DeriveApprodi
Filosofia economica
Adelino Zanini
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 526
A vent’anni dalla prima pubblicazione, riproponiamo, in una nuova edizione ampliata, quello che nel frattempo è diventato un testo classico nell’analisi del rapporto tra Politico ed Economico. Cinque i nodi problematici: Adam Smith, Karl Marx, Joseph A. Schumpeter, John M. Keynes, l’Ordoliberalismo tedesco. Punto cruciale, secondo l’autore, non la banale negazione del Politico a opera dell’Economico, bensì la sua inesauribile riqualificazione. Fine della «grande politica»? Indubbiamente, ma quest’esito avrebbe costituito sin dagli albori l’asse mediano dell’esperienza della Modernità, della sua tragicità, della sua rappresentazione possibile. Prima dell’ibridazione neutralizzante, di cui l’Europa odierna incarnerebbe la più solerte interprete.
Il contratto della montagna. Storia di un’alleanza tra donne, operai e partigiani
Roberto Pietrobon
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 96
«Roberto Pietrobon ha scritto un libro per tutti coloro che si propongono di resistere “all’aria del tempo”. È una storia specifica di una determinata comunità, il biellese, in cui si compie un’impresa straordinaria. Ma è, contemporaneamente, un saggio sulla lotta di classe, sul suo andamento carsico, sulle sue vittorie e sulle sue sconfitte, entrambe maestre di vita e di politica. Trovate le sue storie di fratellanza e di eroismo e scovate come sia stato possibile durante la Resistenza al nazifascismo far vivere una trattativa sindacale articolata per zone, per fabbriche che al fine confluiranno nel Contratto della montagna. Un vero contratto di lavoro, con conquiste sociali decisive, dalla parità salariale tra donne e uomini alla riduzione dell’orario di lavoro come per un investimento su una vita migliore». (dalla prefazione di Fausto Bertinotti). Postfazione di Michele De Palma.
Spostàti
Angelo Pasquini
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 192
1982. Fabrizio ha trent’anni, ha fatto parte di un gruppo rivoluzionario, rapinato banche e passato in carcere parte della sua giovinezza. Ora che si è dissociato ed è tornato libero, vive a Roma col suo nuovo amore e progetta di scrivere per il cinema una storia simile alla sua. Aurelio Miraglia, famoso attore cinquantenne, interprete dei più importanti film politici di quegli anni, diventa il suo mentore. Per Aurelio il cinema e la vita coincidono, e il sodalizio con lui si rivelerà squilibrante e pericoloso. Il nucleo centrale del romanzo ha a che fare con il passaggio d’epoca degli anni Ottanta e con la dissoluzione del paradigma rivoluzionario che ha dominato il decennio precedente. Il cinema è per il protagonista il tentativo infruttuoso di elaborare una memoria destinata a scomparire. «A un certo punto l’amnesia sarà totale. Il nastro che ha registrato le nostre storie sarà tornato al punto di partenza. E noi non ricorderemo più nulla, chi siamo stati realmente, perché abbiamo fatto certe cose, com’era il mondo prima che l’interruttore si accendesse e il nuovo programma cominciasse ad andare in onda, il programma che qualcuno avrà scritto per noi e al quale assisteremo da adesso in poi, fino a prendere sonno». Gli anni Settanta ritornano in un destabilizzante gioco di specchi tra finzione e realtà, in cui vita e cinema si mescolano senza soluzione di continuità.
Le rivolte urbane del XXI secolo. La crisi dei paradigmi interpretativi dei conflitti
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 168
Il fenomeno delle rivolte urbane, a differenza di quello che si crede, è un problema dotato di una enorme ricaduta sul piano del pensiero e della teoria politica. Al contempo, costituisce la prova di quella profonda mutazione antropologica avvenuta con la globalizzazione, dopo la caduta del Muro di Berlino e la fine dell'Unione Sovietica. Le rivolte urbane contemporanee ci hanno fatto scoprire un essere umano molto più complesso e contradditorio di quanto non abbia saputo declinare la tradizione marxista. È proprio dentro la crisi di questa tradizione e dei suoi paradigmi di analisi dei conflitti contemporanei che si muovono i saggi contenuti in questo libro, che offrono una lettura degli stessi conflitti che provoca uno scarto rispetto alle rituali categorie interpretative. Seguendo le tracce analitiche, le ipotesi teoriche e le domande qui proposte, è così possibile intraprendere la ricerca di una nuova soglia dell'azione politica. Saggi di: Gaia Bacciola, Salvatore Benasso, Luca Benvenga, Andrea Cerutti, Eugenio Conti, Roberto De Angelis, Michele Garau, Massimo !lardi, Nicolò Molinari, Agostino Petrillo, Fabrizio Violante.
