Ist. Italiano Studi Filosofici
Spirito e tempo. Commentario della Fenomenologia dello spirito
Paolo Vinci
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2022
pagine: 208
Viene proposto un commentario del capitolo conclusivo della Fenomenologia dello spirito dedicato al sapere assoluto. Si tratta di un luogo unico, che nel ripercorrere con un massimo di intensità il cammino fenomenologico, offre un accesso privilegiato alla trama più profonda del capolavoro hegeliano. Attraverso un'interpretazione analitica, intenta a dipanare le difficoltà di linguaggio di Hegel, vengono affrontate alcune delle questioni centrali del suo pensiero. Innanzitutto ad essere indagato è il confronto della filosofia con la religione, in modo da far emergere il tema della forma scientifica del conoscere, vale a dire il senso del sapere assoluto, in quanto concetto della scienza speculativa e dimensione privilegiata della sua giustificazione. Si affronta quindi la problematica del riconoscimento, che oltre a fornirci una chiave di lettura dell'intera Fenomenologia, si proietta, con le sue implicazioni antropologiche e politiche, nel cuore dello spirito oggettivo hegeliano, illuminandolo in tutto il suo spessore di filosofia della storia.
«L'ultima Thule». Ricerche filosofiche su Ernesto De Martino
Massimiliano Biscuso
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2022
pagine: 280
«Ultima Thule» è un’espressione ricorrente nei testi di Ernesto de Martino. Essa indica il principio ultimo della ricerca e insieme la radice prima della condizione umana, oltre cui non è possibile andare: è l’«ethos trascendentale del trascendimento», cioè il dovere che l’uomo avverte di esserci in un mondo dotato di senso e perciò umanamente abitabile, trascendendo la propria condizione data. Ciascun capitolo propone un percorso specifico nell’opera etnologica, antropologica e storico-religiosa di de Martino – il folklore e la religione alla luce del rapporto con il marxismo, il simbolismo civile nelle società post-religiose, la “presenza” umana nel mondo e il rischio permanente di crisi in relazione alla lezione dell’antropologia filosofica hegeliana, le tecniche del corpo come primo atto della appropriazione di sé –, mettendo in evidenza e discutendo i diversi presupposti filosofici, siano essi impliciti o espliciti, che orientano l’indagine scientifica e le tensioni che tra di loro si producono.
Il maestro e il pandemonio. Tre studi su Vico e il pensiero francese
Andrea Bocchetti
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2022
pagine: 128
I tre studi qui proposti intendono riattraversare il faticoso cammino della ricezione vichiana nel pensiero europeo, articolandosi a partire da un contesto, quello francese, che coincide al contempo con l'origine e con uno degli approdi più rilevanti del'itinerario dell'opera di Vico. Se, infatti, da un lato, la riflessione vichiana emerge dalla ricezione critica del cartesianesimo francese (Descartes, Malebranche, Gassendi), la cui scuola dominava a Napoli già a partire dalla seconda metà del XVII secolo, dall'altro, è proprio dalla Francia che si origina il riscatto e la "gloria" di un insegnamento ricchissimo, quanto complesso e stratificato.
L'Iliade raccontata da Walter Jens
Libro
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 104
«... La guerra era finita; ma quando i soldati tornarono a casa, le loro donne non li riconobbero. Erano diventati vecchi e il lungo combattere aveva trasfigurato i loro volti; ci volle molto tempo prima che si ristabilissero tra loro fiducia e confidenza...» Tremila anni dopo i saggi scrissero nelle Costituzioni: «... il nostro Paese ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali». Ma gli dèi accecano gli uomini quando vogliono perderli, e così essi dimenticarono anche di rispettare le leggi...
La logica del capitale. Ripartire da Marx
Roberto Fineschi
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 400
La teoria del capitale di Marx è un'analisi della modernità nel suo complesso: economia, ideologia, conflitto sociale, metodo scientifico, ecc. sono aspetti di una articolazione unitaria. L'indagine della sua struttura logica è l'oggetto di questa ricerca. In tale prospettiva l'autore affronta temi tradizionali tra cui la teoria del valore e della trasformazione, la sussunzione del processo lavorativo sotto il capitale, il "capitale in generale" e i cambiamenti del piano originario, la caduta tendenziale del saggio del profitto, la dimensione finanziaria del capitale sviluppato e il metodo dialettico ed il suo svolgimento. La ricerca è stata svolta alla luce della nuova edizione storico-critica delle opere di Marx ed Engels (Marx-Engels-Gesamtausgabe – MEGA); essa ha messo a disposizione per la prima volta migliaia di pagine di manoscritti inediti che hanno modificato radicalmente il panorama interpretativo.
