Moretti & Vitali: Le forme dell'immaginario
Abitare il silenzio
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2020
pagine: 47
Nel momento in cui lo nominiamo, il silenzio non c'è più, va da un'altra parte. È necessario allora escogitare qualcosa per non farlo scomparire: un ascolto profondo, uno stato di sospensione nell'attendere, un'apertura empatica, una sintonizzazione sacrale. Come in una liturgia, il silenzio precede e favorisce il momento della rivelazione imminente della Natura o della divinità. Gli gnostici pensavano che dall'accoppiamento del silenzio con la Verità nascessero la Ragione e la Vita. Ma cos'è davvero il silenzio? Dove lo sí trova? Che struttura ha? È pieno, è vuoto? È costituito da atomi o da altre strutture microscopiche? Noi sappiamo percepire la profondità del suo spazio evocativo? Spesso quando parliamo di questa dimensione, pensiamo quasi esclusivamente al silenzio intorno a noi, quasi mai ci concentriamo invece sul silenzio dentro di noi. Che è una dimensione fondamentale del nostro esistere. È una sensazione, una proiezione. Ha a che fare con la ricerca personale. È quel silenzio che ci chiede di andare oltre le cose, di guardare in profondità, ci chiede di chiudere fuori il mondo, per vederlo in modo più vero. Siamo incapaci di "abitare" questo silenzio? L'uomo aveva tratto dall'alternanza giorno e notte, parola e silenzio i simboli che gli permettevano di definire fatti interiori; oggi non agiscono più. La poesia è "epifania del silenzio", per dirla con Mario Luzi, e ha a che fare con un ascolto interiore. È un cammino silenzioso, sia per chi la scrive sia per chi la legge: attinge dall'alfabeto il senso e lo affonda nello spirito, oppure ve lo estrae e lo effonde sulla pagina tracciandone il sentiero. Anche i simboli e le immagini dell'arte più riusciti evocano i segreti del mondo senza l'ausilio di parole o spiegazioni. Il silenzio più sublime è come un discorso mistico composto dalla complessità e dalla coazione di molte presenze, che attingono a metalinguaggi paragonabili alle pause, alle omissioni, alle sottrazioni, ai lapsus, alle sospensioni. Secondo Pitagora, la persona che sa veramente ascoltare può accedere a un livello superiore, quello dei saggi, poiché l'inizio della saggezza è la via del silenzio. Oltre ai saggi introduttivi di Corrado Benigni e Mauro Zanchi il libro contiene anche un testo di Stefano Raimondi e le interviste con Milo De Angelis, Vittore Fossati e Giacomo Rizzolatti. Con opere di: Vincenzo Agnetti, Francesco Arena, Terry Atkinson, Roger Ballen, Letizia Battaglia, Janet Biggs, Gunter Brus, Maurizio Buscarino, Sophie Calle, Monica Carocci, Mario Cresci, Jos de Gruyter and Harald Thys, Haris Epaminonda, Mitch Epstein, Irene Fenara, Franco Fontana, Joan Fontcuberta, Vittore Fossati, Carlo Garzia, Mario Giacomelli, Luigi Ghirri, John Hillíard, Robert Mapplethorpe, Pepi Merisio, Maurizio Montagna, Ugo Mulas, Hermann Nitsch, Nam June Paik, Joanna Piotrowska, Taryn Simon, Kiki Smith, Emily Jacir, Michele Zaza.
Edeniche
Flavio Ermini
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 133
In Edeniche viene a parola il darsi iniziale di un'età arcaica in cui il tempo ancora riposava, quale pura idea, in seno all'essere; un'età in cui l'indefinito era riconosciuto come profondo essere del tutto. Il darsi iniziale ci parla della nascita degli esseri, una nascita alla quale nessuno si può sottrarre, così come nessuno può sottrarsi alla pena per la sorte che lo attende. Edeniche ci narra della separazione degli esseri dalla sostanza indistinta e illimitata, in quanto destinati - quali esseri finiti e molteplici - alla contesa e al contrasto. Edeniche testimonia che è subentrato il conflitto là dov'era armonia. L'essere come sostanza persiste, mentre i suoi stati variano. Ecco perché in queste poesie il pensiero tenta di schiudere il permanere che si trova a fondamento del tutto. Compito di Edeniche è di armonizzare l'essere con il suo venire a comparizione. Come? Proponendosi di dare parola al darsi iniziale e subito dopo alle cose che subiscono l'ingiustizia del tempo. Per farlo, sembra proprio che sia necessaria una parola che si radichi nell'aurora della terra, quell'aurora che prende il nome antichissimo di "natura". Sembra proprio che sia necessaria una ricerca poetica che intenda il pensiero dell'essere-della-natura come parola della natura stessa e si costituisca come superamento dell'illusoria superiorità dell'uomo sugli altri esseri viventi.
