Marietti 1820
Vivrò l'amore degli altri. I primi giorni. Volume Vol. 2
Jean Cayrol
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 212
L’uomo senza storia e senza parola, che ha popolato nel primo volume della trilogia di Jean Cayrol un mondo inanimato, fatto solo di oggetti, è sopravvissuto. Come Lazzaro è risorto, riguadagnando un nome, una voce, persino un corpo. Si chiama Armand e ha appena varcato la comunità umana. Si accosta alla trama sentimentale dell’esistenza, conquistandola a piccoli passi dapprima attraverso lo spettacolo dell’amore altrui, poi riconoscendo dentro sé stesso i segni dell’amore. Una città di mare, una stazione, una tavola calda, l’appartamento che condivide con una coppia di innamorati fanno da sfondo a una vita che esce dalle nebbie e si scalda in un movimento perpetuo. Armand cammina da solo in una marcia ancora maldestra, timida, in cui però riscopre lentamente il proprio corpo, e con esso i sentimenti di un’intimità dimenticata.
Uno, molti, tutti. Gv 17,21 e la sua ricezione nella letteratura cristiana antica
Valentina Marchetto
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 524
«Il Vangelo di Giovanni, una piscina in cui i principianti nuotano e un oceano in cui gli esperti annegano, ha affascinato a lungo e continua ad attirare sia i lettori pii sia gli studiosi», dice Attridge nella prefazione al libro. A partire dal versetto di Gv 17,21, Valentina Marchetto studia ed esplora accuratamente le diverse affermazioni giovannee sull’unità guidandoci attraverso le complessità del testo, ma anche fra i diversi commenti dei lettori nei primi cinque secoli. Tra questi i padri della chiesa che, da Origene ad Agostino, citano o interpretano il testo evangelico, con sfumature che riflettono le controversie teologiche del loro tempo. Dall’Alessandria origeniana all’Africa ciprinianea, passando per l’aspra diatriba fra Girolamo e Gioviniano e per le battaglie dottrinali del IV secolo, si tocca con mano il peso e la valenza di un versetto che sta al cuore della speranza cristiana di unità.
Prix Clara Italia
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 208
Hiba Antra, Marco Amato, Bianca Beck, Miriam Ben Echchine, Quintilla Cavallari, Laura Colò, Irene Cologna, Anna Gamba, Fadoua Hicham, Marta Maccarone, Claudia Schillaci, Sophie Selva, Martino Efisio Vacca sono i tredici vincitori del Prix Clara Italia 2023/2024. I loro racconti, freschi, originali e avvincenti, offrono uno spaccato sul mondo e su quanto lo scuote: la malattia, le guerre, l’emergenza climatica, l’amore, le diversità. Sono voci che interrogano il presente e il futuro e che coltivano la speranza, la resilienza e riaffermano l’importanza delle relazioni umane all’insegna del rispetto, della libertà e della solidarietà. Gli autori di questa raccolta di racconti sono i vincitori della prima edizione del Prix Clara Italia. Una giuria di personalità d’eccezione fra cui Valeria Parrella, Eraldo Affinati, Teresa Ciabatti, Chiara Valerio, hanno selezionato queste giovani penne e la loro visione del mondo, personale, originale, unica.
Monte Sole 1944. Un eccidio totale
Giuseppe Dossetti
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 116
«Uomini come querce», quelli delle comunità che morirono per mano nazista tra Setta e Reno, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana, Monzuno e Vado, sull’Appennino bolognese, nei tragici mesi di settembre e ottobre 1944. Era stato grazie a un fine e paziente lavoro di ricostruzione storica da parte di un prete bolognese, monsignor Luciano Gherardi, che si erano potute riportare alla luce quelle stragi lentamente dimenticate. Una cronaca rigorosa che restituiva nomi, volti e storie alle comunità di Monte Sole e che Gherardi aveva condiviso e discusso con Giuseppe Dossetti. Il dialogo fra i due trovò una sintesi nella pubblicazione del volume Le Querce di Monte Sole che apparve nel 1986 con un lungo saggio introduttorio di Dossetti qui integralmente riproposto. In quello che è uno dei suoi testi di approfondimento storico più denso e compiuto, Dossetti muoveva dalla preoccupazione di comprendere e ricostruire la memoria degli eventi per assolvere a una fondamentale funzione di testimonianza e vigilanza. Un monito, il suo, rivolto a tutti, singoli e istituzioni, ma in particolare ai cristiani e alla chiesa su cui pesava una responsabilità ormai evidente, di omissione e silenzio, rispetto a un corso degli eventi che dopo la Seconda guerra mondiale si sarebbe potuta ancora modificare. Come illustra la postfazione di Enrico Galavotti, proprio lì stava la ragione per cui Dossetti avrebbe scelto i luoghi degli eccidi come luogo della sua sepoltura e come casa della sua Piccola famiglia, a conferma visibile di una vita consegnata «nel silenzio e nella preghiera per i morti e per i vivi».
