Comunicarte
Chère maman. Scritti di bambini dell'aristocrazia asburgica 1857-1884
Diana De Rosa
Libro: Copertina morbida
editore: Comunicarte
anno edizione: 2011
pagine: 150
Con il trascorrere del tempo dei bambini restano poche tracce materiali, vestitini, giocattoli, fotografie. La loro storia è raccontata da adulti o rientra nella storia più ampia che ricostruisce il loro nascere, vivere e morire nel contesto della società dell.epoca. I bambini, protagonisti di questo libro, sono dei privilegiati poiché appartennero ad una antica famiglia aristocratica fedele suddita dell.Austria, quella dei Thurn, i della Torre, il cui castello di Duino domina il golfo di Trieste. Nell.Ottocento signora di Duino fu Teresa Thurn, sposata Hohenlohe. Oltre ad essere una donna erudita e amante delle arti, fu anche madre affettuosa di due maschi e tre femmine, Friederich, Egon, Marie, Carola e Gegina. Di questi bambini si sono conservate le letterine che essi le indirizzarono per il suo compleanno e onomastico. Scritte in gran parte in francese, lingua della cultura e della mondanità, e in tedesco, lingua della famiglia, esse ricostruiscono i rapporti affettivi ed educativi volti ad imprimere in essi l.appartenenza all.ambiente dell.aristocrazia.
Il segreto di Svevo
Fulvio Anzellotti
Libro
editore: Comunicarte
anno edizione: 2011
pagine: 256
Il libro di Fulvio Anzellotti (1928-2001) - nato un mese prima della morte di Ettore Schmitz, alias Italo Svevo - alterna la storia alla cronaca, l'aneddotto al documento, ed è l'omaggio dell'autore al prozio Italo Svevo, all'uomo e allo scrittore, alla famiglia e alla Trieste dell'epoca. Il grande interesse del libro sta proprio nel fatto di mostrarci Svevo come lo vedeva la famiglia Veneziani, dopo che l'affascinante Livia decise un giorno del 1895 di sposare Italo Svevo, modesto impiegato di banca, che suonava il violino e possedeva anche l'ambizione di scrivere. Ma non contento di regalarci questo inedito "gruppo di famiglia in un interno", Anzellotti ricerca le origini delle due famiglie, gli Schmitz e i Veneziani, legge documenti, curiosa tra lettere private, consulta rapporti economici fino a scoprire e a rivelarci il "segreto" di Svevo.
Francesco Penco. Trieste e Fiume in posa
Claudio Ernè, Paolo Possamai
Libro: Copertina rigida
editore: Comunicarte
anno edizione: 2010
pagine: 176
Per mezzo secolo Francesco Penco ha raccontato ciò che accadeva nelle terre che si affacciano a questo ultimo lembo dell'Adriatico. Lo ha fatto con la sua macchina fotografica e con la sua sensibilità. Trieste e Fiume sono accomunate in questo grande affresco che racconta di bambini scalzi e donne eleganti, di armatori di successo e muscolosi facchini, di uomini del potere politico e cantanti lirici, di ragazzi che vendono giornali per strada e clienti dei caffè che leggono «La Gazzetta dello Sport» in un giorno qualunque dell'estate del 1906. Francesco Penco entra con la sua fotocamera nei gironi danteschi della Ferriera di Servola e tra fumo, polvere e metallo fuso affida per sempre a una lastra di vetro le condizioni in cui decine di uomini lavorano con fatica tra quelle enormi macchine, tra quei castelli roventi di acciaio. Ma la sua sensibilità coglie, oltre alla fatica, anche l'orgoglio che anima operai e tecnici. È lo stesso orgoglio del macchinista della locomotiva a vapore che percorre una strada di Fiume, dei cocchieri in attesa dei clienti accanto alla stazione, dei ciclisti che impettiti stringono le estremità del manubrio, dei militari che fanno vanto delle loro divise e dei loro berretti. Le foto di questo secondo volume dedicato a Francesco Penco guardano alla quotidianità delle persone, alla vita di ogni giorno. Un mondo che si avvicina all'abisso e vive gli ultimi attimi di serenità. Penco lo racconta, semplicemente, da testimone.
