Cesati: Strumenti di letteratura italiana
La «descriptio puellae» nel Rinascimento. Percorsi del topos fra Italia e Spagna con un'appendice sul locus amoenus
María Muñiz Muñiz de Las Nieves
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 253
La descriptio puellae è, come il locus amoenus, un topos più citato che studiato in virtù della sua stessa fossilizzazione. Eppure, sotto la somiglianza delle copie scorrono sottili differenze che, in certi casi, rivelano preferenze culturali e, in altri (ad esempio, in relazione al Rinascimento), problemi di grande portata estetica: il contrasto fra il reale e l'ideale, fra la natura e l'arte, fra il corpo e la sua immagine. Il presente studio indaga su questo sotterraneo gioco di sclerosi e di mutazione, individuando i principali momenti di passaggio. Il campionario scelto è perciò ampio e trasversale non solo rispetto ai generi letterari rappresentati, ma anche riguardo all'arco cronologico che i testi esaminati abbracciano: tale arco, pur incentrandosi sulla letteratura italiana e spagnola del Rinascimento, percorre la tradizione antica e medievale come riferimento imprescindibile per comprenderne l'apporto.
Ombre femminili in Dino Buzzati. Indizi di donne prima di «Un amore»
Antonio Rosario Daniele
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 157
Il volume indaga la presenza e l'incidenza dei fattori di matrice femminile che agiscono in Dino Buzzati sin dalle sue primissime prove narrative, a dispetto della tradizionale vulgata critica che ha spesso chiuso la questione rubricando i primi tre lavori (Bàrnabo delle montagne, Il segreto del Bosco Vecchio, Il deserto dei Tartari) all'altezza dell'assenza della donna. Benché essa, come essenza corporea, non tocchi i primi due romanzi né possa dirsi protagonista di quello del 1940, l'intento è di valutarne in prima istanza il riverbero in termini di manifestazione recondita, di "ombra", che procede dalle trasfigurazioni dei luoghi. È in questo senso che va inteso il cambio di prospettiva nella restituzione della donna che con la propria carnalità invaderà la produzione buzzatiana da Un amore. A questo scopo l'attenzione è stata posta sul grado di inurbazione che il personaggio buzzatiano (e Buzzati stesso) guadagna dopo il romanzo di Drogo, in specie attraverso la scrittura giornalistica e i casi di cronaca nera che conducono il nostro scrittore nei recessi più perversi dell'area metropolitana e dell'animo umano. I casi di cronaca nera affrontati dal Dopoguerra al termine degli anni Cinquanta risultano propedeutici a un nuovo, visibile livello di narrazione nel quale il desiderio di distruzione iuxta femina o le sue "ombre" confermano un travaglio rilevabile in germe sin dagli esordi.
Orio Vergani. La «notizia fresca» e la «sensazione vissuta»
Donatella La Monaca
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 126
Firma assidua del Corriere della Sera, sin dal 1926 Orio Vergani si rivela pioniere versatile e appassionato di un giornalismo vocato a interrogare le molteplici espressioni della realtà, traducendole, con la vigoria della sua penna, in occasioni conoscitive, ritratti antropologici, affreschi societari. Un'«alluvionale mole» di scritti consente di ritrarre la fisionomia pubblica e privata di questo «lettore quotidiano della vita». A partire dai nodi ricorrenti, dalle costanti inquiete dei racconti, si disegna, in questo studio, un percorso intellettuale e interiore che trova nel diario steso dallo scrittore tra il 1950 e il 1959 una sintesi "illuminante" in cui il privato del ricordo interseca la storiografia ufficiale. Un'attenzione particolare si riserva al rapporto con la Spagna, alla «più tragica ed unica guerra civile che la storia moderna ricordi», da cui si genera la collaborazione con il periodico fascista italo-spagnolo «Legioni e Falangi». Dall'Assedio dell'Alcazar. film di un popolo, del 1940, alle Giornate di Barcellona, sino alla Grande vasca, del 1943, prende corpo, sulla «doppia tastiera» del reportage e dell'invenzione letteraria, l'itinerario di significativa rimeditazione del vissuto personale e storico del giornalista. Attraverso tale dialogo intertestuale si pone così l'accento sulla tensione conoscitiva della scrittura di Vergani contribuendo ad affrancarne lo spessore problematico dall'omologazione al giornalismo di regime.
