Sellerio Editore Palermo: La nuova diagonale
Chistu nun è nu romanzu. I Fasci siciliani dei lavoratori (1892-1894)
Lanfranco Caminiti
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 264
Una ricostruzione vivida, una narrazione vivace, un libro che è ben più di un saggio storico, ma un affresco particolareggiato del vasto movimento contadino dei Fasci siciliani dei lavoratori. Un ritratto realizzato attraverso un montaggio ragionato di documenti e testimonianze dirette. È dunque una storia ad altezza degli uomini e delle donne dell'epoca, ed è organizzata in modo da dare il quadro in presa diretta degli aspetti essenziali di una stagione portatrice di conseguenze decisive. La nascita, l'organizzazione e gli obiettivi dei Fasci, le condizioni economiche della vita contadina, le modalità dei rapporti di lavoro sulla terra, la reazione repressiva dello Stato con la cronaca delle stragi e delle provocazioni, il respiro nazionale entro l'ambito del movimento operaio italiano, l'atteggiamento della cultura, i processi intentati contro i leader e le condanne. Tutti questi elementi vengono presentati attraverso gli statuti dei singoli Fasci, i reportage dell'epoca, gli elenchi degli iscritti, le testimonianze della sorprendente presenza femminile, le riflessioni e le reazioni dei commentatori, i racconti popolari, i verbali delle riunioni, i verbali di polizia e carabinieri, gli atti dei processi e le sentenze di condanna. Un vastissimo materiale che non solo riproduce l'affresco più realistico del movimento, ma disegna anche i connotati più definiti della società siciliana del tempo. Lanfranco Caminiti accompagna il lettore tra le pieghe di una ribellione dimenticata, dentro la vita di un movimento trascinante e pittoresco, radicato nell'espressività contadina, che con linguaggi nuovi mirava alla formazione di una coscienza solidale di mutuo soccorso. Un movimento originalissimo e vivace che, seppur represso con ottusa violenza, è ancora oggi in grado di fornire le fondamenta per un'alternativa concreta e vissuta al modello individualistico-liberista dominante.
Guida pettegola al Settecento inglese
Francesca Sgorbati Bosi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 544
Le microstorie, le vicende marginali, i pettegolezzi e le vite minuscole possiedono una forza evocativa indiscutibile. Sono in grado di restituire lo spirito del tempo, di fornire un affresco ampio e particolareggiato di un'epoca, di un popolo, di una società. È quello che dimostra questa Guida pettegola al Settecento inglese raccogliendo episodi, aneddoti, scandali ed esistenze più o meno note, tutte provenienti dalla Londra e dall'Inghilterra del diciottesimo secolo. Dagli scandali reali degli Hannover alle prostitute più note del paese, dai matrimoni clandestini in stile Las Vegas a uno dei primi crack finanziari, dalle mogli indesiderate messe all'asta ai linguaggi segreti inventati dalle dame per proteggersi da orecchie indiscrete, dalla pazzia di Giorgio III alla gogna per le giocatrici d'azzardo incallite. E ancora: cosa bevevano i ricchi per distinguersi dal resto della popolazione, e in che modo l'arrivo del gin cambiò la società inglese? Quali erano i dettami della moda dell'epoca e che significato politico possedevano gli abiti? Quale rapporto avevano i britannici con gli animali? Quanto erano diffuse superstizione e ignoranza nella patria della razionalità, durante il secolo dei Lumi? Quelli qui raccolti da Sgorbati Bosi sono racconti vivaci che riservano più di qualche sorpresa, utili a sfatare gli stereotipi sugli inglesi e sull'Inghilterra di cui siamo imbevuti. L'immagine patinata e edulcorata che film e serie televisive danno della Gran Bretagna del Settecento ne esce rielaborata, arricchita e resa più viva grazie a un attento lavoro di archeologia indiziaria nelle profondità della memorialistica dell'epoca, dei quotidiani e delle fonti più disparate. In questo modo, immergendosi nelle storie minuscole, nei pettegolezzi più scabrosi e in decine di aneddoti curiosi, la Guida pettegola al Settecento inglese fornisce le coordinate per comprendere non solo l'Inghilterra, ma anche l'Europa del diciottesimo secolo.