Lo sfruttamento della razza. Le nuove gerarchie della segregazione
Oiza Queens Day Obasuyi
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 144
Quando Cedric J. Robinson decostruiva il concetto di capitalismo razziale, spiegava che la storia del capitalismo è stata fortemente basata sul suo legame con il razzismo e lo sfruttamento delle persone ridotte in schiavitù. Sebbene la schiavitù sia stata formalmente abolita secoli fa, oggi è possibile recuperare questo concetto per descrivere la maniera in cui la suddivisione sociale e razziale del lavoro viene applicata alle persone razzializzate e/o migranti in Europa e in Italia. In questo contesto, le persone migranti e/o razzializzate si trovano all’interno di paradossi disumanizzanti: se da un lato servono all’economia del paese, al contempo devono essere espulse o marginalizzate, in un limbo ricattatorio fatto spesso di irregolarità e sistemi semi-schiavistici. Ci troviamo di fronte a una forma di razzismo istituzionale che, proprio perché perpetrato dallo Stato, è insito nelle leggi vigenti, create apposta per una determinata categoria sociale e razziale, impedendo l’autodeterminazione delle persone immigrate e/o razzializzate. Un libro che spiega il sistema della razza, smonta le retoriche della «sostituzione etnica», illustra la produzione di subalternità e privazione di diritti che si produce sulla linea del colore.
Machiavelli
Roberto Esposito
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 320
«Machiavelli ci ha insegnato che il conflitto si può, e si deve, declinare in termini politici. Pur nel disincanto, non dobbiamo perdere la speranza in un ritorno del politico: anche ciò che ci appare impossibile, o almeno improbabile, può ancora sorprenderci». Dagli anni Ottanta fino a oggi, Machiavelli è stato un riferimento costante nel percorso filosofico di Roberto Esposito. Questa raccolta – la prima a riunire tutti i suoi scritti sul Segretario fiorentino – mostra come l’opera machiavelliana attraversi le grandi categorie del suo pensiero, dalla biopolitica al pensiero istituente. Un confronto esplicito e duraturo che illumina tanto Machiavelli quanto uno dei più originali pensatori italiani contemporanei.
Nella Terza guerra mondiale. Un lessico politico per le lotte del presente
∫connessioni precarie
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 116
Con l’invasione dell’Ucraina è iniziata la Terza guerra mondiale, che si presenta con intensità e violenza differenti nelle diverse parti del pianeta, fino al genocidio in Palestina. In alcune aree viene guerreggiata, in altre viene portata in casa da Stati che fanno quotidianamente la guerra a donne, migranti e a ogni altra figura del lavoro. È una guerra mondiale che costruisce fronti contrapposti, lascia spazio ai movimenti selvaggi del capitale, tenta di cancellare gli spazi delle lotte e dell’immaginazione politica. Terza guerra mondiale non è solo una categoria analitica, ma un’ipotesi politica che parte dal rifiuto della geopolitica come pretesa di governare la guerra. In che modo essa stabilisce una discontinuità rispetto alle altre due guerre mondiali e alla guerra globale dei primi anni Duemila? Come è possibile opporsi e quali sono le parole per farlo? Il volume si propone di rispondere a tali questioni a partire dall’analisi di alcune parole chiave (transnazionale, Stato, militarismo, migranti, conflitti climatici, decoloniale, resistenza, strike the war) con l’obiettivo di avanzare una proposta politica all’altezza delle trasformazioni in atto.
Preferirei di sì. Idee di riproduzione sociale sulle macerie del welfare
Ota De Leonardis
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 128
Viviamo un tempo nel quale la forza dell’opposizione non ha presa sulla potenza distruttiva di un (dis)ordine sociale autoritario che fa a pezzi le infrastrutture fondamentali della vita quotidiana delle persone, assoggettandole all’imperativo della redditività. Opporsi alla distruzione appare tanto sacrosanto quanto vano. Invece, sulle macerie di questo (dis)ordine c’è chi ne ricompone i pezzi, inventando combinazioni inedite per costruire daccapo nuovi contesti nei quali la vita sociale torna a essere abitabile in modi diversi e con energie insospettate. Pur sempre orientate in direzione ostinata e contraria, queste energie imboccano strade laterali per dire e fare «altrimenti». Affermando che è possibile – infatti lo fanno e continuano a farlo – si oppongono all’impossibile che ci sovrasta. Dandone conto il libro esprime una presa di posizione, non «contro» bensì «per», non per negare ma per affermare: «preferirei di sì», appunto. È la vocazione della conoscenza a ricercare il possibile.