Prometeo beat. L'ascesa della nonviolenza universale
Fabrizio Petri
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 295
Un nuovo sguardo sulla nonviolenza e sul ruolo che ha giocato nella nascita della società in rete. Questo il senso del percorso che Petri traccia in questo romanzo storico che si snoda fra gli anni sessanta e ottanta del secolo scorso. Un affresco dei movimenti controculturali, dalla Beat Generation e la Rivoluzione Psichedelica al movimento Punk e Cyberpunk. Suddiviso in due parti, Dharma Road e Devi Cyberpunk, i cui protagonisti sono rispettivamente il poeta Allen Ginsberg e il regista Derek Jarman, la trama si snoda fra Occidente e India in un respiro globale che guarda alla nonviolenza come nuovo strumento di interconnessione. Un fantasmagorico percorso ricco di avvenimenti e colpi di scena, costellato da numerosissimi protagonisti di quegli anni, da Jack Kerouac a Tiziano Terzani, da William Burroughs a Timothy Leary, dalla bandita indiana Phoolan Devi a Patti Smith e tanti altri, che porta fino agli albori della creazione del Web. Primo di due romanzi, "Prometeo Beat" avvolge il lettore in spirali dove avventura e ricerca interiore si intrecciano costantemente, dando vita a personaggi memorabili ed a conversazioni e riflessioni di ampio respiro e profondità. Sull'onda della vita comunitaria imperante in quegli anni e attualizzando il messaggio di Gandhi, emerge una nuova idea di nonviolenza per i nostri tempi: "l'accezione connettiva della nonviolenza". E con essa un appello affinché la vena altruista nonviolenta che ha contribuito a creare la società in rete venga compresa e valorizzata per evitare che, a seguito dello sfruttamento capitalistico delle nuove tecnologie, il potenziamento dell'io rimanga l'unico paradigma regnante. La nonviolenza è più che mai alla radice del mondo contemporaneo, ci fa capire Petri con "Prometeo Beat. L'ascesa della nonviolenza universale" diventa allora la nuova chiave di lettura del nostro presente e del nostro futuro.
Come per i pesci il mare. Lettera sul Novecento: orrori, speranze, utopie e disincanti
Maria Soresina
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 223
La mia patria, dice Dante, è il mondo, "come per i pesci il mare". Il sogno anarchico di un mondo senza frontiere, senza Stati, senza guerre è il filo principale che attraversa questo libro e ne costituisce il messaggio essenziale: l'esortazione a non tradire l'anelito alla libertà e alla pace, a non lasciarsi ingannare dalle tante sirene, né fermare dalle porte chiuse, dalla paura. Altri fili concorrono a formare una tela complessa: la vita della madre viennese dell'autrice, raccontata al giovane nipote con il linguaggio semplice di una lettera, e il filo nero della storia del Novecento, i suoi orrori, i veleni seminati e tutt'altro che smaltiti, gli aspetti assurdi e grotteschi delle politiche di allora e di sempre. È un libro profondo, coinvolgente, che fa riflettere ponendo il lettore di fronte a temi drammatici come l'antisemitismo, spinosi come il rapporto Israele/Palestina, attuali come le migrazioni dall'Africa, dolorosi come le vicende familiari. Maria Soresina, con la consueta libertà di pensiero che ha caratterizzato i precedenti libri su Dante, in queste pagine leva con fervore la sua voce «contro»: contro le guerre, i razzismi, la violenza, i nazionalismi, le Chiese, i partiti e la nostra pseudo-democrazia. Anche contro il marxismo, che l'autrice vede in opposizione all'anima migliore della sinistra: l'anarchia non-violenta di Tolstoj e Landauer, che tante analogie ha con il mondo perduto dei catari e il bello viver di cittadini cantato da Dante.
La bambina
Cristiano Sormani Valli
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 184
La Bambina è chiusa in una soffitta. Il Padre, che l'ha cresciuta tenendola separata dal mondo, è sparito. Della Madre, mai conosciuta, resta solo una fotografia. Costretta a scappare, uscirà di casa per la prima volta, scoprendosi dotata di poteri misteriosi che solo una vecchia zingara, la Nonna, l'aiuterà a comprendere e controllare. Le insegnerà cos'è la Gran Voce che tutto muove e il Gran Sibilo che tutto spaventa. La metterà in guardia dalle terribili Gemelle che la vogliono morta, ma soprattutto la inviterà ad andare incontro al suo destino, che passa anche dal folgorante incontro con il giovane Gabriel. Solo allora la Bambina potrà scoprire la verità e trovare il suo vero nome. Romanzo di formazione, racconto fantasy, storia d'amore, questo libro è difficilmente catalogabile e attraversa i generi con una leggerezza poetica rara. La Bambina chiede al lettore, giovane o adulto che sia, di giocare con lei. Ed è difficile resistere all'invito.