Le pietre e la luce. La cattedrale del Medioevo
Marco Meschini
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 232
Questo non è un libro di storia dell'arte o dell'architettura in senso stretto, sebbene materiali, tecniche e stili (dalla pietra al ferro, dal mosaico alla vetrata, dall'arte bizantina al gotico) vi figurino a pieno titolo. È, più originalmente, un libro di storia dell'umanità coinvolta in vario modo nella vita delle cattedrali medievali: i committenti e gli architetti, le maestranze e gli artisti, il clero e l'universalità dei fedeli (uomini e donne, nobili e mendicanti, pellegrini e reietti, santi e peccatori), per i quali le immense case di Dio erano il punto di riferimento per tutti gli avvenimenti dell'esistenza dotati di significato personale, sociale, politico, economico, culturale, e naturalmente spirituale. La cattedrale riemerge così in maniera sorprendente come un centro primigenio di vita e di civiltà, lungo la scoperta dei suoi molteplici sensi e simboli, e sino al disvelamento dei fondamenti stessi dell'Occidente. Perché non saremmo ciò che siamo, senza di esse.
Romanzo urbanistico. Storia delle città del mondo
Maurizio Carta
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2024
pagine: 516
«In questo libro racconterò dell'oscillazione tra felicità e infelicità delle città del mondo che ho visitato, narrerò storie di successo, e segnalerò anche le ombre che caratterizzano alcune, nel pieno spirito di un'opera aperta come sono eminentemente le città, le quali "credono d'essere opera della mente o del caso, ma né l'una né l'altro bastano a tener su le loro mura" - per dirla con Calvino -perché serve anche l'anima delle persone che le abitano». Quarantadue storie di città - dalle immancabili (New York, Londra, Pechino, Mosca, Parigi, Bar-cellona), alle meno ovvie (Paducah, Hangzhou, Brest, Aalborg, Tirana, Favara) - che possono anche funzionare come una guida di viaggio o una mappa oppure un breviario, sotto il segno della «rigenerazione urbana», in cui si condensano le trasformazioni prodotte dagli organismi-città. «Le farò parlare - Maurizio Carta, nell'Introduzione - per dare scrittura alle storie che mi hanno raccontato visitandole per pochi giorni o abitandole per periodi più lunghi tra il 2006 e il 2023. Racconterò delle esperienze e delle atmosfere e anche le curiosità più minute - una canzone, un cocktail, un miraggio, una cena o una corsa - che hanno reso memorabili quei dialoghi tra un urbanista e una città e che mi consentono di raccontarli in un romanzo urbanistico, invece che nella forma più consueta di un saggio scientifico. Le città che racconto hanno tutte percorso un viaggio di rinascita, di evoluzione, di fuga dall'eterno presente per raggiungere un nuovo futuro che è oggi il loro presente». Gli itinerari dell'urbanista Carta, sapienti o occasionali, inquadrano non astratti modelli, ma luoghi modellati da architetture logorate dall'uso, dall'insinuarsi della natura nell'artificio e il contrario, da stratagemmi ludici e strategie di convivenza. E i luoghi comandano anche la velocità di percorrenza, che sia la lentezza svagata del flâneur o l'affanno nervoso del runner: perché «le città del mondo possiedono una vibrazione narrativa che tutti noi percepiamo».
