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Rubbettino: Dritto/Rovescio

Tito. L’artefice della Jugoslavia comunista

Vojislav Pavlovic

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2023

pagine: 118

Josip Broz scelse il comunismo come la via per la propria ascensione sociale e seppe sopravvivere alle purghe per diventare Tito, il leader dei partigiani jugoslavi e il miglior discepolo di Stalin. Le sue ambizioni territoriali lo portarono alla rottura con Stalin nel 1948 e lo spinsero a cercare di riformare il regime comunista jugoslavo. L’autogestione come versione jugoslava del socialismo e la creazione del movimento di non allineati creò l’immagine di Tito come leader riformista. La sua ingegnosità a rinnovare il regime per assicurare la propria longevità non aveva come obiettivo di cambiarne la natura dittatoriale perché solo questa era in grado di assicurare che il suo potere rimanesse indiscusso. In questa ottica scelse di attuare le riforme politiche ed economiche rendendo possibile e accettando fondi provenienti dai Paesi capitalisti, solo fino a quando questi non avessero messo in pericolo la sua posizione personale.
14,00 13,30

Ferdinando IV di Borbone. Il Regno di Napoli e il Grande Gioco del Mediterraneo

Emilio Gin

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2023

pagine: 142

Viene qui presa in esame la politica estera del Regno di Napoli dalla fine della minorità del Re Ferdinando IV sino ai tragici eventi del 1799, tenendo presente il mutare degli equilibri geopolitici nel Mediterraneo dalla seconda metà del XVIII secolo. In particolare, viene seguito il processo di affrancamento dalla tutela spagnola e il riposizionamento del Regno tra le Potenze borboniche e le altre Potenze mediterranee, nell’ottica di costruzione di una progressiva indipendenza e di una politica di neutralità attiva sia sullo scenario italiano che mediterraneo.
14,00 13,30

Silla. Il tiranno riformatore

Federico Santangelo

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2022

pagine: 147

Questo libro propone una nuova biografia, e discute la rilevanza più generale delle azioni di Silla nella storia di Roma, nell’integrazione politica dell’Italia e nella costruzione dell’impero mediterraneo. Lucio Cornelio Silla (138-78 a.C.) fu una figura decisiva nella storia della tarda Repubblica romana: un grande riformatore politico, che fondò la sua egemonia sulla vittoria in una guerra civile e sul massacro sistematico dei suoi nemici. La sua vicenda ebbe una forte influenza sulle generazioni successive; la sua reputazione fu profondamente controversa; le circostanze della sua ascesa al potere e del suo ritiro a vita privata sono tuttora dibattute.
15,00 14,25

Il Mediterraneo e l' Italia. Dal mare nostrum alla centralità comprimaria

Egidio Ivetic

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2022

pagine: 160

Che l’Italia sia il centro del Mediterraneo è scontato. Non tanto scontato è invece il rapporto che l’Italia, nella sua storia, ha avuto con il mare che la circonda. Un mare spesso assente nella letteratura e nella storiografia. Eppure il medioevo mediterraneo, ma anche i secoli moderni, se si pensa a Venezia, è stato segnato dalle repubbliche marinare, secondo la fortunata formula risorgimentale. Più che nord e sud, ci fu un’Italia adriatica e una tirrenica. La decadenza geopolitica di essa va posticipata al periodo 1797-1860. Solo con l’Italia unita si torna al mare come dimensione vitale. Un percorso difficile, segnato da Lissa (1866), velleitario e retorico nella fase fascista, fino al crollo del 1943. Come reazione, la Repubblica italiana ha sviluppato un atteggiamento di distacco dal Mediterraneo, invocando l’Europa. Ne deriva una centralità comprimaria, questa la posizione dell’Italia nel Mediterraneo, che permane e che deve affrontare nuove sfide.
18,00 17,10

Uccialì. Dalla Croce alla Mezzaluna. Un grande ammiraglio ottomano nel Mediterraneo del Cinquecento

Mirella Vera Mafrici

Libro: Libro in brossura

editore: Rubbettino

anno edizione: 2021

pagine: 136

La figura di Uccialì il Tignoso - così chiamato perché colpito dalla tigna da giovane - dominò la scena mediterranea nel secolo XVI. La cattura durante l'attacco al natio borgo di Le Castella in Calabria, la "migrazione" forzata e l'avvio alla dura vita "del remo" precedettero la conversione alla fede musulmana e l'ascesa sociale per la notevole mobilità consentita in quel mondo "rovesciato" che era la Costantinopoli cinquecentesca. L'esercizio della pirateria gli consentì di intraprendere una prodigiosa carriera nel Maghreb e di partecipare a varie imprese (la conquista di Tripoli, il conflitto di Gerba, l'assedio di Malta) prima della battaglia di Lepanto al comando dell'ala sinistra dello schieramento ottomano. La nomina a grande ammiraglio da parte del sultano Selim II, la ricostruzione della flotta distrutta nell'epico scontro, la presa della Goletta e di Tunisi, caratterizzarono l'ultimo periodo della sua avventurosa esistenza, vissuta tra onori e ricchezze. Attraverso la disamina di fonti ancora inedite o poco note, reperite in archivi e biblioteche italiani e stranieri, il volume ricostruisce la figura di una delle personalità più carismatiche e influenti della sua epoca per le indubbie capacità nel campo militare, nella ricostruzione della flotta ottomana.
14,00 13,30

Masaniello. «Il masaniellismo» e la degradazione di un mito

Aurelio Musi

Libro: Copertina morbida

editore: Rubbettino

anno edizione: 2019

pagine: 142

Viene qui analizzato il processo storico attraverso il quale Masaniello si trasforma in napoletano-tipo per confluire poi in una condizione, in un complesso di comportamenti che nel linguaggio mediatico sono stati definiti "masaniellismo". Il personaggio storico si rappresenta allora in una generalizzazione antropologica che costituisce l'humus fertilizzante di un uso politico della storia. Così nella vulgata "masaniellista" Masaniello diventa il prototipo del ribelle senza sbocco, privo di razionalità politica e, pertanto, diretto da altri, ispiratore di tutti coloro che vogliono solo "fare ammuina" o "scassare": un microcosmo che dovrebbe ricapitolare il macrocosmo dell'intera vicenda napoletana in una sorta di eterno ritorno della sua condizione quasi ineluttabile. Di straordinaria attualità è anche la ricostruzione delle analogie e differenze fra "masaniellismo", populismo e neoborbonismo.
14,00 13,30

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