La bellezza salva il mondo. Dalla favela, un percorso di sguardi che abbraccia l'umano
Libro: Prodotto composito per la vendita al dettaglio
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 149
Un libro che non vuole celebrare la favela, ma che da una maniera di vivere ne ha tratto un metodo, diventato esperienza incisiva e quindi replicabile. Conveniente; perfino desiderabile. Infatti, chi non vuole il bello? Quando il vuoto viene riempito da un'umanità in atto, tutto cambia. Anche un luogo come la favela, che non fa audience ma che, vissuta come qui viene illustrato e descritto, sprona ad uscire da un pensiero collettivo oramai sterile e a ripopolare le nostre povertà, le nostre favelas di disagio, con la medesima vivacità e con lo stesso sguardo di speranza che molte opere silenziose coltivano ai quattro angoli del mondo. Chiedono tutte la stessa cosa: guardare, ascoltare, abbracciare; e lo fanno partendo da un'umanità riscoperta amica, alleata. Starci, quindi, per tornare a capire che una compiutezza lieta è possibile. "Ogni sguardo ha un sapore eterno", viene ricordato. Sia per estensione nel tempo, che come profondità dell'istante. Queste pagine rappresentano un breve viaggio fatto d'immagini, testimonianze e perfino note musicali, per rivelare un modo di vedere oltre, per riscoprire quel desiderio di bellezza che cova nel cuore e che ovunque si accende, non appena intravede - quasi presentendolo - ciò che gli corrisponde.
Oltrerosa
Sara Benaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2019
pagine: 260
"Oltrerosa" è un viaggio iniziatico per immagini, dentro un mutus liber, un percorso psichedelico, sapienziale ed esoterico, contemporaneo e arcaico al contempo. È una Hipnerotomachia attuale, un processo di liberazione dentro e oltre le questioni di genere. Tra il groviglio della libido e i bagliori sublimi prende vita una nuova consapevolezza. La passionalità non controllabile è resa dalla protagonista con disegni infantili. Sfogliando le pagine del libro si è testimoni di metamorfosi, di graduali distacchi dal corpo, di balzi della coscienza, di ritorni all'origine. L'anima oltregenere è ancora imprigionata in un corpo sessuato? "Oltrerosa" è un viaggio volto al discioglimento del confine dualista tra corpo e mente? A prescindere dalle interpretazioni, il percorso iniziatico appare come un'affascinante sequenza di proposte figurali e di neologismi iconologici, dall'imprevedibile lessico simbolico, un eterogeneo viaggio asimmetrico nella ricerca continua, per evocare qualcos'altro attraverso metalinguaggi.
Tasàr. Animale sotto la neve
Ida Travi
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 139
In un campo ai bordi di un'autostrada, alcuni esseri umani si trovano a vivere la loro condizione di parlanti. Parlano una lingua ridotta all'osso. Sono i Tolki. Con loro vive Tasàr, alterego di Balthazar, asinello celebrato da Robert Bresson nel cinema. Nel campo c'è fango e neve. C'è un rifugio e uno schermo. Una corda. Una palizzata. Tasàr è il quinto libro della sequenza poetica sui Tolki, con cui Ida Travi ha inaugurato la sua poetica epopea contemporanea, dove campeggiano non le grandi gesta degli eroi, ma i minimi gesti dei sopravvissuti. Chi sono i Tolki? Scrive Ida Travi:"Penso a un Tolki come a un parlétre, un essere marchiato dal linguaggio. Parlétre è un neologismo di Lacan che fonde l'essere al linguaggio. Vedo i Tolki come lavoranti o non lavoranti, esseri che nello scontro con la poesia assumono in se stessi il peso d'una lingua povera, dura come una colpa, leggera come una liberazione".
L'Africa in giardino. Migrazioni nell'arte contemporanea
Mauro Zanchi, Sara Benaglia
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 109-XVI
"L'Africa in giardino" prende in esame le questioni inerenti ai grandi fenomeni migratori, agli sbarchi dei profughi, alle detenzioni nei campi, allo "stato di eccezione", alla clandestinità, partendo dal percorso visivo di una rassegna dí videoarte nel Museo BACO di Bergamo. Oltre ai saggi introduttivi il libro contiene anche le interviste agli artisti Maria Iorio, Raphael Cuomo, Guy Ben Ner, Regina José Galindo, Adrian Paci, Gabriella Ciancimino, Invernomuto. L'opera è arricchita dagli scatti di Rocco Rorandelli che colgono la sintesi del controverso rapporto tra realtà ed evasione dal reale, tra un evento drammatico e la sua spettacolarízzazione. Le sue immagini collegano il passato politico italiano ai problemi del presente e traducono il dramma delle migrazioni attraverso una terribilità poetica della forma e dell'astrazione. Inoltre un breve saggio è dedicato a Radio Ghetto, progetto di radio partecipata, che dà voce ai braccianti che raccolgono i pomodori in Puglia, mettendo a nudo lo sfruttamento e l'isolamento di chi ha raggiunto il Sud Europa.