Le forme del tempo. Miti, fiabe, immagini di Italo Calvino
Roberto Deidier
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 264
Mito e storia, fiaba e immaginazione: tra questi poli la scrittura di Italo Calvino trova la sua dimensione dialettica, ponendosi tra le esperienze più dense e complesse del Novecento europeo. Il modo fiabesco, la percezione di una realtà articolata su più livelli, la rilettura del mito come possibilità di critica del presente concorrono alla composizione di una lingua esemplare, tramite espressivo tra Mondo e Libro. Scienza, enciclopedismo, sperimentazione determinano, di opera in opera, la fondazione di uno stile nuovo; su questo terreno Calvino ricerca le soluzioni, storiche e morali, per comprendere i limiti della ragione, nel suo rapporto con la natura, mediato dal modello delle Operette morali di Leopardi. Ne viene un percorso variegato quanto compatto, molteplice come le immagini costrette nello spazio della pagina. Questa nuova edizione è arricchita da un capitolo centrale dedicato al «racconto più pensoso» dello scrittore, come Calvino stesso lo definì: La giornata d'uno scrutatore, apparso nel 1963. È lo stesso anno di Marcovaldo e della pubblicazione in rivista delle prime Cosmicomiche, ma la distanza con queste opere è evidente. Alla luce di questo nuovo capitolo, il tracciato interpretativo si chiarisce all'insegna di una sostanziale omogeneità sottesa all'immaginifico vagabondare di Calvino tra scritture in apparenza diverse.
A cavallo del muro. I miei giorni nell'Europa dell'Est
Demetrio Volcic
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
«Alcune regioni del mondo producono storia più delle altre. Una di queste è l'Europa centro-orientale». E allora come raccontare una realtà così complessa come quella oltrecortina? Nell'introduzione, Demetrio Volcic fa un divertentissimo elenco dei mancati scoop della sua vita professionale: notizie rivoluzionarie bucate perché in casa non c'era un telefono, messaggi transcontinentali di superpotenze il cui prezioso sottinteso non veniva afferrato. La stessa ironia, lo stesso understatement unito però alla presenza «sul pezzo», adorna queste cronache degli anni da inviato nell'Est europeo prima e subito dopo la fine della cortina di ferro. L'angolo di inquadratura è sempre sommesso: ai giardinetti, dove la fine del regime l'ha relegato, il segretario del capo supremo dell'Ungheria comunista ricorda il «terribile '56» e i retroscena; un Dubček dalla triste figura guida la rassegna dei fantasmi e delle ombre del passato in una Praga malinconica; la Guerra Fredda e gli ultimi scampoli nei dilemmi dei leader, dal generale polacco Jaruzelski a Gorbačëv; «l'eleganza» della censura nell'Europa dell'Est; e le tre grandi giornaliste sue vittime mettono a fuoco il ritratto di Putin prima dell'Ucraina. Formano il diario di viaggio di un disincantato osservatore nel continente della grande storia geopolitica, solo che ciò che ne profila le tappe è prima di tutto l'aneddoto, il paradosso, spesso il grottesco: la scenografia che dà il tono a volte al colpo di scena del potente, a volte alle sue stanze di vita quotidiana, è sempre in primo piano. Ed è sorprendente come lo stesso effetto autorevole, bonario, sorridente di se stesso prima che degli altri, che Demetrio Volcic trasmetteva dallo schermo televisivo, lo restituisca in queste pagine di prosa suadentissima, poco appariscente, intrise di un umorismo che realizza nel minimo il massimo di iconicità e di eleganza.