Medusa. Figure dell'apocalittismo contemporaneo
Agostino Petrillo
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 176
Mai come oggi si moltiplicano i predicatori della fine del mondo. La catastrofe ambientale, facendosi prospettiva sempre più concreta, alimenta un’apocalittica che è sia colta sia popolare. Il libro propone un approccio critico al riguardo, e vuole mettere in luce i limiti e i pericoli di questa visione. Le filosofie della fine del mondo raramente sfociano in suggestioni etiche e politiche, ma sono per lo più ispirate a rassegnazione e passività. Una paralisi dell’azione che è simboleggiata dalla Medusa del titolo. Per sottrarsi alle retoriche del transumanesimo alla Elon Musk sarebbe necessaria una riscoperta della politica. Per farlo, l’autore spazia dall’incidente nucleare di Fukushima al cinema di Werner Herzog, passando per il Covid-19 e le filosofie americane della riconciliazione con la natura. Questo libro ci spiega come si possa ancora una volta tagliare la testa al mostro serpentato.
Omnes et singulatim. Hegel e l'ontologia del governo
Alberto Destasio
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 186
Il libro muove da un’ipotesi poco frequentata nella letteratura critica sulla filosofia di Hegel: la sua dottrina dello Stato è una teoria problematica del governo degli individui nella modernità. Il fine dello Stato è la risoluzione razionale delle contraddizioni della società capitalistica, ma può attuare questo obiettivo governamentale solo se si presenta come un’istanza autonoma e separata rispetto ai conflitti della società civile. Lo Stato perdura nella storia se è in grado di mantenere le parti che governa come sue differenziazioni interne, come oggetti della sua attività di controllo e coordinazione. La razionalità hegeliana di governo dipende dal rapporto tra l’effetto di autonomia dello Stato e la sua capacità di governo omnes et singulatim. Lo studio si concentra dunque sui modi in cui Hegel concettualizza i problemi cruciali del governo nello Stato moderno: lo sfruttamento del lavoro, la pressione ideologica e manipolatoria, il rapporto tra guerra e capitalismo.
I settanta sovversivi. La globalizzazione delle lotte
Michael Hardt
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 312
Gli anni Settanta sono stati un decennio di sovversione e di sovversivi. Politici e generali, intellettuali conservatori e servizi segreti, giudici e poliziotti vedevano sovversivi ovunque: nelle fabbriche e nelle scuole, tra i militanti neri e nei movimenti femministi, tra gli attivisti antinucleari e per la liberazione omosessuale. Se l’etichetta di sovversivo ha «giustificato» le forme più brutali di repressione, è venuto il momento di riscattarla: sì, sostiene Michael Hardt, gli anni Settanta sono stati sovversivi, perché in tutto il mondo moltitudini sociali e rivoluzionarie hanno scosso le fondamenta della società in cui viviamo e l’hanno trasformata. Proprio assumendo il punto di vista di queste moltitudini, è possibile comprendere la straordinaria rilevanza di quel decennio non per averne nostalgia ma, al contrario, per farlo dialogare con il presente. Dall’Africa al Nord America, dall’Asia all’Europa e all’America Latina, Hardt ci accompagna attraverso un giro del mondo fatto di movimenti e insorgenze: un libro unico, perché ci porta fuori dalla provincia italiana e finalmente affronta gli anni Settanta sul piano globale.
Swingando al Savoy. Memorie di una ballerina jazz
Norma Miller, Evette Jensen
Libro: Libro in brossura
editore: DeriveApprodi
anno edizione: 2025
pagine: 192
La biografia di Norma Miller è la storia di una donna afroamericana figlia della Grande Migrazione, della Depressione e delle battaglie per il riconoscimento dei diritti civili. Sogna fin da piccola di diventare una ballerina e, già in giovanissima età, non solo ci riesce, ma si afferma come pioniera di un nuovo ballo tutto americano: il Lindy hop. Si esibisce nei migliori teatri degli Stati Uniti e, appena quindicenne, fa un tour in alcune città europee. Appare in scene memorabili di iconici film di Hollywood, lavora con grandi nomi del jazz come Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Count Basie e Cab Calloway. "Swingando al Savoy" racconta, con immagini vivide e grande ironia, di uno snodo cruciale della storia culturale americana e delle relazioni razziali. Attraverso queste pagine possiamo vivere la leggenda della celebre sala da ballo di Harlem, il Savoy, e della fenomenale generazione dello swing, che ha cambiato per sempre la storia della musica e del ballo.

