La Scuola di Pitagora
Il tramonto dell'antichità e altri scritti
Ulrich von Wilamowitz Moellendorff
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 96
Tra il 1920 e il 1922 Ulrich von Wilamowitz, tra i più grandi filologici classici di tutti i tempi, tenne una serie di conferenze sul tramonto dell'antichità. Il tema era certo molto attuale. Intellettuali e studiosi europei, già prima che iniziasse il primo conflitto mondiale, avevano indagato la fine del mondo antico (Otto Seeck, per esempio, ma anche Eduard Meyer e Eduard Schwartz): nel primo dopoguerra, in seguito all'uscita dell'opera di Spengler, la decadenza dell'antichità era ormai diventata il paradigma della fine della civiltà occidentale. Wilamowitz ne è consapevole, e non manca di alludere, con una certa ironia, al Tramonto dell'Occidente di Spengler. Per il filologo classico, il crollo cominciò con Augusto; e a uccidere l'impero non furono gli assalti esterni, quelli dei barbari, bensì l'esaurimento della vitalità interna, determinato dall'estinzione del tradizionale ceto senatorio, sostituito nella funzione di leadership da esponenti dei ceti bassi che riuscirono ad affermarsi negli apparati della burocrazia militare e amministrativa. È innegabile che il prussiano Wilamowitz sappia cogliere, nella Spätantike, numerose analogie con la temperie presente, come è altrettanto innegabile che, nelle sue analisi e nelle sue analogie, tradisca motivi ideologici di inizio Novecento: in primis il disprezzo per le masse e per la democrazia. Wilamowitz è sfiduciato, pensa che l'Occidente (ovvero la Germania) sia entrato in una fase di decadenza, e che abbia tuttavia possibilità di risollevarsi in un lontano futuro, che a lui non è dato di vedere; a lui non resta che accomiatarsi in pace con Marco Aurelio, sul quale tiene l'ultima conferenza (qui tradotta per la prima volta in italiano) della sua vita.
La forma giuridica. Concetto e contesti. Tre studi di filosofia del diritto
Emanuele Castrucci
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 184
Tre studi, tra loro tematicamente collegati, inquadrano il problema filosofico della forma giuridica da angolazioni diverse. Nella prima parte, mettendo in luce in termini generali le implicazioni del rapporto tra il concetto di forma e il concetto di decisione; nella seconda, analizzando la pluralità dei significati che il concetto di forma giuridica assume all'interno di una teoria della costituzione; nella terza, ponendo l'idea di forma elaborata dalla dottrina giuridica in relazione con l'analisi del processo economico nel contesto storico della grande crisi europea dei primi anni '30. Ne deriva la messa a punto, sotto il profilo specifico della filosofia del diritto, di un tema che trae origine da un concetto classico della storia della metafisica: una messa a punto che si rivela tanto più opportuna in un'epoca come quella contemporanea, in cui la tensione all'informale, che costituisce uno dei tratti ricorrenti nella cultura del Novecento (dalle arti visive alla musica, dalla letteratura alla giurisprudenza), sta lentamente mutandosi in una deriva inarrestabile verso l'informe, producendo tanto nella prassi sociale quanto nella riflessione teorica gravi ed evidenti effetti di disorientamento.
Come i Magi nella notte di Gerusalemme. L'Aula San Pio X a Lourdes. Novecento e metamorfosi del monumento sacro
Saverio Carillo
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 176
L'immagine che l'esperienza della sotterranea chiesa francese pone, offrirebbe l'analogia con la condizione dei Magi narrata nel Vangelo di Matteo dove quegli Scienziati, così abili nell'interpretazione degli astri, commettono l'errore di recarsi a Gerusalemme in luogo di Betlemme, piombando, anche loro, esponenti della cultura scientifica, in una "notte oscura", momento drammatico ed eppure mistico, secondo Giovanni della Croce, per una rinascita spirituale dell'umanità. Da Montmartre a Lourdes la cultura religiosa di Francia, ma, per altri versi, anche quella dell'intera Europa, prova a trovare una traccia di sussistenza in un più intimistico nascondimento, come un seme, che, interrato, attende i tempi maturi per la propria Epifania.
Filologia e scienza. Una panoramica sui saperi degli antichi
Enrico Renna
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 440
È il mondo della natura, colto nella molteplicità delle sue manifestazioni a costituire il fil rouge dei saggi del presente volume, frutto di un trentennio di attività scientifica e testimonianza di un costante impegno culturale. L'indagine sulle fonti antiche, greche e latine, intende rappresentare un ponte per il presente. Dall'ambiente geografico in cui viviamo, con i suoi fenomeni sismico-vulcanici, alla biologia, vegetale ed animale, dall'ecumene al cosmo astronomico, dall'uomo, con le sue rarità antropologiche, agli dèi beati di Epicuro, dalle esplorazioni geografiche alla moneta romana, mezzo di scambio e di comunicazione, dalle Laudes Campaniae ai materiali ornamentali (tartaruga e corallo), per concludere con l'applicazione didattica di tali conoscenze, nelle loro interferenze papirologiche e archeologiche, i ventidue saggi che qui si raccolgono per un pubblico attento di lettori, già disseminati in riviste specializzate o in sedi di difficile reperibilità, intendono restituire un'immagine per certi versi inedita del mondo antico, sottesa sempre ad una curiositas mobile e varia, di indubbio interesse per l'uomo contemporaneo.