Nobili contraddizioni. Vizi e virtù dell'aristocrazia inglese del Settecento
Francesca Sgorbati Bosi
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 384
Le guerre tra Francia e Inghilterra che coprirono tutto l'arco del XVIII secolo non furono combattute solo sui campi di battaglia. Uno dei conflitti più profondi tra le due nazioni andò in scena nei salotti, nei club e sulle pagine dei giornali. In un tempo in cui il massimo esempio di eleganza era costituito dall'etichetta francese, l'aristocrazia inglese ritenne di doversi emancipare dall'influenza culturale di quella nazione cattolica, assolutista e sconvenientemente sottomessa alle donne. Così costruì un proprio modello di comportamento che valorizzasse le naturali virtù britanniche. Intellettuali, filosofi e moralisti diedero vita a un nuovo galateo, la politeness, un insieme di regole concepito per plasmare la classe dirigente inglese, per formare i gentlemen e le ladies che avrebbero guidato l'Inghilterra verso il compimento di un destino glorioso che la Storia aveva promesso loro. Questo «galateo per una nazione di eroi» rimodellò e disciplinò la quotidianità della nobiltà inglese, sebbene non si riuscì ad evitare che le regole venissero frequentemente contraddette. Dalla frequentazione dei club per soli uomini e di circoli improbabili al gioco d'azzardo patologico, dall'abbigliamento da adottare nelle diverse occasioni al modo di conversare (o, per le donne, di rimanere in silenzio), dall'arredamento della casa di Londra secondo l'ultima moda agli sport da seguire e praticare. E in quest'ottica vanno lette anche l'educazione violenta dei giovani gentlemen per renderli padroni di sé, le soffocanti regole che relegavano le donne alla sudditanza, dalle quali alcune tentarono di liberarsi attraverso arte e cultura, come le celebri Bluestockings. E, ancora, l'esperienza pedagogica del Grand Tour, dal quale però i giovani tornavano con più pregiudizi di quanti ne avessero prima della partenza, rafforzati nella convinzione della superiorità del proprio popolo. Aneddoti e curiosità, abitudini scandalose e comportamenti divertenti, queste pagine trascinanti, arricchite da 12 immagini a colori, rivelano le contraddizioni, le ipocrisie, i pregiudizi e le virtù della nobiltà britannica e di un popolo che sin dal Settecento ha fatto dell'etichetta una forza politica e sociale.
La ragazza con il compasso d'oro. La straordinaria vita della scienziata Émilie du Châtelet
Paola Cosmacini
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2023
pagine: 272
Émilie du Châtelet (1706-1749) fu una delle personalità più straordinarie del suo tempo. Scrittrice, traduttrice, donna colta e curiosa, si intendeva di filosofia, fu memorabile soprattutto per la storia della scienza: matematica di genio riconosciuto e scienziata sperimentale, con le sue pubblicazioni e traduzioni aiutò a diffondere in Europa il «newtonianismo». Figlia di un barone funzionario di corte e moglie di un marchese appartenente all'alta aristocrazia, univa in sé le più preziose caratteristiche delle classi fortunate della sua epoca: femme savante in anni in cui la diffusione dei saperi apriva alle donne accademie e biblioteche, sempre in movimento tra la Parigi frenetica, i suoi castelli e altri tranquilli ritiri, benevola e amichevole nei salotti mondani, frivola quando ciò la ispirava. Nel 1733 l'incontro con Voltaire, da cui nacque un legame sentimentale e soprattutto intellettuale. «C'è una dama a Parigi che si chiama Émilie e che per creatività e capacità di ragionamento supera di gran lunga coloro che si vantano e dell'una e dell'altra. Ella comprende Locke assai meglio di me», scrisse il filosofo nella sua Corrispondenza. Mme du Châtelet divenne infatti sua protettrice e benefattrice nel celebre ritiro di Cirey, interlocutrice autorevole nei dibattiti, talvolta guida scientifica per quel filosofo non segnatamente versato in queste discipline. Questa biografia vivace e documentata entra in tutti gli angoli di una vita di scienza e di passione, abbandonando la storia della donna «addomesticata», musa-amante. E mentre accompagna il lettore nella società aristocratica della prima metà del XVIII secolo, offre il ritratto di una donna che anticipa i temi dell'emancipazione femminile, rivendicando il diritto all'uguaglianza e a una educazione libera da pregiudizi.
