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Aesthetica

L'ordine dell'architettura

Claude Perrault

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 82

«In Italia, la fortuna critica degli scritti di Claude Perrault concernenti la teoria dell'architettura è stata assai limitata. Eccettuate le due traduzioni settecentesche dell'Abrégel, la sua opera di traduttore e commentatore del trattato vitruviano non ha conosciuto nel nostro paese una influenza paragonabile a quella esercitata sulla cultura inglese, in particolare su autori come Christopher Wren, William Chambers o Isaac Ware. Una situazione, questa, che può almeno in parte essere spiegata dalla fioritura, nel nostro paese, di una trattatistica architettonica particolarmente ricca, e come tale inclusiva di svariate edizioni e traduzioni del De Architectura in un arco temporale assai lungo, dopo la sua "riscoperta" nel 1414 e l' editio princeps del 1486. Non si conoscono, viceversa, traduzioni italiane della sua maggiore opera in tale ambito, l'Ordonnance des Cinq Espèces de Colonnes..., la cui Preface è infatti qui proposta per la prima volta nella nostra lingua.» (Dalla Presentazione di Maria Luisa Scalvini e Sergio Villari)
12,00 11,40

Fantasma e sensazione. Lacan con Kant

Alessandra Campo

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2020

pagine: 120

«Il legame tra filosofia e psicoanalisi è oggetto di studi relativamente recenti. Sicché è comprensibile che, ancora oggi, vi possano essere, soprattutto tra i filosofi, degli studiosi scettici rispetto alla fecondità di quei lavori che, del nesso tra le due discipline, hanno fatto il loro oggetto, privilegiato, di interesse. Soprattutto tra i filosofi perché, al contrario, tra gli psicoanalisti, specialmente se lacaniani, una certa consuetudine ha abituato l'occhio e l'orecchio a sintonizzarsi con l'esistenza di un fattore comune tra quelle che, nondimeno, restano due pratiche radicalmente differenti. Jaques Lacan, infatti, è stato lo psicoanalista che, più di altri, ha aperto le porte della scienza fondata da Freud alla filosofia, e non solamente a quella del suo tempo. Lacan era un profondo conoscitore della tradizione filosofica occidentale nel suo complesso e, quantunque ne avversasse l'imprinting metafisico di fondo, sensibile, come fu, alla lezione di Heidegger, pure bisogna riconoscere l'impegno e l'assiduità con cui, durante tutto l'arco del suo Seminario, ha tenuto a confrontarsi con essa. Che lo abbia fatto nel tentativo di rendere intelligibile ciò che accade dentro le quattro mura della stanza d'analisi, per noi, non ha grande importanza. Ciò che conta è che l'ibridazione tra i due linguaggi sia avvenuta, e che sia avvenuta malgrado il peso dell'interdetto freudiano.» (Dall'Introduzione)
12,00 11,40

Il senso del gusto. Cibo e filosofia

Carolyn Korsmeyer

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2019

pagine: 312

Pubblicato dalla Cornell University Press nel 1999 e insignito nel 2014 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferito dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Carolyn Korsmeyer "Il senso del gusto. Cibo e filosofia" costituisce un "classico" dell'estetica del cibo. Opera inaugurale, questo libro è divenuto un termine di riferimento, sia per gli specialisti del tema sia per coloro che intendono avvicinare per la prima volta questa nuova area di studi estetologici. La Korsmeyer, da un lato, descrive criticamente le vicende del gusto del palato, analizzando il paradigma largamente prevalente nella tradizione filosofica occidentale che ha portato alla sua esclusione o marginalizzazione dal dominio dell'estetica; dall'altro, elabora una proposta alternativa nella quale il gusto del cibo acquista invece un senso specifico e positivo. Se, in una lunga linea di continuità da Platone a Hegel, il cibo come fonte, di piacere ed espressione di varietà e qualità è stato rimosso da ogni formulazione del pensiero - per ragioni al tempo stesso estetiche, epistemologiche ed etiche, come viene brillantemente mostrato nei primi capitoli del volume - la Korsmeyer argomenta come oggi al contrario sia possibile, anche grazie all'apporto delle scienze sociali e delle scienze dure divenute strategiche alleate del discorso filosofico, percorrere una via diversa, in cui il valore culturale e sociale del mangiare e del bere vengono riconosciuti degni di essere formulati in chiave estetica. Per dimostrare la piena legittimità estetica del senso del gusto la Korsmeyer insiste infatti .proprio sul valore cognitivo e rappresentativo, e non soltanto sensibile e piacevole del cibo, superando così una delle classiche e più insidiose obiezioni. Attraverso una ricca serie di esempi, emerge nel testo la capacità del cibo di rappresentare, esprimere ed esemplificare; propiziando quindi l'inevitabile conclusione che il gusto permette di convogliare esperienze estetiche come ogni altro senso Conclude il volume la rappresentazione del gusto e del cibo nell'arte figurativa e nella narrativa, attraverso l'indagine di casi esemplari che permettono di aprire la filosofia del cibo anche verso regioni canoniche dell'estetica quali la critica e la narratologia.
30,00 28,50