Fluctuatio animi. Studio sull'immaginario petrarchesco
Paolo Rigo
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 395
«Voluntates mee fluctuant et desideria discordare et discordando me lacerant» {Fam., II 9, 17). Attraverso queste parole, scritte in risposta a un'epistola "giocosa" di Giacomo Colonna -, lettera, forse, fittizia, senz'altro, se vera, quanto mai impertinente (perché indagatrice dell'animo e di tutte le figurazioni di sé create dal poeta, ma anche filosofo e storico) - Francesco Petrarca consegna un'immagine di sé unica, ideale, che diventerà il vessillo della sua esistenza terrena e letteraria. Un'esistenza condotta cercando di combattere, di convivere, di tesaurizzare - per quanto possibile - l'eterno male dell'uomo: la tragica fluctuatio dell'animo. L'intento di questo volume è attraversare la produzione letteraria di Petrarca cercando di seguire il fil rouge rappresentato dalle immagini afferenti alla pervasiva tematica relativa al concetto (tre le figure principali esaminate: altercatio, navigatio e peregrinalo, a cui si aggiunge la Visio). Si tratta di un campo frequentato dalla critica, ma di cui mancano studi di natura sistematica. Dall'indagine ne emerge un Petrarca impegnato, stante gli insegnamenti della filosofia classica e cristiana, a contrastare quel malevole sentito, che è di fatto la macchina creatrice della poesia di ogni tempo.
La comparseria. Luigi Pirandello accademico d'Italia
Alberto Raffaelli
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 221
Il presente volume affronta, sulla base di documentazione archivistica, l'esperienza di Luigi Pirandello accademico d'Italia. Occupando gli ultimi otto anni dell'esistenza dello scrittore (1929-1936), tale carica ne emblematizza l'intera parabola umana e artistica, in tutte le sue contraddizioni. A cominciare da quella della fedeltà al fascismo, la cui nota problematicità viene ulteriormente suffragata dal rapporto con la massima istituzione culturale del regime, nei cui confronti egli fu certo insofferente pur però senza mancare di adoperarsi in diverse occasioni, se non altro allo scopo di vedere coronate talune aspirazioni: su tutte, la vittoria del premio Nobel per la letteratura nel 1934. Il ritratto delineato è quello di una personalità che nell'incarico di accademico vedeva messo alla prova un irrisolto contrasto tra anarchismo del grande artista e necessità di ossequiare le regole indispensabili all'assecondamento dei propri obiettivi: ne scaturisce il profilo di un compromesso difficoltoso, emblematico di una vicenda che come poche altre nel Novecento culturale italiano ha sperimentato i privilegi ma anche i tormenti dell'uomo pubblico.
L'«universo mondo» dei «Canti orfici» e altri studi
Costanza Geddes da Filicaia
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 107
Il volume si articola in tre capitoli attraverso i quali l'autrice compie un'indagine sul profilo letterario e umano di Dino Campana. Il primo capitolo è dedicato ai "Canti Orfici": partendo da alcune riflessioni di carattere generale, si procede poi all'esegesi di ogni singolo componimento dell'opera sia sul piano tematico che stilistico, sopperendo così all'assenza, nella bibliografia dedicata a Campana, di uno studio che svolga, in forma monografica, tale capillare e puntuale indagine. Il secondo capitolo è incentrato su "Il più lungo giorno", di cui vengono analizzate le consonanze e differenze con i "Canti Orfici", soffermandosi poi sui tre componimenti de "II più lungo giorno" che sono stati esclusi dagli Orfici. Il terzo capitolo compie un itinerario attraverso l'epistolario con Sibilla Aleramo, i Taccuini e il Quaderno, anche prestando attenzione a problemi di ricostruzione della corretta lezione dei testi nonché a questioni contenutistiche e interpretative. presentazione di Fiorenza Ceragioli.