In filigrana. Poesia arabo-americana scritta da donne
Lisa Marchi
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 128
Prendendo ispirazione dalla raffinata tecnica artigiana nota in oreficeria come filigrana, il volume intende mettere in risalto il minuzioso lavoro di intreccio e saldatura di filamenti linguistici, culturali ed estetici realizzato dalle poete arabo-americane e visibile per lo più in trasparenza nelle loro opere. Per Naomi Shihab Nye, Mohja Kahf, Suheir Hammad e Etel Adnan - si argomenta - la poesia non è mai espressione estetica fine a se stessa, né mero strumento di rivendicazione identitaria e politica, e neppure un mezzo per fornire informazioni su culture lontane rappresentate in modo spiccio come esotiche. Al contrario, la loro poesia si fa carico di dilemmi e preoccupazioni che riguardano l'umanità tutta. Impreziosita con orditi linguistici complessi, arricchita di alleanze interculturali e interrazziali originali, e traforata con aperture inaspettate e dunque sorprendenti, la loro poesia esprime un ethos pacifista e ambientalista destinato a modificare profondamente non solo il modo in cui percepiamo l'umanità, ossia oltre il paradigma Io vs. l'Altro, ma anche il mirabile cosmo che ci ospita.
Ultimatum all'esistenza. Conversazioni e interviste (1949-1994)
Emil M. Cioran
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 480
«Per me scrivere è un ultimatum all'esistenza», afferma Cioran in una delle preziose interviste raccolte nel presente volume, la maggior parte inedite in italiano. Preziose perché, affrontando questioni inusuali o scarsamente trattate altrove, irradiano altra luce su un pensatore nel quale non c'è differenza tra l'opera e la vita. Egli stesso ha ripetuto più volte di non aver mai inventato nulla, ma di essere stato soltanto il "segretario" delle proprie sensazioni e di aver composto i suoi libri per ragioni "terapeutiche", per sfuggire ad un'insofferenza radicale di sé e del mondo. Dopo aver scritto, lungo una vita, per non gettarsi nelle acque della Senna o cacciarsi una pallottola in testa, due anni prima di morire, Cioran ribadisce: «non si è tristi dopo una confessione di tristezza». E, per un felice paradosso, ogni lettore potrà dire: non si è tristi dopo aver letto Cioran.
Giovanni Palatucci. Epifanie poetiche, documenti e testimonianze
Antonio De Simone Palatucci
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 192
«Nelle liriche religiose il linguaggio poetico va ricondotto ad una cifra di sacralità, che orienta la percezione ordinaria del reale in direzione metafisica e spiritualistica. La poesia, nella prospettiva di De Simone Palatucci, è il luogo privilegiato di riflessioni sulle grandi questioni dell'esistenza e tende ad attingere un fine superiore, che è la ricerca di Dio, raggiungibile solo seguendo un arduo e sofferto itinerario». Luigi Torraca «Il Suo discorso poetico è elegante e nobile, sapiente e colmo di speranza e di verità dell'anima e della vita. Amo molto i testi puramente lirici con le armoniose descrizioni, ma molto significativi sono quelli religiosi (Anima mia, bellissimo) e incisivi quelli morali e riflessivi». Giorgio Bàrberi Squarotti «Il sacrificio di Giovanni Palatucci, può ben essere considerato il filo conduttore di tutta la poesia di questo degno nipote, e fedele testimone della sua lezione, anche nelle liriche non dichiaratamente a lui dedicate». Piersandro Vanzan «Attraverso i suoi versi il nipote riesce a continuare l'opera e il destino dello zio martire. E io penso che dalla Gerusalemme Celeste, il Servo di Dio, e Questore giusto Giovanni Palatucci, apprezzerà da pari suo questo omaggio che, da ultimo ne fa memoria. A gloria di Dio e a conforto dell'Umanità tribolata». Lucetta Scaraffia
Società, politica e religione
Henri-Frédéric Amiel
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 112
Rispetto e adorazione del Dio che è nel nostro intimo, rispetto e amore del Dio che è negli altri uomini, è la condizione della dignità umana e della vera società. Ben prima di Henry Adams e Oswald Spengler il ginevrino Henri-Frédéric Amiel preconizza la decadenza della civiltà e l'avvento di un'era di livellamento e di mediocrità, nella quale la disuguaglianza di merito cede il passo all'ugualitarismo stolido. Si tratta di considerazioni sparse, non sistematiche, perché Amiel pensatore sistematico non è, e affidate alle pagine giornaliere del diario, che finisce col diventare il grande libro che Amiel sogna di scrivere. La società che Amiel vede davanti a sé è estranea al dovere, non conosce l'amore, la fratellanza, il dono di sé: «Se a un certo punto l'egoismo raggiunge l'uomo del popolo, la società è morta». Il calvinista Amiel aspira a essere cristiano, attraversando mille dubbi e crisi di sfiducia: e nei pensieri sulla religione, su Dio trova accenti commossi, degni dei grandi mistici tanto letti e ammirati.