Cambio di rotta. Nuove vie dell'estetica

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2019

pagine: 212

Pubblicato da Reclarn nel 2012 e insignito nel 2016 del "Premio Internazionale d'Estetica" conferito dalla Società Italiana d'Estetica, il volume di Wolfgang Welsch "Cambio di rotta. Nuove vie dell'estetica" costituisce una cruciale riflessione sulle categorie dell'estetica filosofica. Attraverso una penetrante indagine teorica, Welsch sottolinea la necessità di rivedere le relazioni tra arte e filosofia, allo scopo di superare tanto le indebite assimilazioni quanto la totale incommensurabilità che hanno contrassegnato rispettivamente la modernità e il postmoderno. Analizzando le trasformazioni del concetto di arte nell'ultimo secolo, Welsch argomenta dunque a favore di un'apertura dell'estetica a una serie di sollecitazioni ulteriori, dalla nuova tecnologia elettronica, discussa sulla base di una stimolante rilettura dell'eredità del Bauhaus, alle prestazioni dello sport professionistico, di cui si sostiene con finezza interpretativa lo statuto artistico. Dietro l'ampiezza dello spettro tematico emerge in modo sempre più chiaro l'unità del progetto di Welsch, il quale intende prendere congedo non solo dalle limitazioni imposte dall'estetica moderna, ma anche e soprattutto dall'antropocentrismo che ne rappresentava il presupposto, allo scopo di ricollocare l'uomo all'interno della natura di cui è parte. Prefigurato nelle esperienze artistiche novecentesche (ma anche orientali), dove la presenza massiccia della contingenza mette in scacco l'ideale dell'opus perfectum, il "cambio di rotta" di cui parla Welsch trova così il proprio fondamento filosofico in un'originale riconsiderazione dell'evoluzionismo darwiniano, di cui l'Autore evidenzia le potenzialità per un'estetica riconfigurata a partire dalle sue origini animali.
25,00 23,75

Inchiesta sul bello e il sublime

Edmund Burke

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2019

pagine: 198

Pubblicata nel 1757 e ampliata nel 1759, l'"Inchiesta sul Bello e il Sublime" di Edmund Burke costituisce l'approdo della riflessione primosettecentesca sul sublime e, al tempo stesso, il punto di partenza di una complessa trama teorica e culturale che si dipana fino ai nostri tempi. Riprendendo infatti idee e analisi maturate nel corso di mezzo secolo (da Dennis a Addison, da Shaftesbury a Hume), Burke le riarticola in un quadro teorico di forte originalità che rimarrà classico fino alla "Critica del giudizio" di Kant. Il bello come ciò che è ben formato ed esteticamente gradevole, il sublime come ciò che ha il potere di costringerci a fare qualcosa e di distruggerci. Nel preferire il sublime al bello, Burke segna in questo trattato il passaggio dal Neoclassicismo al Romanticismo.
20,00 19,00

L'educazione estetica. L'arte, il bello, la forma, la creatività, l'imitazione, l'esperienza estetica

Friedrich Schiller

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2019

pagine: 144

Le celebri "Lettere sull'educazione estetica dell'uomo" (1795) - qui accompagnate dal saggio "I limiti necessari nell'uso di forme belle" - del grande poeta e filosofo Friedrich Schiller costituiscono una delle pietre miliari della riflessione sulla modernità. Mentre la Rivoluzione francese scuote l'Europa e divide le coscienze, Schiller s'interroga sul rapporto fra l'uomo, inteso come unità problematica di sensibilità e ragione, e la sua evoluzione storica e antropologica, dallo stato di natura all'affermazione della razionalità e dei diritti. Lo scopo è quello di dimostrare che la bellezza sta a fondamento della libertà dell'essere umano e ne rappresenta al tempo stesso la prova. Al contrario di quanto affermato da Rousseau, è la cultura - e in primis la bellezza - a costituire l'umanità dell'uomo e a rendergli il pieno possesso della propria ragione. Così, dialogando con Kant e Fichte, Schiller sviluppa un'originale teorizzazione nella quale, attraverso i concetti di "gioco" e di "apparenza", definisce lo spazio dell'esperienza estetica, inaugurando motivi che perdureranno nella riflessione successiva, attraverso Hegel e l'Ottocento, fino ad arrivare a Adorno, Marcuse, Langer, Gadamer e oltre.
14,00 13,30