La fine del potere ottomano. L’ultimo sultano, l’ultimo califfo, gli ultimi gran visir
Fabio L. Grassi
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 256
Contrariamente alla fine dell’Impero zarista, dell’Impero asburgico e di quello germanico, la fine dell’Impero ottomano sopravvenne dopo lunga e tortuosa agonia, prodotta principalmente dalle confliggenti ambizioni delle potenze che avevano vinto la Grande Guerra. A cento anni dall’abolizione del califfato (3 marzo 1924), Fabio L. Grassi ripercorre la storia ben poco conosciuta degli uomini che ressero e rappresentarono l’impero in quegli anni. L’ autore ne illustra la vita, la carriera, le propensioni politiche, l’opera, le posizioni di volta in volta assunte, la loro sorte successiva, oltre che la loro dimensione culturale, morale e psicologica. Ciò che fecero e non fecero l’ultimo sultano, l’ultimo califfo e gli ultimi gran visir, ovvero i massimi rappresentanti della «Turchia legale», nelle loro relazioni da una parte con gli Alleati dall’altra con la «Turchia ribelle», costituisce un insieme complesso, ambiguo e in parte ancora misterioso.
«Ridotti a star male ma non alla fame, e la rivoluzione non accade». L’ alienazione nel mondo economico
Marco Visentin
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 240
Di fronte a un essere umano ancora oggi intrappolato in un mondo a morfologia capitalista, che dice di sé di essere l'unico possibile, Marco Visentin ci invita a indagare e a riflettere sul concetto di alienazione. Entro la logica totalizzante dell'impresa, il lavoratore non è mai chiamato a essere beato o felice, ma produttivo ed efficiente, in un orizzonte in cui l'attenzione si sposta dall'essere dell'uomo al suo solo fare. In questa panoramica l'autore acclara la necessità che, da attore economico isolato all'interno di mere relazioni di scambio, il lavoratore smetta di donare integralmente se stesso alla causa non propria, seppure legittima, dell'obiettivo di creazione di valore per riappropriarsi del proprio fine e ritrovare il senso vero di essere uomo in mezzo agli altri uomini.
Sfidare il realismo. Politica dei cristiani e radicalità evangelica
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 168
Questo libro nasce da un desiderio e da un dialogo. Il desiderio di affrontare da cristiani il cambiamento d’epoca. Un cambiamento che apre a straordinarie opportunità ma che è attraversato da guerre sconvolgenti, dalla crescita delle diseguaglianze, da una crisi che non risparmia la credibilità stessa della democrazia. Il dialogo, tra associazioni, movimenti, comunità di credenti, prosegue e oggi è incalzato dal magistero esigente e innovativo di papa Francesco, la cui radicalità evangelica mette in discussione anche alcuni paradigmi del cattolicesimo democratico e sociale, così come sono stati plasmati nel Novecento. Ci si lamenta dell’irrilevanza dei cattolici nella città dell’uomo, eppure le parole del papa sulla guerra, sulle ingiustizie sociali, sull’ambiente violentato assumono una forza e una riconoscibilità nel mondo – anche in termini di pensiero – che stride con certi dubbi e tentennamenti. Associazioni e movimenti cattolici possono giocare un ruolo nuovo e importante nel rilancio della politica dei cristiani, partendo da una fraternità attiva, da testimonianze coerenti con il vangelo, dal camminare insieme con chi è impegnato nel costruire democrazia, pace, solidarietà. Senza più la nostalgia delle forme del passato.
Quattro ore a Chatila
Jean Genet
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 128
Fra il 16 e il 18 settembre 1982, alla periferia di Beirut, duemila palestinesi e libanesi abitanti dei campi di Sabra e Chatila vengono massacrati da miliziani falangisti con la connivenza dell’esercito di Tel Aviv. Invitato dall’amica Leila Shahid, Jean Genet arriva a Beirut il 12 settembre e il 19, all’indomani della strage, riesce a entrare nel campo di Chatila. Quello che vede è contenuto nelle poche pagine di una testimonianza che è difficile classificare: «è un reportage? Una poesia in prosa? Un testo militante? Un’oscena visione morbosa? È la denuncia di una strage invisibile? È un canto funebre?». Tra i cadaveri neri divorati dal sole e dalle mosche, abbandonati all’ebbrezza empia di un furore omicida, Genet ritrova la scrittura, che da anni disertava. A Chatila, dove vede il dolore, la tortura, il sangue e la morte, torna scrittore, ma la lingua che emerge per raccontare la Palestina e i palestinesi, la loro rivoluzione e la loro tragedia non è più quella di una volta: è scarna, povera e scombinata. In una delle rare interviste concesse, rilasciata al giornalista radiofonico Rüdiger Wischenbart, e qui integralmente riportata, Genet tenta di descrivere il senso delle sue parole: «Nei libri, quando mi trovavo in prigione, ero signore della mia immaginazione. Signore dell’elemento su cui lavoravo. Perché si trattava unicamente della mia fantasticheria. Ma ora, non sono più signore di quello che ho visto, sono obbligato a dire: ho visto gente imbavagliata, legata, ho visto una signora con le dita mozzate! Sono costretto a sottomettermi al mondo reale». Il reale, per Genet, è in uno spazio ben preciso, uno spazio chiamato Palestina, uno spazio senza luogo, una terra senza più terra in cui ritrovare «la traccia principale della vita che gli stava più a cuore». Prefazione di Christian Raimo.
