Lizard

Diario degli incredibili giorni vissuti da una città "posta tra il mare e il monte". Un vento fantastico, quanto può esserlo un fenomeno reale, trasforma un normale inverno in quello che alcuni avrebbero chiamato il Giorno del Giudizio. Un vento che tenta di "educare" i figli di una città che non è ancora riuscita a farlo. La vecchia Ardéa Cerna è una strega? E la sua innominata amica perché recita il ruolo del grillo parlante? Chi sono gli "altri" e chi i "diversi"?

Grande Nord canadese intorno al 1920. Jesuit Joe, discendente da Luis Riel, capo della resistenza dei meticci indiani del Canada nel 1880, è una personalità che affascina per la sua crudeltà e la sua singolare etica. Dopo aver indossato la divisa da ufficiale della polizia a cavallo canadese, trovata in una capanna, e aver salvato la vita a un neonato rapito da uno stregone indiano, Jesuit Joe arriva nel villaggio del lago Artillery, alla ricerca di sua sorella: ma sulle sue tracce c'è il sergente Fox...

Nel mondo della leggenda Furetti e Trasparenti cercano la Grande Quercia agonizzante, la cui morte porrebbe fine anche alla loro stessa esistenza. Strano universo quello uscito da questo albero divino, popolato dalle creature più insolite e dalle costruzioni più irrazionali. A quale logica obbedisce dunque questo mondo fantastico? Forse la risposta si trova in alcune frasi prese da un testo misterioso: "la Grande Quercia, malgrado la sua onnipotenza, soffre di una tara sorprendente in un dio: non ha alcuna immaginazione! Ecco il perché della sua alleanza con un mago. Quest'ultimo crea gli esseri che popoleranno il reame, e l'albero, grazie al suo potere, da loro la vita..."

"Impeesa" è il soprannome con cui gli zulù africani chiamavano Robert Baden Powell, il fondatore dello scautismo. "Impeesa" non è una biografia ma un libro di avventure. L'azione si svolge nel giugno 1914, ma vengono raccontati con la tecnica del flash-back alcuni episodi della vita di BP tra il 1880 e il 1900, quando Baden Powell era ancora un militare di carriera. La pubblicazione del volume è inserita nel programma delle manifestazioni del Cngei (Corpo nazionale giovani esploratori ed esploratrici italiani) per il Centenario dello scautismo.

Tutto ruota intorno al quartiere degradato, un bar che puzza di birra e di fumo, vicoli d'immondizia e di traffici. Sbandati, poveracci e ragazzini. La zona: intorno segnali di stop, insegne luminose che invitano a sloggiare, strade che ghignano: "noi non vi porteremo da nessuna parte". E poi il cielo, che cielo! Pesante come un peccato sulla coscienza, umido come un sacco di fango. Il peccato è quello di aver sostituito i fiori con le luminarie scassate. Sotto un cielo così i bambini dovrebbero farsi cinquant'anni d'asilo, invece il loro panorama è sempre lo stesso: il tossico, la puttana, il poliziotto, i furti nelle case dei ricchi, vetri rotti, cani che abbaiano, polizia che insegue, pneumatici che stridono, lamiere contorte, sangue innocente. Luigi nella sua officina sognava il Portogallo, il sole, l'amore, una piccola famiglia...

Ispirandosi alle toccanti corrispondenze di guerra sull'anonimo eroismo dei soldati, dell'americano Ernie Pyle prima di cadere, nel 1945, sul fronte giapponese, Pratt e Oesterheld creano Ernie Pike, un cronista di storie vere ambientate in tutti i fronti della Seconda Guerra Mondiale. Anche in questo terzo volume egli è l'interlocutore disponibile e il testimone pieno di umanità di storie che offrono un'immagine realistica e senza falsi pudori di una guerra sofferta e vissuta da uomini autentici. Contrariamente alla maggior parte dei fumetti bellici, in Ernie Pike non esistono né vincitori né vinti e la guerra è comunque vista come un fatto aberrante.

Con "L'uomo della Somalia", l'autore rinnova ancora una volta i suoi legami con il Corno d'Africa: le sue storie e i suoi misteri. La pattuglia del tenente Abel Robinson s'inoltra nel deserto somalo all'inseguimento di una banda ribelle, quando una tempesta di sabbia lo separerà dai suoi uomini e lo trasporterà in un'altra dimensione... all'ovest dell'Eden.

Trambusto nel Mar dei Caraibi tra un gangster preoccupato del suo bottino e un rivoluzionario opportunista: Svend, marinaio danese e semplice trasportatore, si trova immischiato in avvenimenti che gli faranno perdere la sua imperturbabile flemma. Impostando il suo racconto come un film d'avventura Hugo Pratt svolge sapientemente due dei suoi temi preferiti: il tradimento e la vendetta.

Lucrezia incontra Luca e il fatto che il nome di lui sia interamente contenuto in quello di lei le sembra un segno del destino e una conferma alla sua personale ipotesi, per cui Adamo è stato plasmato da una costola di Eva e non viceversa. Comunque entrambi credono di aver trovato la loro metà (da individui incompleti quali sono). L'inevitabile delusione se la rinfacciano, senza esclusione di colpi, appena la nebbia dell'innamoramento svanisce e si trovano intrappolati nella claustrofobia della vita di coppia.

La Suite è un lungo viaggio attraverso il Mar dei Caraibi e dell'avventura più classica e coinvolgente. Il ketch di Corto bordeggia Paramaribo, la Guiana olandese, Bahia e Itapoa in compagnia di Steiner e del giovane Tristan Bantam, ma non ci sono solo mare, palme e salsedine, c'é la magia di Morgana, Bocca Dorata e di misteriose divinità maya; oltre il profumo di cocco e rhum, c e l'umidità delle giungle brasiliane dove i ribelli cangaçeiros combattono contro l'esercito del governo e dei latifondisti.

Un'intensa successione di accadimenti ostili riconduce alle cadenzate vicende mozzafiato che, negli anni Venti, trasformarono intrepide e acrobatiche attrici di nessun nome in richiami divistici di fascino internazionale. Nella storia, ambientata in Mecklenburg (regione storica della Germania nord-orientale affacciata sul Baltico), si ordiscono manovre di malevoli consanguinei decisi a scalzare i diritti e imporre la tirannide. Un intreccio, dunque, situato a mezza via tra il fascino di una primadonna: Molly Manderling, giovane dottoressa di Kensington e la livida combinazione di trame e attentati orditi tra inappuntabili pareti e addobbi.

Lo Scorpione, la gitana Méjaï e Ansea, ingaggiati dalla famiglia nemica dei Trebaldi, sono riusciti a liberarsi dalle grotte della Cappadocia dove stavano cercando la vera croce di S. Pietro e il favoloso tesoro dei Templari. Un'iscrizione su una spada sembra indicare una pista che conduce, via Damasco, all'ultima roccaforte dei Templari... Chi tra il coraggioso Scorpione, la seducente Méjaï, l'ambiziosa Ansea e l'infame Rochnan dimostrerà l'inganno del nuovo papa Trebaldi riportando a Roma la vera croce d S. Pietro?