Vindiciae contra tyrannos. Il potere legittimo del principe sul popolo e del popolo sul principe
Stephanus Junius Brutus
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 272
Le Vindiciae contra Tyrannos, pubblicate in latino nel 1579 e in francese nel 1581, appartengono alla ricca letteratura militante prodotta in Francia durante le guerre civili di religione, ma non sono un semplice occasionale pamphlet, concorrendo significativamente al dibattito che si sviluppa intorno all'idea moderna di sovranità. Stephanus Junius Brutus, pseudonimo sotto il quale si cela l'autore delle Vindiciae (Philippe Duplessis-Mornay o Hubert Languet tra le congetture più accreditate, senza peraltro escudere l'ipotesi della collaborazione di più autori) milita nel campo calvinista fra i cosiddetti 'monarcomachi', pensatori che, senza mettere in discussione la monarchia come forma di governo, pongono limiti importanti al potere sovrano, ritenendo l'assenza di limiti peculiarità inequivocabile della tirannide. Si affermano in tal modo diritti inediti sulla base di un doppio contratto fra Dio, re e popolo, e fra re e popolo, che proprio nelle Vindiciae viene teorizzato.
Essere e non essere. Felicità, natura e conoscenza nel pensiero di Leopardi
Antonio Di Meo
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 248
Nel pensiero di Giacomo Leopardi è presente una notevole dimensione filosofica, o meglio di "critica della filosofia", sulla quale sono state avanzate numerose ipotesi. La presente ricerca è un lavoro di scavo sui materiali teorici che si sono rivelati decisivi per la costruzione di quello che il poeta stesso definiva «il mio sistema»: ossia il pensiero naturalistico e scientifico, con le annesse problematiche filosofiche, morali e teologiche. Ne emerge una immagine della Natura quale risultato delle scienze moderne, una precisa concezione dello statuto e dei limiti della conoscenza, e, soprattutto, una chiara nozione del carattere problematico della felicità umana. Con queste idee Leopardi ingaggia un continuo confronto critico, che mette in luce il contrasto fra matematizzazione della realtà e vita, fra calcolo e misura (cioè limite) e desiderio illimitato di felicità. Di qui l’idea finale che, di necessità, nel mondo «Tutto è male». Di qui, ancora, la dialettica fra essere e non essere e la preferenza nei confronti del non essere.
Del governo della peste e delle maniere di guardarsene
Lodovico Antonio Muratori
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 424
Il Trattato della peste (1714) è l’opera di Muratori che ha conosciuto più edizioni, fino agli anni Trenta del XIX secolo. Da allora in poi non ha più circolato in forma integrale. Qui è presentata a partire dalla seconda edizione (Modena, 1722), curata dallo stesso Muratori. Il libro è uno spaccato di vita sociale di Ancien régime, un esempio impressionante di aggiornata erudizione medica, una gustosa raccolta di ricette e di pratiche antipestilenziali, una ricca esposizione di problemi di diritto canonico. Ma soprattutto è esempio di un approccio alla politica operoso, sobrio e pratico, che fonda la propria razionalità sul concorde governo sia civile sia ecclesiastico dei corpi individuali e collettivi di una società storicamente e concretamente strutturata, sostenuta nel proprio ordine tanto dal Principe e dai suoi magistrati, quanto da Dio e dalla Gerarchia. La peste è quindi il rovescio dell’ordine civile, il contrario della pubblica felicità, ma non è la verità ultima delle cose umane. Non ci sono in Muratori né il nichilismo barocco né l’ottimismo illuministico: la peste non è un’eccezione dissolvitrice ma un’emergenza, un triste accadimento possibile, a cui far fronte...
