Il Prato: I centotalleri
Marx e l'atomismo greco. Alle radici del materialismo storico
Diego Fusaro
Libro: Copertina morbida
editore: Il Prato
anno edizione: 2007
pagine: 180
Il trattato decisivo
Averroè
Libro: Libro in brossura
editore: Il Prato
anno edizione: 2006
pagine: 96
Averroé, arabo nato nel 1126 a Cordova (Spagna), divenne presto noto in Occidente grazie ai suoi prestigiosi commentari delle opere di Aristotele e Platone: adottati come "testi di riferimento" nella emergente Facoltà delle Arti di Parigi, vennero utilizzati anche da Alberto Magno e Tommaso d'Aquino. Con "Il Trattato decisivo sulla natura della connessione tra Religione e Filosofia", sconosciuto nel medioevo latino, Averroé vuole dimostrare che la Religione, se correttamente interpretata, invita alla speculazione razionale. "Il vero non contrasta con il vero", è la formula, di sapore aristotelico, che costituisce lo zoccolo duro delle argomentazioni di questo Trattato.
Filosofia e speranza. Ernst Bloch e Karl Löwith interpreti di Marx
Diego Fusaro
Libro
editore: Il Prato
anno edizione: 2005
pagine: 112
Uno dei maggiori problemi irrisolti che Karl Marx ha lasciato in eredità ai suoi interpreti riguarda la legittimità della speranza in sede pratica e teoretica, tanto nella cornice del suo pensiero quanto nel più ampio orizzonte della filosofia. L'intera opera marxiana sembra enigmaticamente in bilico tra le opposte dimensioni della scienza e della speranza. La linea interpretativa adottata da Ernst Bloch e da Karl Löwith scorge in Marx il filosofo della speranza più che della scienza, riconoscendo nella sua riflessione un'ineludibile tensione utopica rispetto alla quale la scienza sarebbe un fenomeno secondario e funzionale.
Dialoghi sull'Europa e sul nuovo ordine mondiale
Costanzo Preve, Luigi Tedeschi
Libro
editore: Il Prato
anno edizione: 2016
pagine: 542
Questo è il terzo dei libri di dialoghi tra Costanzo Preve e Luigi Tedeschi che costituiscono altrettante fasi di un percorso ideale iniziato nel 2002, teso alla interpretazione del nostro tempo, analizzato al fine di rinvenire in esso le radici storiche e filosofiche da cui è derivata l'era della globalizzazione, vissuta da larga parte dell'umanità come un eterno presente senza storia. Sulle ceneri delle ideologie novecentesche, in questi dialoghi viene analizzata la nuova antropologia umana scaturita dall'avvento del capitalismo globalista, che comporta l'assoggettamento della totalità dei rapporti umani alla "forma merce". È questa mercificazione dell'umanità a generare la flessibilità e la precarietà oltre che del lavoro, anche di tutti i rapporti della vita sociale. L'analisi filosofica di Costanzo Preve si ispira alla filosofia greca, alla concezione della comunità intesa come espressione della natura sociale dell'uomo. Il comunitarismo vuole dunque rappresentare il termine dialettico di opposizione all'individualismo capitalista, perché oppone la solidarietà comunitaria e il primato della politica alla alienazione produttivista - consumista frutto del primato dell'economia. Questi dialoghi vogliono essere anche e soprattutto una forma di primaria resistenza etica e culturale alla omologazione mercatista del capitalismo assoluto.
Lineamenti per una nuova filosofia della storia. La passione dell'anticapitalismo
Costanzo Preve, Luigi Tedeschi
Libro
editore: Il Prato
anno edizione: 2013
pagine: 288
La batracomachia di Bayreuth. Nietzschiani contro wagneriani
Anacleto Verrecchia
Libro: Copertina morbida
editore: Il Prato
anno edizione: 2012
pagine: 208
Filosofia e speranza. Ernst Bloch e Karl Löwith interpreti di Marx
Diego Fusaro
Libro
editore: Il Prato
anno edizione: 2012
Uno dei maggiori problemi irrisolti che Karl Marx ha lasciato in eredità ai suoi interpreti riguarda la legittimità della speranza in sede pratica e teoretica, tanto nella cornice del suo pensiero quanto nel più ampio orizzonte della filosofia. L'intera opera marxiana sembra enigmaticamente in bilico tra le opposte dimensioni della scienza e della speranza. La linea interpretativa adottata da Ernst Bloch e da Karl Löwith scorge in Marx il filosofo della speranza più che della scienza, riconoscendo nella sua riflessione un'ineludibile tensione utopica rispetto alla quale la scienza sarebbe un fenomeno secondario e funzionale.

