La Scuola di Pitagora
Indifferenti
Antonio Gramsci
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2007
pagine: 16
Pagine sparse raccoglie testi di grandi autori capaci di suscitare in chi legge un nuovo sentire, un più alto costume: veri pensieri per contraddire vuote credenze.
Discorso sulla Costituzione e altri scritti
Piero Calamandrei
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2007
pagine: 16
Il Discorso sulla Costituzione fu pronunciato da Piero Calamandrei il 26 gennaio del 1955, a Milano, nel Salone degli Affreschi della Società Umanitaria in occasione dell'inaugurazione del ciclo di conferenze sulla Costituzione italiana organizzato da un gruppo di studenti universitari e medi.
L'amore per la vita
Erich Fromm
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2007
pagine: 16
Crisi della società patriarcale-autoritaria; Contro i limiti della crescita umana; Se i pescicani fossero uomini.
Crediamo ancora nei sogni. Il discorso del «grande dittatore» di Charlie Chaplin
Luis Sepúlveda, Charlie Chaplin
Libro
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2007
pagine: 16
Le vie dei mercanti. Città rete rete di città. Atti del 4° Forum internazionale di studi (Capri, 9-10 giugno 2006)
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2007
pagine: 688
Città Rete_Rete di Città. Città Rete perché il concetto di Città sostenibile trae le sue radici dalla conoscenza del patrimonio genetico della città, dove le attività sono sopportabili in quanto sostenute da un'azione relazionale che orienti il processo di sviluppo senza oltrepassare il limite imposto dalla conoscenza alla data. Una sempre maggiore conoscenza, dunque, genera un processo virtuoso e amplia il limite dell'orizzonte (di riomologazione) di Idea di Città sostenibile. Un'idea già presente nel nostro immaginario nella città di Ottavia visitata da Italo Calvino e trasferitaci nel suo concetto fondativo "una rete che serve da passaggio e da sostegno. Tutto il resto, invece d'elevarsi sopra, sta appeso sotto: scale di corda, amache, case fatte a sacco, attaccapanni, terrazzi come navicelle, otri d'acqua, becchi del gas, girarrosti, cesti appesi a spaghi, montacarichi, docce, trapezi e anelli per i giochi, teleferiche, lampadari, vasi con piante dal fogliame pendulo. Sospesa sull'abisso, la vita degli abitanti d'Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge".