per noi italiani la Francigena é a due passi da casa, troppo vicina per avere il fascino di altri cammini, perciò come spesso capita, si crede che non abbia nulla di attraente e che non ci sia nulla da scoprire. Scrivendo il suo giornale di cammino, l'autore vuole smentire questo pregiudizio e mostrare, al contrario, quanto grande sia la varietà ed inesauribilela ricchezza che offre il territorio del nostro paese quando lo si percorre metro per metro.

Ecco un libro che può cambiare la nostra vita, rendendoci più felici, aiutandoci ad accendere scintille e a farci capire che è banalmente frustante essere pecore nel gregge, essere fiamma priva di scintille: non sappiamo nemmeno belare, meglio dunque ruggire! L’autore disegna i suoi personaggi, come ritratti liberi, fuggiti dalla prigione della propria cornice, sanno che l’amore è averne anche per se stessi, concedendosi emozioni rapide ma intense, descritte con sapiente ironia e solo un’apparente superficialità. “Vivere per volare, non volare per vivere" (Mirella Ardy)

"Le fiabe nascono dalla fantasia e i suoi personaggi vivono in un mondo in cui tutto è possibile. Io amo perdermi in questo mondo libero, riposante, senza limiti, ma i ragazzi, a cui le ho proposte, le hanno trovate difficili, così ho capito che occorreva una chiave di lettura. Quale? Le fiabe sono un aspetto particolare della mente; basta sollevare il velo che ne nasconde le idee e diventano briciole di filosofia." (L'autore). Età di lettura: da 6 anni.

"Oggi vi voglio raccontare una storia fantastica. È la storia di una bambina di nome Lavi Lavi, è una bambina che vive in una fattoria con tanti animali, ma come tutti i bambini ha un sogno". Età di lettura: da 7 anni.

Gioele aveva chiesto più volte al padre, di parlargli dell’incontro tra Giosuè e Marianna, i cari bisnonni. Non si stancava mai di ascoltare la storia di quel destino, fiore argentato dell’unione, che aveva bussato casualmente alla loro porta. Anche quella sera gli domandò di ripeterglielo per l’ennesima volta. Davide, posando la mano sulla spalla del figlio, gli consigliò: “Credo sia giunta l’ora di conoscere la versione di tuo nonno Giuseppe. Cosa ne dici di rivolgerti direttamente a lui? Magari ti saprà aggiungere nuovi dettagli.”

In questo volume Francesca Franzi mette in luce le possibilità dell’area varesina sotto il profilo turistico, mostrando quanto le caratteristiche intrinseche del territorio possano essere un punto di forza per lo sviluppo del turismo.

"Alla fine del libro è venuta voglia anche a me di mettermi in viaggio." Così mi ha detto l'editore che è uomo di poche e ben misurate parole. Non ci può essere un complimento più lusinghiero di questo per un apprendista scrittore. In effetti, il libro vuol mostrare che a Santiago di Compostela ci si può arrivare ad ogni età, anche con solo una decina di giorni a disposizione, su un percorso che nulla ha da invidiare al più famoso e trafficato Cammino francese. Il racconto del mio viaggio vuol essere una finestra dalla quale immaginare il proprio futuro cammino.