Edizioni ETS: Philosophica
Reciprocamente responsabili. La responsabilità morale tra naturalismo e normativismo
Matteo Galletti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 295
Quali sono le condizioni per potersi considerare reciprocamente responsabili per le azioni che compiamo? In cosa consiste e quale funzione assolve il biasimo morale? Possiamo ritenerci moralmente responsabili per azioni che dipendono dalle influenze della situazione? Crescere in circostanze sfortunate può costituire una ragione per sospendere i nostri atteggiamenti di biasimo? Questi sono alcuni degli interrogativi che hanno caratterizzato il dibattito contemporaneo sulla responsabilità morale. Partendo dalle riflessioni sulla responsabilità proposte da P.W. Strawson, il libro percorre alcuni momenti della filosofia morale contemporanea di lingua inglese, cercando di ricostruire le pratiche della responsabilità morale tra due sponde: la descrizione che possiamo fornire degli agenti morali come agenti naturali e le aspettative normative che generano pretese reciproche riguardo al comportamento moralmente rispettoso.
Per una teoria della vergogna
Alessandra Fussi
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 168
È esperienza comune vergognarsi di fronte a uno sguardo critico: ci sentiamo rimpiccioliti, insignificanti, e vorremmo nasconderci o addirittura scomparire. Ma può accadere anche di vergognarsi quando le persone sbagliate ci ammirano, o quando siamo soli. Qual è allora il ruolo degli altri nella vergogna? Riflettendo sulle posizioni di diversi filosofi (da Aristotele a Sartre, da Kant a Scheler, fino ai contemporanei, a partire da John Rawls, Bernard Williams e Gabriele Taylor), il libro chiarisce il ruolo dell’intersoggettività e rivede modelli teorici e storiografici che hanno interpretato la vergogna basandosi sulla presunta superiorità della colpa come emozione morale. La teoria di cui qui si pongono le basi illumina il rapporto fra vergogna e valori rilevanti per la propria identità, e spiega come confluiscano in questa emozione sia un atteggiamento critico verso se stessi, sia l’impulso a proteggere aspetti di sé che si vogliono mantenere privati. Progressivamente si delinea la differenza fra la vergogna e altre emozioni, come la delusione di sé, l’imbarazzo, il sentirsi umiliati, ed emerge la rilevanza etica di fenomeni come l’invadenza, il tatto, l’esibizionismo, la fiducia.
La disputa su ispirazione e composizione. Valéry tra Poe e Borges
Danilo Manca
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 173
Il saggio indaga l'esplorazione della mente resa possibile dall'esperienza poetica. L'occasione è fornita dalla ricostruzione di quella che T.S. Eliot considerava una vera e propria corrente estetica, fondata da Baudelaire ispirandosi al saggio di E. A. Poe "The Philosophy of Composition." I caratteri di questa corrente sarebbero poi stati delineati da Mallarmé e Valéry. L'idea di fondo è che l'autore tragga piacere dall'apparire ispirato al proprio lettore celando il lavoro e la riflessione in realtà richiesti dall'atto della composizione e a loro volta fonte di piacere nel momento della creazione artistica. Accogliendo un suggerimento dello stesso Eliot si individua in J.L. Borges quel poeta che ha integrato e trasceso l'idea di un primato della composizione sull'ispirazione, confrontandosi nei suoi scritti con Valéry e riflettendo sul concetto di memoria inconscia. Il saggio non è solo un'indagine storico-estetica ma anche una riflessione teoretico-gnoseologica su quello che il filosofo come scrittore potrebbe apprendere su se stesso se si confrontasse con le esplorazioni della mente condotte da poeti-filosofi come Valéry e Borges.
Carteggio 1919-1973
Heinrich Heidegger, Karl Löwith
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 261
La traduzione e curatela italiana dell’epistolario di Martin Heidegger e Karl Löwith – 124 lettere e cartoline redatte tra il 1919 e il 1973 e corredate da un’ampia introduzione storico-filosofica – offre oggi al lettore un inedito e decisivo documento circa l’intenso e al contempo discorde rapporto filosofico e umano tra il maestro e il suo primo allievo. I tentativi di Löwith di entrare in autentico contatto con un maestro la cui grandezza di pensiero rappresentava un ingombro invalicabile si rivelano per quello che erano, mostrano cose del passato / mai raggiunte, destinate a rinuncia (documento 122). La relazione tra i due si configura come un parricidio mancato e viene posta al termine del carteggio sotto una luce che attende. Non è dunque una riconciliazione quella che suggella l’epistolario, bensì la riconferma, sub mutata specie poetica, del carattere di apertura irrisolta di un rapporto già da sempre datosi esattamente nel modo in cui uomini isolati possono stare autenticamente insieme: nell’esistenza (documento 25). A campeggiare sullo sfondo è, ancora una volta, la metafora della Lichtung, la stessa metafora della radura di luce che aveva dato corpo filosofico alla discordia insorta a causa dei Saggi su Heidegger.
Il Ticino, l'antifascismo e la filosofia. Tommaso Gallarati Scotti, Stefano Jacini, Alessandro Casati
Daria Trafeli
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 82
Il lavoro qui presentato intende fornire una ricostruzione dell'attività politica e culturale di Tommaso Gallarati Scotti e Stefano Jacini con particolare riferimento al loro soggiorno in Svizzera, nei mesi successivi al termine della Seconda Guerra Mondiale, in seguito ai problemi sorti in patria per la loro partecipazione attiva all'antifascismo. Vengono presentate le attività, in particolare quelle giornalistiche e diplomatiche, svolte durante l'esilio, ma viene svolta anche una ricostruzione delle basi filosofiche del loro pensiero con particolare attenzione al concetto di "liberalismo". Una parte del testo è dedicata, infine, ad un'altra figura molto importante di quegli anni, sia per la sua attività politica che per la sua vicinanza a Gallarati Scotti e Jacini: Alessandro Casati.