Giorgio Bassani: prigioniero del passato, custode della memoria
Sophie Nezri Dufour
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 108
Nata dall'urgenza di ricordare quel che gli uomini furono capaci di fare per odio, viltà e ignoranza, l'opera bassaniana fa rinascere la memoria di un'epoca, di una città, di una tragedia: il Ventennio, Ferrara, la Shoah. La prosa di Bassani traduce una ricerca di senso sistematica e una volontà forte di rielaborazione letteraria, insieme realistica e poetica, talvolta quasi allegorica e mitica, perché profondamente filosofica, di un passato "che non passa". La sua ricreazione memoriale, insieme denunciatrice e lirica, profondamente malinconica, traduce la volontà di analizzare l'animo umano in situazioni storiche precise ma anche di ribadire l'assurdità della vita e il pericolo che rappresenta la tendenza ciclica di una società a lasciar esprimere con violenza estrema l'odio dell'altro. Prefazione di Marco Brunazzi.
Saggi di letteratura italiana. Da Dante a Manzoni
Guido Pugliese
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2018
pagine: 375
Guido Pugliese occupa un posto di grande rilievo nell'ambito degli ìtalian Studies in North America per l'ampiezza, l'originalità e il rigore metodologico della sua produzione scientifica. In questi suoi "Saggi di letteratura italiana: da Dante a Manzoni" lo studioso si confronta con i classici, proponendo interpretazioni personali e analisi linguistiche e retoriche puntuali: Pugliese ritrae un Dante poeta delle passioni e della ragione, del dolore e della felicità, della politica e della religione, della caduta nel male e della conversione al bene; indaga la struttura delle novelle del Decameron e la natura del legame tra Boccaccio e Dante; evidenzia, nelle opere di Leopardi, l'incolmabile divario tra l'infinità del desiderio e la finitezza del piacere, anche nelle sue implicazioni lirico-amorose; ricostruisce le dinamiche che sostanziano il romanzo manzoniano, soffermandosi sul personaggio di Renzo, cristianamente impegnato nell'imitazione di Cristo. A questi temi si unisce l'interesse di Pugliese per le correnti filosofiche che dal Barocco portano all'Illuminismo, per gli scritti del letterato settecentesco Antonio Conti, per il carteggio di Muratori con Pietro Ercole Gherardi. Chiudono il volume un saggio sulla critica letteraria contemporanea e una rassegna di profili di italianisti dell'Università di Toronto.
Il futuro lume del remoto vero. Ippolito Nievo e la religione dell'ideale
Valeria Giannetti
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 273
Da Dante a Vico, da Cuoco a Foscolo, a Leopardi, a Mazzini, il passato è lo specchio ideale del futuro; e così anche per Ippolito Nievo. Nell'epoca del tramonto delle passioni rivoluzionarie, dopo la disfatta di Novara, è necessario «onorare il passato e affrettare il futuro», con la speranza e con le opere. Sorregge questa religione della coscienza la certezza di un disegno provvidenziale che svolge il suo corso; la illumina la fede nell'avvenire dell'umanità. E così Nievo indica l'ordito ideologico e poetico delle proprie opere, dall'"Antiafrodisiaco per l'amor platonico" alle "Confessioni d'un italiano": la necessità di fondare il progresso del genere umano e il risorgimento delle sorti nazionali su un ideale dello spirito, sulla linfa vitale che lega la memoria alla speranza, i fantasmi del passato all'orizzonte futuro delle idee.