I terroni dell'impero. Viaggio nel profondo sud degli Stati Uniti
Marco D'Eramo
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 288
Anche gli Stati Uniti d’America hanno i loro «terroni», e Marco D’Eramo li incontra a sud, dove l’America profonda e ostinata trova ancora la sua verità indicibile; un’esplorazione antropologica che non nasconde il suo cuore di tenebra, un luogo in cui le strutture mentali, i riflessi sociali, i comportamenti restano costanti e descrivono il razzismo più spietato e il bigottismo più fondamentalista di una nazione fondata sull’integralismo. Di autostrada in autostrada, incontrando un’umanità allegra, sofferente, sbruffona, malinconica, nel profondo delle campagne come ai piedi dei grattacieli, in improbabili parchi a tema o tra le vestigia archeologiche di un futuro spaziale, D’Eramo racconta "I terroni dell’Impero" con la sua penna sagace e caustica, in un reportage scritto agli inizi degli anni Duemila e oggi completamente aggiornato.
Un'idea di Matteotti. Un secolo dopo
Enzo Fimiani
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 272
Nel centenario dell’assassinio di Giacomo Matteotti (1885-1924), questo libro ne ripercorre la vicenda in modo non rituale. Di uno dei delitti più simbolici dell’intero Novecento non si vuole, infatti, né offrire un racconto dettagliato, né scandire i canoni consolidati dei suoi quando, come, perché, né farsi sedurre dalle trame delle mille eredità, storiche e soprattutto memoriali, che da un secolo a questa parte si sono accumulate. Enzo Fimiani reinterpreta Matteotti, proponendo al lettore alcune sfide intellettuali e civili. Almeno tre emergono come principali: decostruire il suo mito su tutti i diversi piani nei quali si sviluppa, ideale o politico, celebrativo o ideologico, per ricondurlo alla storia e alle sue molteplici variabili; «normalizzare» la sua uccisione togliendole la patina di evento eccezionale, non per fare opera di deminutio bensì per inserirla in contesti più ampi e complessi, ridando così un peso e un significato non di maniera alla sua esistenza; riflettere sullo strano destino politico di Matteotti, icona del Novecento, ma, per certi versi, cattiva coscienza delle contraddizioni e dei cortocircuiti di tutte le famiglie politiche del secolo, nella «sua» sinistra come nelle destre, perché a nessuna omologabile, da nessuna manipolabile e, per tutte, «una macchia, una colpa».
Schegge di luce. Logos e linguaggio nel mondo di Tolkien
Verlyn Flieger
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 276
Cos'è il linguaggio, qual è la sua origine e il suo rapporto con il mito? E, ancora, che ruolo ha la lingua nell'opera di Tolkien, perché l'autore del Signore degli Anelli considera l'uomo una "luce riflessa" capace di sub-creare mondi immaginari tramite le parole? Come ci dice la Flieger in questo volume "le parole sono espressione del mito, incarnazioni di concetti mitici e di una visione mitica del mondo. La lingua ai suoi inizi non faceva alcuna distinzione tra il significato letterale di una parola e quello metaforico, come invece accade ora [...]. Qualsiasi tipo di espressione era letterale e dava direttamente voce alla percezione dei fenomeni ed alla partecipazione intuitiva e mitica ad essi da parte dell'umanità". È a partire da questa teoria della parola e del mito (originariamente proposta da un altro Inkling, Owen Barfield) che Verlyn Flieger in Schegge di Luce elabora un'affascinante interpretazione dell'opera tolkienana, che la critica considera, assieme a La Via alla Terra di Mezzo di Tom Shippey (Marietti 2005) un testo imprescindibile per chiunque voglia cogliere in tutta la sua ricchezza il senso profondo del "legendarium" di Tolkien.
L'apocalisse nuda
Massimiliano Luca Delfino
Libro: Libro in brossura
editore: Marietti 1820
anno edizione: 2024
pagine: 164
I versi di Apocalisse nuda raccontano il tramonto dell’Umanità dei nostri giorni. Una fine che non ha portato con sé un senso ulteriore, né la promessa di un nuovo inizio. In un presente caratterizzato da guerre e totalitarismi crescenti, disastri ambientali imminenti, processi di decolonizzazione incompleti, degradazione del lavoro verso precarietà e sfruttamento, e, soprattutto, dalla digitalizzazione e virtualizzazione dell’esperienza umana, Massimiliano Delfino propone un percorso di emancipazione dal presente. Un vero e proprio viaggio condotto attraverso una serie di poesie itineranti che, varcando confini geografici attorno al mondo, esplorano la realtà contemporanea per rivestire l’apocalisse di senso. Un manifesto per la «poesia apocalittica» apre la raccolta per illustrare l’unica forma di poesia possibile oggi per rivelare ciò che non siamo più e cercare di ritrovare insieme la strada per Itaca.