Carlo Cossutta. Un tenore venuto dal Carso. Ediz. italiana e inglese
Rino Alessi
Libro
editore: Comunicarte
anno edizione: 2010
pagine: 224
"Carlo Cossutta, un tenore venuto dal Carso" esce per i tipi di Comunicarte Edizioni nella collana "carte comuni" che si caratterizza per un'attenta ricerca del materiale iconografico. Per questo volume la famiglia ha messo a disposizione un ricco album fotografico nel quale possiamo rivedere la carriera internazionale di Cossutta e vedere una giovanissima Katia Ricciarelli, il suo caro amico Piero Cappuccilli, Placido Domingo, Luchino Visconti, Claudio Abbado solo per citare alcuni che hanno lavorato con Cossutta. Una dettagliatissima cronologia curata da Nidia Cotic Cossutta, accompagna le immagini. Prezioso il CD che accompagna il volume: la discografia di Cossutta non è vastissima ma grazie all'archivio di famiglia si sono ritrovate le registrazioni di alcuni brani che lo stesso tenore aveva scelto come quelle più rappresentative della sua parabola artistica. Si è così realizzato un ulteriore strumento per poter ricordare, apprezzare e riscoprire questo grande artista.
99 + 1 risposte
Lorenzo Michelli, Gillo Dorfles
Libro: Libro in brossura
editore: Comunicarte
anno edizione: 2010
pagine: 96
«Tra la professione di medico, gli studi di estetica e i miei quadri sono sempre stato un eclettico e questo non è stato ben visto. Probabilmente perché sfuggire alla classificazioni è in un certo senso perturbante.» «Essere eclettici spesso significa essere considerati superficiali.» Le osservazioni taglienti e precise di Gillo Dorfles, che nell'accurata intervista di Lorenzo Michelli racconta la propria vita attraverso l'arte e l'arte attraverso la propria vita, sono quelle di una persona tutt'altro che superficiale. E per usare le parole di Lorenzo Michelli, «nelle sue considerazioni si percepisce un senso di leggerezza e assieme di profondità di sguardo» indubbiamente eccezionale. Le donne, la musica e il teatro, lo sport e la politica, il rapporto con la famiglia Svevo, l'ammirazione per la tecnologia, l'attrazione/repulsione nei confronti del kitsch, la sensazione di vivere su un confine e l'amore per le lingue straniere, sono argomenti che vengono trattati con uguale interesse e raccontati con sincerità e accuratezza. 99+1 domande e risposte, stringate e assieme profonde, corredate da segni d'arte, un alfabeto. Nel volume 99+1 risposte Gillo Dorfles, nell'occasione del suo centesimo compleanno, affida alla pagina scritta le proprie riflessioni sulla cultura, la musica, il design, la moda, percorrendo con grazia e obiettività i ricordi e proiettandosi nel futuro attraverso il "secolo breve".
Il segno dell'onda. Moya 2010-1910. Ediz. italiana e inglese
Paolo Rumiz, Piero Tassinari
Libro: Copertina morbida
editore: Comunicarte
anno edizione: 2010
pagine: 160
Don Giorgio Apollonio
Roberto Rosa, Giacomo Borruso, Roberto Dipiazza
Libro: Copertina morbida
editore: Comunicarte
anno edizione: 2010
pagine: 112
Giorgio Apollonio nasce a Trieste quando è appena conclusa la grande guerra e diventa prete quando l'Italia è tornata, da oltre un anno, ad "impugnare le armi". Lo stesso vescovo che lo ha consacrato sacerdote lo vuole come suo segretario (e autista) nel travagliato periodo dell'occupazione tedesca della Venezia Giulia, che vede il vescovo Santin - e il suo clero - fronteggiare le violenze nazi-fasciste. Nel secondo dopoguerra due gli aspetti rilevanti del suo impegno religioso e civile: la formazione degli adolescenti triestini "allevati" nell'Oratorio Santa Rita e, quindi, la guida della comunità cristiana di Muggia, nella convivenza con le "amministrazioni rosse" della patria natale di Vittorio Vidali, il mitico "Comandante Carlos" della guerra civile spagnola. Il sacerdote triestino è presentato: dal sacerdote muggesano Roberto Rosa, che ha voluto raccogliere e pubblicare le memorie di quello che è stato il suo pastore e di cui ha inteso anche ricordare, con la riproposizione di alcune sue omelie, gli insegnamenti e le riflessioni di chi considera "amico e pastore"; dall'ex rettore dell'Università di Trieste, Giacomo Borruso, che appartiene alla larga schiera degli "oratoriali", allora adolescenti, per i quali Giorgio Apollonio ha fondato il complesso di Santa Rita; dall'ex sindaco di Muggia Roberto Dipiazza, succeduto a quei primi cittadini che con il parroco don Giorgio hanno riproposto, in chiave istro-giuliana, la saga guareschiana di Don Camillo e Peppone.
