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Moretti & Vitali: Le forme dell'immaginario

L'antropologia di Leonardo

Chiara Mallardi

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 121

Questo saggio sull'antropologia di Leonardo da Vinci ce lo presenta uomo per il quale i dubbi e gli interrogativi si rivelano più fertili e stimolanti delle certezze: "che cosa è omo, che cosa è vita, che cosa è voce", e ancora Leonardo annota: "Questa opera si debe principiare alla concezione dell'uomo; Attitudine; Effetti; Sensi". Così egli accoglie l'uomo nella vastità della sua anima, strumento conoscitivo di se stesso e interprete "infra essa natura e l'arte". Nel guardare, sentire, ricordare Leonardo trascrive e costruisce l'atto della rappresentazione nel quale il suo sguardo si fa partecipante e si apre alla narrazione dell'uomo e dei suoi contenuti, cioè "l'omo e il suo concetto della mente sua". Alla permanenza e all'assoluto si sostituiscono i concetti di temporaneità e di frammentario: "Guarda il lume e considera la sua bellezza". Un puro sensibilismo che privilegia l'ambiguità e l'emotività della visione che si concretizza infine nella tecnica dello sfumato: "quando il sol s'innanza e caccia le nebbie e si comincia a rischiarare e colli... e fumano inverso le nebbie fuggenti". E da questo coinvolgimento dei sensi che nasce "Leonardo come opera". L'autore intravede, nella modalità e nell'eterogeneità dei contenuti del genio universale, un'esperienza antropologica anzitempo: lo studio dei segmenti particolari dell'uomo e la prefigurazione di comunità globali presenti nell'Adorazione dei Magi, registrano l'animo di Leonardo - lui, parte e frammento dell'esperienza umana.
14,00 13,30

Magismo del gesto. I segni delle corna nell'arte

Mauro Zanchi

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 124

In questo saggio si pone l'attenzione sui segni che muovono forze invisibili, ritenute sovrannaturali, attraverso il magismo del gesto. Vengono presi in considerazione soprattutto i gesti di matrice pagana inseriti anche in un contesto veterotestamentario o cristiano. Il potere dei gesti manifesta nelle cerimonie sacrali la forza e la presenza in terra del mondo divino. Gli artisti documentano nelle loro opere gesti utilizzati nei rituali o nella liturgia, e anche in ambito popolare. Se le statue, i dipinti e gli oggetti religiosi sono considerati simboli materiali in cui soggiorna lo spirito del divino, i gesti messi in azione nelle consacrazioni, nelle invocazioni, nella liturgia, nei riti funebri, si possono interpretare come elementi importanti della prassi teurgica. Il teurgo compie i gesti che stabiliscono un contatto con la divinità per attivare miracoli. Questi gesti lasciano trasparire quella terra di mezzo, non totalmente risolta, dove non si capisce fino in fondo se agiscano le credenze superstiziose o la fede indubitabile nel mondo divino. In alcune opere rinascimentali e manieriste la Vergine compie addirittura il cenno delle corna mentre viene annunciata dall'arcangelo Gabriele. Nelle anfore greche il gesto è legato a Dioniso, e nella stessa accezione è compiuto dai soggetti raffigurati sui coperchi delle urne cinerarie etrusche e dei rilievi di Palmira, per allontanare i demoni degli Inferi e per potere accedere nel mondo dei sempre vivi. La Chiesa, che condanna i gesti magici degli stregoni e quelli apotropaici dei pagani, esalta però i gesti miracolosi di Cristo, dei santi e dei personaggi dell'Antico Testamento; impone la sua forza iconologica e rituale affidandosi anch'essa a moduli e tipologie derivate dalle opere di culture e religioni precedenti al cristianesimo.
16,00 15,20