Ego-grafia settecentesca. La finzione letteraria dell'io nelle scritture autobiografiche di Vico, Giannone e Genovesi
Domenica Elisa Cicala
Libro: Copertina morbida
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 175
Con quali maschere il soggetto autobiografico si mette in scena per raccontare la propria vita? Quali panni sceglie di indossare per raffigurarsi nello sviluppo della diegesi? Su quale scenario l'io narrante colloca le azioni dell'io narrato e mediante quali strategie narrative costruisce la propria identità letteraria? Ritagliando uno spazio nel panorama letterario settecentesco italiano, la presente indagine si concentra sulle scritture autobiografiche di Giambattista Vico, Pietro Giannone e Antonio Genovesi, redatte nell'arco di un trentennio e legate all'ambiente culturale partenopeo, per tracciare le caratteristiche della loro ego-grafia, intesa come la reinterpretazione narrativa che l'io realizza del proprio vissuto. Alla luce del contesto cronotopografico in cui il soggetto agisce, si analizzano da varie angolazioni interpretative le modalità discorsive con cui, in un rapporto dialettico tra realtà e sua rielaborazione fittizia, l'io autobiografico attua la sua autopoiesi.
Sulla prima scrittura poetica di Luzi. Dalla « Barca» a «Ebe»
Noemi Corcione
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 103
Il libro indaga sulla produzione poetica di Mario Luzi dai giovanissimi esordi sino all'originale prosa poetica di Biografia a Ebe. Poco più che ventenne, Mario Luzi esordisce con la raccolta di versi La barca (Modena 1935). Sono gli anni dell'ermetismo fiorentino in cui il poeta entra in contatto con i coetanei Piero Bigongiari e Alessandro Parronchi e i critici Carlo Bo e Oreste Macrì. Già dagli esordi è forte l'influenza leopardiana nella poetica di Luzi, soprattutto nella scelta dei titoli: Serenata di piazza d'Azeglio, Canto notturno per le ragazze fiorentine, Ultimo canto di Don Giovanni. Ma altrettanto presenti sono gli influssi stilnovistici, cui è dedicato un intero capitolo del volume. La barca vive ben tre stagioni: l'esordio nel 1935, una seconda edizione nel 1942 e un'ultima definitiva nel 1960, nella quale confluirà anche la seconda raccolta luziana del 1940, Avvento notturno, in cui le tematiche poetiche si avvicinano alla poesia francese di Rimbaud e, in particolare, di Mallarmé. Nel 1942 esce Biografia a Ebe, un originalissimo poemetto in prosa di influenza simbolista. E questa la prima stagione letteraria di Mario Luzi, non ancora trentenne, che troverà compiuta maturazione nei decenni successivi.
«Pietà per la creatura!». La durata umanistica e sacrale nella poesia di Pier Paolo Pasolini
Michela Mastrodonato
Libro: Libro in brossura
editore: Cesati
anno edizione: 2017
pagine: 374
Pasolini conversa con i classici, come loro brandisce l'arma della poesia, accende un chiarore nelle zone più opache e dolenti dell'esistenza. Pasolini distilla come Petrarca, sogna come Dante, assapora, denuncia, protesta e si commuove come Leopardi, e come i grandi letterati racconta l'ebbrezza e il dolore di essere una «creatura». Il suo canto ha la durata verticale dello studium: un canto umano che resiste all'omologazione, che si dimena per proteggere l'unicità della creatura dalle unghie del Potere che la vorrebbe simile a sé. Per l'umanista Pasolini ogni fragile creatura è intoccabile, sacra, da accarezzare con «pietà». «Egli fu umanista. - diceva di sé - Abbandonò gli studi per girovagare per le periferie: ciononostante gli studi erano in lui». Alludeva alla sua eredità più duratura (che non passa forse per l'indomita militanza antiautoritaria, non per l'ostentata omosessualità, e neanche per lo scandalo del corpo esposto, esiliato, umiliato...). Alludeva all'eredità delle sue parole pietose, dello sguardo umanistico e selvaggio con cui Pier Paolo ha amato la realtà «caso per caso, creatura per creatura».