Il rovescio di Maria
Patrizia Gioia
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 81
Quello che si nasconde nelle pieghe de: "Il rovescio di Maria", pur ricollegandoci all'immagine e al nome della Madre per eccellenza (Maria), si rivela essere l'insaziabile sete dell'umano - in questo caso dello sguardo di un volto materno non ancora incontrato - che si nasconde, si svela e si compie nel "rovescio" delle cose e della Vita. La figura che la scrittura poetica disegna e attraversa è quella delle madri incapaci d'essere madre, incapaci d'essere seno nutriente, corpo accogliente e sguardo amorevole; latitanze che consegnano i figli in un'attesa continua e in una ricerca furente di qualcuno, di un gesto, di una parola che possano farli nascere al mondo. È lo sguardo dell'altro che ci permette di dire " io esisto, io sono degno d'essere amato ". Se questo non avviene, la condanna di un materno inesistente corroderà la vita d'ogni figlio, consegnandolo a continui errori d'interpretazione, sino a portarlo a vedere nel volto del carnefice il volto di "quell'amore" mai avuto, sempre desiderato e sempre tradito. L'Io narrante percorre molti labirinti che - come specchi - riflettono un'infinità di volti, volti sconosciuti, volti amici, volti traditori, volti di carnefici e di salvatori, volti che l'autrice di volta in volta invoca, maledice e benedice, trova e perde, in un cammino appassionato e salvifico verso quello che si rivelerà il volto cercato e inaspettato. L'esergo iniziale del libro è di Walt Whitman, l'unica voce maschile che dà inizio al viaggio attraverso i 16 labirinti che compongono il libro.
Forme della ribellione
Paolo Barbieri
Libro: Libro in brossura
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 176
Albert Camus sosteneva che c'è solamente un problema filosofico veramente serio: quello del suicidio. Giudicare cioè se la vita valga o non valga la pena di essere vissuta. Può il suicidio essere considerato una forma di ribellione? Le religioni hanno sempre condannato questo gesto, i filosofi - tranne qualche eccezione - lo hanno giudicato sbagliato; la psichiatria e la psicologia hanno analizzato il problema da un punto di vista medico mentre la sociologia ha trattato il problema attraverso le categorie sociali. Si tratta allora di non isolare il suicidio ma di inquadrarlo all'interno del tema generale della morte e di come l'uomo la pensa e la teme. Sullo sfondo, ma non troppo, il pensiero del filosofo Emanuele Severino. Nell'età della tecnica sembra essere venuto meno il ruolo dell'intellettuale. È possibile definire 'intellettuale ribelle' Giacomo Leopardi? Il più grande poeta italiano ma anche grande filosofo è stato un attento studioso della realtà politica italiana e non solo e nello Zibaldone ha scritto che la politica è «parte principale del sapere umano». L'immagine abusata del poeta triste e malinconico è decisamente superata e dalla lettura delle sue opere emerge un giovane capace di affrontare i temi politici con prese di posizione spesso radicali a costo di scontrarsi con i circoli culturali a lui contemporanei. Resta aperta la domanda: che fine hanno fatto gli intellettuali? Viviamo un'epoca di crisi. Nel Mediterraneo, ovvero nel pensiero nato lungo le coste di questo mare, forse c'è una risposta. Interrogativi cruciali cui tentano di dare una risposta nel testo teatrale Partita a scacchi anche due personaggi da "commedia dell'assurdo".
La cella della dea. Piccolo altare per una madre
Roberto Caracci
Libro: Copertina morbida
editore: Moretti & Vitali
anno edizione: 2018
pagine: 128
C'è posto ancora in noi per una madre, quando la madre non c'è più? E che posto aveva lei per noi, nel momento in cui eravamo figli e lei una eterna, immortale presenza? Questo breve e intenso romanzo narra uno struggente dialogo tra madre e bambino, tessuto sul filo della memoria. Disseminato di presagi di lutto e di assenza, il racconto è illuminato dai colori accesi del desiderio e dalla speranza di colmare il vuoto di chi ci ha messi al mondo, raccogliendone l'eredità di amore, fiducia, libertà. Tra sogno e realtà, esperienza e mito, la madre concreta si intreccia con quella archetipica, insieme strega e fata, mistero e certezza, ma soprattutto donna con un suo inaccessibile passato, capace di lasciarci nel tempo il dono più grande: la forza di proseguire l'accidentato e meraviglioso viaggio dell'esistere da soli, e senza di lei.