Madre del respiro

Gabriella Cinti

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 155

"Mitografa e saggista, Gabriella Cinti cerca di calarsi nello sguardo degli antichi, scavando nelle parole, mettendo a confronto echi e assonanze, sforzandosi di rivivere, nella profondità della coscienza, ciò che filosofi come Nietzsche e Heidegger o studiosi come Kerényi e Walter Friedrich Otto hanno portato alla luce nei loro scavi archeologici per entro un immaginario quasi del tutto sprofondato nelle lontananze più remote. Il titolo del primo Inno (perché alla tradizione innodica si riallaccia), Madre del respiro, che dà il titolo anche all'intera raccolta, riproduce per campate anaforiche quella forma di invocazione che veniva elevata collettivamente nel tempio in modo da restare perennemente nella memoria collettiva. 'Madre del respiro ... Madre del sorriso ... Madre delle stelle ... Madre degli occhi... Madre del senso ... madre dell'azzurro ... Madre della scintilla prima ... madre dell'essenza'. Sono parole che l'io poetante può pronunciare a buon diritto nella consapevolezza della propria irrevocabile modernità. Si tratta di una voce che, riallacciandosi, io credo, alla tradizione ermetica, scandisce nelle sillabe allitteranti e/o dissonanti, unicamente - diceva Montale - 'ciò che non siamo, ciò che non vogliamo', portando la melodia del verso a una tensione tale da deformarla nell'insensatezza del grido." (dall'introduzione di Alberto Folin)
15,00 14,25

Dora Pal. La terra

Ida Travi

Libro: Libro in brossura

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 100

Con “Dora Pal. La terra”, Ida Travi procede nella sequenza poetica avviata con "Tà. Poesia dello spiraglio e della neve" e proseguita nel tempo attraverso tre libri. In queste raccolte Ida Travi mette a fuoco la sua personale poetica centrata sui Tolki, esseri umani, esseri comuni, abitanti una strana terra e parlanti una lingua ridotta all'osso: figure senza tempo, ex studenti, ex lavoratori, venuti da chissà dove. Una vecchia, un uomo, una ragazza, un bambino. E intorno qualche sacco di farina, un campo, un recinto, un albero. Vre è solo una ragazza, questo è il nome che le è stato assegnato. Zet ha una benda arrotolata sulla testa. Kiv, il bambino, tira il carretto. Kiv è sottile come un filo d'erba. Dice la vecchia: "Cerca le parole e troverai le immagini'. Tra loro ogni tanto canta un usignolo. Tra loro ogni tanto compare Ur. La terra ritroverà il suo tremore. Nelle squame dei pesci, nei fossi, nelle ali degli uccelli. Dietro le porte dell'ex ufficio, in laboratorio. Nel sacchetto, nel secchio. Nel libro, nel fiore. E qui. Nell'androne. Qui. Sotto l'albero della decadenza...
15,00 14,25

Avventure del testa lunga

Alberto Bellocchio

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2017

pagine: 113

Il Testalunga. È un mostro capitato non si sa come tra noi abitatori della pianura padana, dove non trova né attenzione né solidarietà. A tentoni, ma in modo forsennato, va alla ricerca della sua origine. "A che mondo appartengo, questo o qualche diverso regno da cui sono rotolato fuori?" Consulta testi: dalla Bibbia, alle fiabe, a Lombroso. Conosce solo scherno. E la dura disciplina della scuola e la punizione della dottrina. Dal regno animale gli viene una sponda, uno scimpanzé d'un circo di passaggio che gli dà appartenenza e amicizia. (E a proposito di bestie, scontando citazioni fin troppo note, ricorderemo Il fiore rosso di Vsjevolod Garscin (Slavia, Torino), e Animali al rogo di Edward Payson Evans (Res Gestae). Ma le cose non vanno per il verso giusto: i suoi "maggiori", intendendo vendicarlo di coloro che l'hanno umiliato, scendono dall'Olimpo (il nostro è pur sempre un semidio, ancorché malriuscito) senza neppure interpellarlo. Sarà un macello. E lui, il Testalunga, niente ne ricava, se non una più dura segregazioni e maggiore orfanezza. Fortuna che quel circo torna nei paraggi... e lo scimpanzé e il Testalunga sono attesi da un avvenire finalmente sereno. Questo e molto altro in un testo ricco di fantasia narrativa, pathos, ironia e umanità.
15,00 14,25