Paideia, mito e pubblico. Il valore educativo e politico dei miti di Platone
Federico Casella
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 432
Alla luce della concezione di fissità della natura umana difesa da Platone nella Repubblica, il volume indaga la relazione che intercorre tra alcuni miti platonici e gli effetti che il loro contenuto hanno sul pubblico. In base a interessi, stati emotivi, capacità intellettive, gli uomini possono essere distinti in moltitudine, filosofi, guerrieri: si tenterà, dunque, di ricostruire l’identità dei fruitori preferenziali che Platone potrebbe aver avuto in mente per un particolare racconto. Attraverso precise strategie narrative, si mostrerà come Platone avesse cercato di educare queste tre compagini umane così da spingerle a sviluppare le virtù loro proprie e a diventare cittadini perfetti: alcuni miti platonici assumono, quindi, un valore educativo e politico. Oggetto di analisi saranno il racconto escatologico di Er che chiude il libro X della Repubblica, il discorso sul Demiurgo e sulla genesi del cosmo riportato nel Timeo e la celebre storia di Atlantide presente nel Crizia, il cui pubblico primario sarebbe composto, rispettivamente, dalla moltitudine, dai filosofi, dai guerrieri.
Considerazioni su Einstein
Eugenio Garin, Luigi Alberto Radicati di Brozolo
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 57
Discorsi tenuti all'Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze per iniziativa dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e della Scuola Normale Superiore di Pisa nel 1986 e nel 1987.
Candido e il Leviatano. Vita e opere di Leonardo Sciascia
Smaranda Bratu Elian
Libro: Libro in brossura
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 292
«Scrivendo questa monografia (apparsa in romeno presso la Casa Editrice dell'Istituto Culturale Romeno nel 2004) non mi ero chiesta con troppa insistenza quali e come sarebbero stati i miei lettori: perché latente, dentro la mia mente ed anima, c'era la certezza di rivolgermi a romeni che conoscono forse poco o affatto l'uomo Sciascia e la sua opera, che hanno un'idea piuttosto vaga della storia politica e culturale dell'Italia nella seconda metà del Novecento, ma che sicuramente hanno vissuto, almeno in parte, la nostra dittatura (non l'«eterno fascismo italiano» di Sciascia, ma l'eterno comunismo romeno — per altro non molto dissimili), col suo controllo ideologico e la sua polizia politica (che ha tante cose in comune con l'OVRA, ma anche con l'Inquisizione spagnolesca della Sicilia, che ritornano ossessivamente in Sciascia); che, dopo, hanno vissuto la grande speranza della libertà e del cambiamento per vedere poi come i più fedeli della dittatura di ieri diventano i più zelanti fautori della democrazia di oggi, sparpagliandosi per i vari partiti politici dei più vari colori (come gli ex-fascisti in Candido) e servendosi di qualsiasi ideologia purché, al governo o in opposizione, rimangano dentro l'apparato (come i vari politici del Contesto), dentro quella struttura compatta che è il potere effettivo e non trasparente (il Leviatano di Sciascia); che hanno visto come le vecchie relazioni personali si riannodano per costituire gruppi di potere economico sotterraneo, cosche di vario grado ed estensione, che la stampa, finalmente libera ed impotente, chiama, con parola prettamente siciliana, «mafie», e parla di «baroni locali» (termine assolutamente estraneo alla tradizione storica romena, ma familiare a quella siciliana, e diventata perfettamente comprensibile a ogni mio concittadino di oggi); che hanno visto che le nuove leggi, migliori in teoria, in pratica migliori non possono diventare finché si applicano selettivamente secondo i casi e le persone; che lo Stato (cioè quello Stato di diritto, di matrice illuminista, agognato da Sciascia ma ormai da tanti e dappertutto) non si fa vedere; che hanno vissuto la violenza di strada (le famose «mineriadi» — le marce su Bucarest» dei minatori) sotto cui covava una strategia della tensione non molto diversa da quella degli anni di piombo in Italia (ricordiamoci Il cavaliere e la morte di Sciascia); che hanno verificato sul vivo le parole di Sciascia: «non si saprà mai alcuna verità sui fatti delittivi che abbiano un rapporto, se pur minimo, con la gestione del potere...» (Dalla Prefazione)
Il concetto di astratto nel giudizio sulla Rivoluzione francese. (Burke, Maistre, Cuoco, Hegel, Marx)
Fiorinda Li Vigni
Libro: Copertina morbida
editore: Ist. Italiano Studi Filosofici
anno edizione: 2021
pagine: 232
In questa collana vengono pubblicati i risultati di ricerche, seminari, convegni o corsi di lezioni su momenti e problemi della storia del pensiero promossi dall'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