Jole Silvani. La soubrette amata da Angelo Cecchelin, Paolo Poli e Federico Fellini
Guido Botteri
Libro: Copertina morbida
editore: Comunicarte
anno edizione: 2010
pagine: 176
«Jole Silvani aveva in sé la saggezza e la chiaroveggenza dell'arte popolare, di chi vede tutto il male, ma se ne ride». (Giorgio Pressburger) «Mi ha trasmesso la naturalezza che lei aveva con il palcoscenico, come fosse casa sua». (Paolo Rossi) «Una africanona, una specie di stregona, di sciamana, una bellissima donnona, formosa, potente, con le narici dilatate e con degli occhioni che sembravano pece liquida». (Federico Fellini) Sono giudizi su Jole Silvani (nome d'arte dell'attrice Niobe Quaiatti, nata a Trieste il 9 dicembre 1910). Jole Silvani è stata probabilmente l'ultima grande soubrette dell'avanspettacolo italiano. Con la compagnia "La Triestinissima" di Angelo Cecchelin ha fatto conoscere a tutta Italia, dal Piemonte alla Sicilia, a partire dal 1929 e per quasi trent'anni, commedie e canzoni nello stesso dialetto che si erano divertiti ad usare anche Joyce e Saba. Una soubrette di talento che Paolo Poli vorrà accanto a sé per 13 anni nei suoi spettacoli. Così come la vorrà per i suoi film Federico Fellini, che dopo lo "Sceicco bianco" la richiamerà per la "Città delle donne". Jole Silvani lavorerà anche con Bertolucci, Bolognini e la Wertmüller e nella "grande prosa" con compagnie di giro e con i teatri stabili di Torino, Roma e Trieste. Il volume, dalla ricca iconografia, ripercorre anche le vicende umane dell'attrice triestina con le testimonianze di colleghe, colleghi e registi che hanno lavorato con lei: da Lina Wertmüller a Luigi Squarzina, da Paolo Villaggio a Paolo Rossi.
Straulino signore del mare
Tiziana Oselladore
Libro: Copertina morbida
editore: Comunicarte
anno edizione: 2009
pagine: 176
Il bambino il gesto il suono
Vincenzo Stera
Libro
editore: Comunicarte
anno edizione: 2009
pagine: 96
Nei primi anni di vita, attraverso gesti, suoni e movimenti, i bambini esprimono bisogni, emozioni, sentimenti, idee. Favorire percorsi educativi che associano lo sviluppo della corporeità e della musicalità, almeno sino a sei anni di età, rappresenta una necessità didattica oltre che pedagogica. I due linguaggi hanno diversi contenuti comuni: l'ascolto, la coscienza e conoscenza del proprio corpo, la disponibilità corporea, il ritmo, l'approccio al suono ed alle sue caratteristiche, il movimento nello spazio e nel tempo, l'espressività. Vincenzo Stera, docente di ruolo di educazione fisica e di musica per bambini presso la Casa della Musica/Scuola di Musica 55 di Trieste, dopo un lungo periodo di lavoro e sperimentazione, raccoglie e propone in questo libro una serie di attività attentamente documentate da fotografie, accompagnate da suoni e musiche, suggerendo nello stesso tempo, temi per la riflessione e l'approfondimento. Giochi di esplorazione, di ascolto, giochi di movimento creativo ed espressivo che utilizzano la voce, il corpo e semplici strumenti musicali spesso ricavati da oggetti di uso comune o disponibili in natura. Un libro che, assieme al CD con 24 brani originali, si rivela uno strumento utile per i genitori, gli educatori, gli insegnanti, i musicisti e tutti coloro che quotidianamente, per impegno professionale o di studio, si occupano della crescita e della formazione dei bambini.