La figlia della memoria

Adele Desideri

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 165

"L'infanzia e l'adolescenza, risorgenti in noi durante l'intera vita come un sogno, sono la radice stessa dell'esistere. Spesso non si sa dove e come si siano nascoste, se mai ci siano state. Spesso ci richiamano, in un alternarsi di luce e buio significativi. È il tempo in cui intuiamo e pratichiamo l'essenza stessa di ogni cosa e ci nutriamo della gioia e dei più profondi dolori. È anche il tempo in cui ci si guarda e si riflette: ogni istante diventa uno specchio - nei rapporti con la natura, con le persone, col nostro corpo. Non c'è nessuno a cui riferire le nostre emozioni, le esperienze. Sentiamo che non saremo capiti. Abbiamo una precoce sensazione dell'inadeguatezza degli adulti, soprattutto nelle nostre esperienze più profonde. Scrive infatti Adele: 'Come avrei potuto spiegare a mamma (...) che il mio corpo era diventato 'i miei corpi': uno sopra, come una nuvola, e uno sotto, immobilizzato?'. È quello anche il tempo in cui si vedono i fantasmi, si sentono le voci, si prevede il domani. Adele tratta il tutto con il distacco, e quindi l'ironia, di chi ha imparato a comportarsi in modo da non essere travolta da quelle prime umane vicende. Da questa sua ironia e dai rapporti infantili viene anche l'uso del toscano popolare che dà forma e colore a tanti passi del suo ricordare." (Franco Loi). Prefazione di Davide Rondoni.
15,00 14,25

Gli occhi di Thanatos. E-mail sulla morte. Dialoghi d'agosto

Paolo Barbieri

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 101

Accanimento terapeutico, testamento biologico, eutanasia attiva e passiva sono concetti sui quali da anni è aperto un dibattito politico anche in seguito a alcuni casi che hanno occupato per mesi le cronache con polemiche spesso violente. La politica mi sembra però inadeguata ad affrontare questi temi e penso sia necessario andare più a fondo senza preoccuparsi di ricercare un compromesso per una soluzione condivisa. Certo, la vita pubblica ha bisogno di leggi e in democrazia chi legifera deve tenere in considerazione le opinioni di tutti per rispettare le sensibilità e la libertà di ogni cittadino. Credo che su un tema come la fine della vita, però, non possa valere il principio di maggioranza. Anche se una sola persona decide di non volere più le cure deve avere la libertà di farlo e, quindi, di scegliere come morire. Mantenere in vita, grazie ad una macchina, una persona è solo una violenza. Morire bene è un compito a cui ogni uomo deve dedicarsi e la parola eutanasia dovrebbe riacquistare il suo significato originario: buona morte. Da anni, invece, nel linguaggio giornalistico e mediatico è diventata una parola quasi impronunciabile, sinonimo solo di suicidio. "È proprio vero - sostiene Platone nel Fedone - che i veri filosofi si esercitano a morire" poiché essendo la morte una verità incontrovertibile il saggio dedica la sua vita alla preparazione di questo evento.
16,00 15,20

Il dodicesimo mese

Nicola Vitale

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 215

Questo romanzo parla del servizio militare, ma potrebbe sorprendere ogni aspettativa sull'argomento. Anche il suo carattere di romanzo di formazione è molto lontano dai classici ottocenteschi che conosciamo e che determinano il genere. La vicenda di un ragazzo costretto per un anno a fare le pulizie in un distaccamento militare sperdute nelle campagne, apre subito il conflitto tra il tempo obbligato del presente e quello del sogno frustrato di una vita piena all'insegna dell'arte, delle amicizie, dell'amore. Ma sin dalle prime pagine tutto ciò si capovolge. L'irrilevanza degli eventi che si ripetono in giorni estenuanti e la superficialità dei rapporti coi commilitoni, si fanno il tessuto di un vissuto che assume via via profondità e spessore in una continua dialettica tra pensiero lucido ed emotività poetica, tra sottili percezioni sensoriali e sensibilità simbolica. Solo il dodicesimo mese, al momento del congedo, il protagonista afferrerà il vero significato della vicenda, quando il sogno di una vita futura svanisce e si pone in primo piano la concretezza, a lungo vissuta, dei rapporti con le cose, la solidarietà umana per un destino comune.
15,00 14,25