Bestia divina
Mario Fresa
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 64
"Come in una tela in cui l'occhio non sa dove posarsi, le soluzioni linguistiche di questo libro risultano talvolta contro-intuitive, ma è proprio in virtù di ciò che regalano dei piccoli stordimenti all'intelligenza; più a quella intellettiva, si badi, che non a quella emotiva. [...] I versi di Fresa osano l'aporia, osano avventurarsi oltre le catene della sintassi per approdare a quel che la psicanalisi freudiana chiamava l'ombelico del sogno, nodo inaccessibile all'analisi. [...] Di più, vi è una narrazione poetica che gioca con uno scollamento, quello tra linguaggio parlato e soggetto parlante, che gioca coi concetti di conclusione e di sconclusione, di compiutezza e di incompiutezza, e dunque coi concetti di sapere e non-sapere, di conoscenza e ignoranza: non per nulla, il soggetto del discorso resta il più delle volte ignoto. [...]. La poesia si fa allora estroflessione dell'inconscio, si fa condensazione e spostamento, si fa sogno stesso". (Andrea Corona)
Panda in the promised land. Soggettività cinese americana tra multiculturalismo liberale e nuove alleanze
Fulvia Sarnelli
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 248
La comunità asiatica americana si interroga ormai da alcuni decenni sull’esistenza e sulla validità politica e concettuale del soggetto Asian America(n), e la valenza strategica di continuare a riconoscersi dal punto di vista etnico e politico in tale soggetto è divenuta ancor più controversa nel contesto del passaggio dal multiculturalismo liberale alla globalizzazione neoliberale. Focalizzandosi sulla rappresentazione letteraria della soggettività asiatica americana e particolarmente cinese americana, questo volume sceglie la scrittrice Gish Jen e lo scrittore Alex Kuo per esplorare, attraverso un’analisi ravvicinata di alcuni loro testi, due aspetti di una “tradizione” letteraria che della questione identitaria ha fatto sia la sua radice, sia la sua vexata quaestio più dibattuta: da un lato, l’eccezionalismo asiatico americano che attraverso la master narrative del capitalismo liberale e pluralista sembrerebbe riaffermare la white supremacy; dall’altro, le scelte etiche che, aprendo la strada a possibilità di lotta interetnica e interclassista, permettono nuove alleanze e allineamenti strategici.
L'invenzione della povertà. Dall’economia della salvezza ai diritti sociali
Anna Cavaliere
Libro: Libro in brossura
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 186
La povertà è stata considerata, durante i Trenta gloriosi, la questione sociale per eccellenza, il problema di cui il potere politico doveva occuparsi prioritariamente. Essa era considerata il problema più serio per l’effettiva tenuta di un sistema democratico, in linea con il secondo comma dell’art. 3 della Costituzione italiana, che attribuisce alla Repubblica il compito di «rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese». Ed oggi? L’età neoliberale conosce un incremento significativo, sul piano globale, ma anche nei diversi contesti nazionali, di povertà e diseguaglianze. La povertà torna ad essere considerata, come è accaduto per gran parte della storia umana, un fenomeno naturale e tendenzialmente immodificabile, rispetto al quale non possono che esistere dei piccoli correttivi. Essa viene intesa come una caratteristica individuale: «un difetto del carattere», come ha sostenuto Margaret Thatcher, ovvero un tratto morale, se non una colpa.
Un'etnicità complessa. Negoziazioni identitarie nelle opere di John Fante
Elisa Bordin
Libro: Copertina morbida
editore: La Scuola di Pitagora
anno edizione: 2020
pagine: 240
Questo volume prende in esame lo scrittore californiano di origini italiane John Fante, proponendo nuove letture critiche della sua produzione letteraria attraverso un'estesa analisi dei suoi capolavori più noti come "The Brotherhood of the Grape" e "Ask the Dust", ma anche di opere minori e incompiute come "The Little Brown Brothers", "My Dog Stupid" e "The Road to Los Angeles". Attraverso un approccio intersezionale e l'uso di strumenti della critica postcoloniale, questo studio mette in dialogo i protagonisti italoamericani con gli altri gruppi etnici presenti nei lavori dello scrittore, facendo emergere l'articolazione dell'etnicità con le categorie di razza, classe e genere. Alla centralità della cultura di discendenza, visibile nell'analisi della figura paterna, si affianca così lo studio di personaggi come la chicana Camilla Lopez, i filippini Julio Sal e Cristo Sierra, o il cane giapponese Stupido, che gettano luce su un interesse per le molteplici diversità americane. Ne esce un'immagine di John Fante come scrittore della complessa negoziazione identitaria negli USA, che ne espande l'importanza ben oltre il ruolo di padre della letteratura italoamericana.