Il giovane Mozart in Vaticano. L'affaire del Miserere di Allegri
Giacomo Cardinali
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2022
pagine: 257
L'11 e il 13 aprile 1770 sotto la volta della Cappella Sistina si ritrovarono, tra le decine di presenti avvolti nel suggestivo buio della liturgia pasquale, due uomini: un ragazzino già prodigioso e destinato a fama immortale, e uno di cui la Storia non avrebbe ritenuto nemmeno il nome, se non ne fosse stata ora scoperta una traccia in un manoscritto della Biblioteca Apostolica Vaticana. Il prodigio era Wolfgang Amadeus Mozart, lo scampato all'oblio Carlo Cristofari da Novara. I due si sarebbero incontrati nuovamente qualche sera più tardi in occasione di un ricevimento romano, quando nello stupore generale avrebbero discorso per qualche tempo, loro due soli, in tono di immediata complicità, per poi non rivedersi mai più; ma il danno era ormai fatto. La nuova fonte manoscritta, incrociata con la cronaca e i documenti del tempo, e con l'epistolario mozartiano, permette una ricostruzione più dettagliata e vivida del celebre affaire della trascrizione a memoria, effettuata da Mozart, del Miserere di Gregorio Allegri, di cui era proibita ogni divulgazione e che veniva eseguito due volte l'anno ed esclusivamente dai Cantori della Cappella Sistina, di cui Cristofari da appena un mese era entrato a far parte. Attorno a questo episodio ruotano i personaggi più diversi: dal nuovo pontefice agli osti di Roma, dal castrato Farinelli a ministri e ambasciatori, da spie e sbirri a vecchie glorie del teatro lirico europeo, a cardinali e biscazzieri. E poi le estenuanti controversie sindacali dei cantori sistini, storie di raccomandazioni e di impresentabili, preghiere e suppliche per il bel tempo e per la pioggia, stipendi e regalie, esecuzioni musicali e multe, e un ricchissimo corredo di editti e di divieti a impedire tanto i giochi invernali quanto i refrigeri estivi. Fino all'ignobile gogna che sabato 31 marzo 1770 ha attraversato la città tra insulti e lanci di verdura marcia in una Roma ostinatamente refrattaria a ogni Illuminismo.
Inquisitori, negromanti, streghe nella Sicilia moderna (1500-1782)
Maria Sofia Messana
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2022
pagine: 864
La repressione della magia (e la sua diffusione) in Sicilia è un aspetto finora non indagato abbastanza, negli studi sull'Inquisizione spagnola. Se ne ha correntemente l'idea di un tribunale interessato per lo più a singoli casi di eresia, malcostume e magia che man mano si presentavano. Dalla chiara esposizione di Maria Sofia Messana, fondata su una enorme vastità di fonti (fino a 6.500 casi giudiziari provenienti dagli archivi siciliani e spagnoli), emerge il disegno di una strategia inquisitoriale, la trama ben più complessa della sua attività. Ossia: abolire o sovvertire ogni autonomia nel pensare il soprannaturale e nella pratica del rapporto con esso. Con uno scopo duplice, religioso e politico: da un lato, «il preciso disegno di dominare e guidare la cultura popolare», riducendo ogni rapporto con il soprannaturale a un rituale sotto il controllo della chiesa; dall'altro, «di servirsi della lotta contro l'eresia per ristabilire distanze, ruoli e ranghi». Un attacco che si dipana a onde successive: l'offensiva contro gli eretici e gli «immorali», e più oltre contro la magia alta, contro la stregoneria e le affatturazioni, contro la negromanzia e le pratiche di magia medica e le credenze popolari: tutt'una visione del mondo più diffusa e pervasiva di quanto si creda. In due secoli di repressione non semplicemente distruttiva ma anche produttiva di una nuova mentalità. Gli autodafé rimandano, come uno specchio fedele, «un profilo dell'eretico, del rinnegato, della strega, dell'adultero, come lo vede l'inquisitore, come lo individua il delatore o come lo rappresenta la popolazione». Questo libro è un itinerario nell'universo inquisitoriale che è anche un viaggio nel magico della Sicilia tra medioevo e moderno.