Chiaro enigma del mondo

Danilo Bramati

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2016

pagine: 88

"'Cricc ... cràcc ... cràcc ... ciàcc ... '. E la lingua del mondo. E non sarebbe nemmeno una lingua, ma il prodursi di un semplice fenomeno naturale: quando la temperatura scende l'acqua si ghiaccia, quando la temperatura si alza il ghiaccio si scioglie. Semplice. Ma è proprio dell'uomo parlare una lingua, è propria dell'uomo la necessità di comprendere. Così tutto ciò che viene colto dai nostri sensi diventa un segnale e tutti i segnali che hanno un andamento ritmico diventano una parvenza di lingua. Tutto ciò ci dice molto più di come funziona l'umano che non di come funziona il mondo. Ne viene tanta pietas per questo animale nudo, sferzato e anche accarezzato, nutrito e anche piagato dal mondo e spinto alia comprensione. Di questo sentire è permeata la raccolta di Danilo Bramati e ne danno conto ampiamente le poesie." (dalla postfazione di Annalisa MAnstretta)
12,00 11,40

Uomini ultimo atto

Anna M. Carpi

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2015

pagine: 157

Tre storie quasi interamente vere e legate dal filo di una stessa interlocutrice. Un giovane del Norditalia incarcerato per rapina che si esalta nella lettura di Nietzsche, un pittore di origine pugliese smarrito nei commerci dell'arte, un ragazzo inglese senza lavoro, nostalgico del grande passato della sua patria. Uomini di diversa estrazione sociale e di tre diverse generazioni che soffrono della crisi maschile del ruolo e al proprio sé trovano ricovero o rovina fra sete d'assoluto, fantasie di guerra e pulsione di morte. Un nesso con quei giovani europei che oggi guardano al Califfato?
15,00 14,25

Poetica del basso continuo. la scritura, la voce, le immagini

Ida Travi

Libro: Copertina morbida

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2015

pagine: 128

Dopo "L'aspetto orale della poesia" (2000), con "Poetica del basso continuo" Ida Travi prosegue il suo personale viaggio intorno alla parola poetica, tra scrittura e oralità. Procede con riflessioni tra poesia e prosa e inserisce flash sul suo rapporto con l'immagine in movimento, con il cinema.
12,00 11,40

Maga del pozzo

Danilo Bramati

Libro

editore: Moretti & Vitali

anno edizione: 2014

pagine: 72

Mario, il protagonista di questa pièce, ha una bottega di robivecchi. Fin da bambino possiede un talento speciale: è in grado di evocare, strofinando gli oggetti, gli individui che li hanno posseduti e usati. Li vede, li sente, ci parla: sono i suoi unici amici. Mario possiede quel talento... Anzi, lo possedeva, perché da qualche tempo i suoi amici latitano, non gli appaiono più. Il robivecchi si dispera, si sente tradito e abbandonato... Ma un altro guaio incombe su di lui: l'Assessore Tiravento ha deciso la ristrutturazione di piazzetta del Pozzo Vecchio, dove è situata la bottega. Mario dovrà sloggiare al più presto. E chi lo aiuterà? Nel pozzo antico che sta al centro della piazzetta dimora una maga che esaudisce tutti i desideri. O meglio: li esaudiva in altri tempi, perché attualmente i suoi poteri fanno cilecca. Per questo si è ritirata nel pozzo. Un giorno Mario trova in un libro la formula per evocarla. Pensa che sia uno scherzo e la legge ad alta voce. La maga spunta fuori dal pozzo... Una pièce stregonesca, piena di colpi di scena "metafisici". Perché la magia esiste ancora, e a volte può essere efficace...
12,00 11,40

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