Storia di sei idee

Wladyslaw Tatarkiewicz

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2019

pagine: 402

Storia di sei idee è l'ultima grande impresa scientifica di Tatarkiewicz, uno dei principali esponenti dell'estetica del Novecento. Se "Storia dell'estetica", la sua opera più importante, si arrestava al 1700 e alla nascita dell'estetica moderna, questo saggio si spinge fino ai nostri giorni, completando e integrando il precedente lavoro. Sei idee, come sei sono i problemi fondamentali dell'estetica: arte, bello, forma, creatività, imitazione, esperienza estetica. Un'opera che abbina al rigore scientifico una scrittura dal taglio divulgativo.
24,00 22,80

Estetica del brutto

Karl Rosenkranz

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2019

pagine: 310

"Un'estetica del brutto? E perché no?". Con queste parole ha inizio l'opera fondamentale del filosofo tedesco Karl Rosenkranz. Se il bello, nella prospettiva del "maestro" Hegel, appare come una manifestazione sensibile dell'idea e della sua libertà, il brutto si presenta come ciò che nega o limita tale libertà attraverso l'asimmetria, l'assenza di forma, la deformità e lo sfiguramento. Il brutto come dimensione intermedia tra bello e comico trova il suo compimento nella figura del satanico. Rosenkranz opera così una straordinaria fenomenologia del diabolico, dove alla riprovazione etica si sovrappone un gusto descrittivo per tutto ciò che, pur esteticamente ripugnante, è tuttavia meritevole di attenzione estetica. L'intuizione di questo saggio non risiede solamente nell'indagare gli aspetti "brutti" dell'arte che caratterizzano gran parte della nostra contemporaneità, ma anche nella messa in discussione del destino stesso dell'estetica: dopo di esso, estetico e bello non possono più coincidere con la medesima armonia, e l'estetica stessa, oltre a non presentarsi come teoria del bello o delle belle arti, apre un inquietante sguardo verso ambigui e multiformi aspetti del reale.
25,00 23,75

Sulla pittura

Sulla pittura

Denis Diderot

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2017

21,00

Estetica del brutto

Estetica del brutto

Karl Rosenkranz

Libro

editore: Aesthetica

anno edizione: 2017

pagine: 360

25,00

Il disegno infantile. Storia, teoria, pratiche

Il disegno infantile. Storia, teoria, pratiche

Lucia Pizzo Russo

Libro: Libro in brossura

editore: Aesthetica

anno edizione: 2015

pagine: 292

È arte il disegno infantile, come sostiene Read, oppure no, come ha argomentato Cesare Brandi? Il bambino disegna ciò che sa e non ciò che vede? E che significa sapere e vedere? Come mai la nostra cultura ha confrontato il disegno con il linguaggio parlato e non con quello scritto? Perché il bambino smette di disegnare? È conseguenza dello sviluppo psichico o frutto del nostro sistema educativo? Che significa educare all'immagine? Come educare al disegno, nella scuola delle parole e dei numeri? Sono alcune delle tante domande che animano il presente volume: un approccio globale a tutti gli aspetti investiti dal classico tema del disegno infantile. Del quale vengono indagate le complesse radici storico-culturali, chiariti i motivi per cui esso coinvolge tanti fronti scientifici e disciplinari, analizzate a fondo le più accreditate teorizzazioni, e infine viene proposta una originale interpretazione complessiva. Rudolf Arnheim apre il volume con una puntuale Presentazione. Da tempo esaurita e continuamente richiesta - divenuta un "classico" dell'argomento - la presente edizione, arricchita di una Postfazione di Marco Dallari, ottimizza la prima.
26,00

Problemi dell'arte

Susanne Langer

Libro: Copertina morbida

editore: Aesthetica

anno edizione: 2013

pagine: 164

"Problemi dell'arte" raccoglie dieci conferenze filosofiche tenute da Susanne Langer tra il 1953 (anno di pubblicazione di "Sentimento e forma", l'opera sistematica dell'estetica langeriana) e il 1956. Qui Langer ricapitola gli elementi cardine della propria prospettiva estetologica, affrontando temi che vanno dalla nozione di "forma" all'espressività dell'opera d'arte, dalla logica del sentimento ai principi dell'attività produttiva dell'artista. Oltre, però, a ribadire la tesi secondo cui l'opera d'arte è "la forma percepibile che esprime la natura del sentimento umano", Langer prospetta l'approdo a cui tende il suo pensiero: un'antropologia della mente. "Problemi dell'arte" costituisce quindi un punto privilegiato per accedere al laboratorio di uno dei filosofi statunitensi più importanti del Novecento. Questa edizione, corredata da un ampio apparato di note che esplicitano le fonti della Langer, si configura come prima edizione critica dell'opera.
24,00 22,80

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