«Andai perché ci si crede». Il testamento dell’anarchico Serantini
Michele Battini
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2022
pagine: 167
Franco Serantini conobbe molte celle: dell'orfanotrofio, del collegio, del riformatorio - senza colpe se non d'essere orfano e povero - sino alla cella numero 7 del carcere Don Bosco di Pisa. Qui morì il 7 maggio 1972. Due giorni prima era stato arrestato ai bordi di una manifestazione antifascista e massacrato da agenti dell'ordine pubblico. Restò ad agonizzare nell'inerzia del magistrato, dei medici, di infermieri, agenti e funzionari della prigione. Poco dopo, alla «vita e morte dell'anarchico Serantini», Corrado Stajano dedicò uno splendido libro. Raccontò la sua storia, si interrogò sul conflitto tra i poteri dello Stato e una persona sola e inerme. Mezzo secolo dopo, questo testo rintraccia le carte dei tribunali e degli archivi degli avvocati di parte civile e di singole persone di buona e integra volontà, la cui azione fu determinante per impedire che i documenti di un omicidio venissero cancellati. Sono ora depositati e consultabili presso l'archivio della Biblioteca pisana che alla memoria di Franco Serantini è intitolata. Là dove si decise per un «non luogo a procedere», l'indagine storiografica e la ricostruzione del contesto politico portano assai lontano dalle conclusioni dei giudici di allora. L'archivio del caso custodisce i riscontri di un crimine e gli indizi sulle responsabilità. Ma le carte hanno serbato anche, nonostante loro, il testamento politico e morale del ventenne anarchico. E con esso un prezioso sguardo sulla ribellione operaia e studentesca in una delle città cruciali del lungo Sessantotto italiano, e sulle sue radici nelle culture eretiche marxiste e libertarie di due secoli. E la vita breve e la lunga agonia di Franco Serantini riconducono al destino di Giuseppe Pinelli e alla tormentosa vicenda giudiziaria e storica che da Piazza Fontana arriva ai processi per l'omicidio del commissario Luigi Calabresi.
Il volto di Vivaldi
Federico Maria Sardelli
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2021
pagine: 300
Questo libro è interdisciplinare: parla di pittura, di musica e di storia. Incrocia l'analisi tecnico-scientifica e stilistica dei ritratti con i dati noti o dubbi della biografia, alla ricerca di un volto vero, quello di Antonio Vivaldi, il Prete rosso, il settecentesco creatore delle Quattro stagioni e firma di una moltitudine di musiche barocche che si vanno ancora scoprendo. Chiunque segua la musica conosce il desiderio bruciante di vedere l'espressione del viso di chi compose una volta certe note che hanno attraversato secoli; e qui i primi capitoli, molto vivaci, indicano i pericoli, i falsi amici, le fuorvianti scorciatoie che l'iconografia musicale può incontrare. Così le pagine iniziali sono piene di buffi abbagli storici e divertenti paradossi che nascono quando si pretende di ricavare le informazioni biografiche e caratteriali dai tratti somatici. Nel caso del musicista veneziano è ancor più difficile scongiurare le trappole del riconoscimento, dato che Vivaldi, dopo la morte, cadde nell'oblio completo, per riuscirne solo agli inizi del Novecento. Le tracce sono quindi da districare in una serie di dipinti e disegni a lungo anonimi, e in quelli identificati solo due secoli dopo, scoperti per un puro caso e attribuiti con scarso approfondimento. Questo libro intende fare il punto della situazione: quanti e quali sono i ritratti di Vivaldi; quali quelli autentici, dubbi o mal attribuiti. Di ciascuno analizzare il contesto storico, in relazione alla sua vicenda biografica. E per la prima volta indagare chi erano quei pittori e incisori che si cimentarono con il suo volto, perché lo ritrassero, quanto erano capaci e cos'altro erano soliti fare nella propria attività: così contestualizzati quei ritratti ci parlano diversamente. Alla fine si trovano conferme di tradizionali attribuzioni e smentite di altre ritenute sicure, spuntano rarità conosciute pochissimo nonché scoperte ex novo di ritratti finora ignoti, di cui uno forse importantissimo. Perciò questi atti relativi all'effigie del Prete rosso formano un'indagine serrata, intellettualmente insidiosa, un'avventura dell'induzione e della deduzione in base a dati setacciati con precisione; limpida prova di ciò che è stato definito il «paradigma indiziario», ovvero un'anatomia di dettagli per accedere al grande fatto artistico e culturale.