L'estetica tedesca da Kant a Hegel
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 168
Il Settecento, il "secolo d'oro dell'estetica", ha ospitato la nascita e i primi sviluppi di questa disciplina. Il periodo successivo, che va dalla pubblicazione della Critica della capacità di giudizio (1790) alle lezioni berlinesi di Hegel (fino al 1829), è denso di apporti fondamentali allo sviluppo dell'estetica. I contributi raccolti in questo volume approfondiscono come l'estetica tedesca si sia sviluppata e trasformata. A partire da Kant e fino a Hegel, le opere di Schiller, Schleiermacher, F. Schlegel, Hölderlin e Schelling vengono discusse a analizzate con l'intento di instaurare un dialogo tra le loro prospettive e offrire così un'idea del divenire dell'Estetica come disciplina filosofica.
«Natura lapsa» e peccati di ignoranza nell'antropologia di Agostino
Francesca Garlatti
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 270
Quale ruolo riveste l’ignoranza umana nella visione antropologica di Agostino? In queste pagine, attraverso la lettura delle diverse risposte alla domanda: Quid et unde malum?, si delineano le molteplici accezioni che la nozione di ignoranza assume nella speculazione agostiniana sulla sofferenza dell’uomo e sul problema della salvezza. L’idea di ignoranza contempera una molteplicità di significati e, accanto all’altrettanto complessa nozione di concupiscenza, concorre, nel pensiero agostiniano, a descrivere l’infirmitas dell’uomo caduto. Nelle riflessioni antropologiche Agostino tende a considerare prevalentemente l’ignoranza come conseguenza del peccato: sia dei peccati personali che si commettono sia del peccato originale. Tuttavia è la speculazione sui peccati di ignoranza che porta in primo piano il ruolo di questa pena che affligge l’uomo. Infatti non soltanto la tensione interna della volontà, ma anche l’inadeguata conoscenza di Dio e delle norme di giustizia condannano l’uomo caduto a peccare anche quando vorrebbe agire rettamente. Essa rientra quindi a pieno titolo tra le nozioni centrali dell’antropologia agostiniana, in particolare degli anni della maturità, che descrive un uomo gravato dal retaggio penale della trasgressione dei progenitori e bisognoso di Dio per ottenere la salvezza. Colui che trasgredisce la legge divina infatti è colpevole, anche se ciò avviene per l’ignoranza del precetto e questo vale anche per gli esclusi dalla predicazione evangelica. Coloro che non si convertono infatti non possono ricevere il perdono dei peccati: del peccato originale che deriva a tutto il genere umano a causa del peccato di Adamo e dei peccati personali eventualmente commessi, essendo così rei e degni della dannazione. Si possono notare nei testi della maturità agostiniana alcune riflessioni sull’universale colpevolezza del genere umano a causa del peccato di Adamo e sulla conseguente condizione di infirmitas morale e intellettuale. Questo comporta che la salvezza per fede, ovvero la chiamata divina che fa dono della fede all’uomo, sia del tutto irrelata alla capacità cognitiva del soggetto. L’esempio che rende evidente il valore di questa affermazione è il caso di quegli uomini che, per quanto concerne le loro facoltà razionali, sarebbero pronti a convertirsi qualora si trovassero di fronte a opere che risvegliassero in loro la fede in Dio, ma, non accadendo ciò, sono destinati ad appartenere alla massa perditionis. L’esempio evangelico di questa indecifrabilità della volontà divina che sceglie a chi rivelare la via di salvezza è quella delle città di Tiro e di Sidone.
Cosmologie medievali
Gian Carlo Garfagnini
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2018
pagine: 220
A partire dal XII secolo l’Occidente latino ha iniziato a elaborare una concezione filosofico-razionale della natura e del cosmo. A quest’ultimo, non più inteso come simbolo di verità religiose profonde, fu riconosciuta consistenza ontologica e capacità di agire in modo autonomo. Tesi verso la ricerca delle cause fisiche dei fenomeni naturali, andando al di là della tradizionale interpretazione teologica e simbolica altomedievale, gli autori che si dedicarono allo studio della natura in quell’epoca poterono avvalersi di idee provenienti da testi antichi, filosofici, scientifici, medici e astrologici diventati disponibili grazie alle traduzioni dal greco e dall’arabo, contribuendo a dare fondamento epistemologico alla filosofia della natura. Dei testi che tra XII e XIII secolo furono dedicati alla spiegazione e alla ricerca delle cause e della struttura del cosmo viene qui riproposta – in una nuova edizione rivista – un’ampia raccolta in traduzione italiana di passi emblematici tratti da opere di importanti autori medievali impegnati su questo tema: da Scoto Eriugena ad Abelardo, da Teodorico di Chartres a Roberto Grossatesta, da Alberto Magno a Tommaso d’Aquino.
Presi per incantamento. Teoria della persuasione socratica
Gabriele Flamigni
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 144
Nel "Carmide" Platone attribuisce a Socrate il ricorso a una curiosa metafora. Al giovane Carmide, che ha bisogno di una terapia per la cefalea, egli spiega che questa dovrà essere preceduta da una cura dell'anima. «L'anima - spiega Socrate - si cura con certi incantesimi, e questi incantesimi sono le belle parole». Lo studio di questa immagine dell'incantesimo consente all'autore di questo libro di tematizzare una nozione centrale nell'opera platonica: la persuasione, come indica il sottotitolo. Il principale risultato dell'indagine consiste in un'inedita rielaborazione del rapporto tra filosofia e retorica, che viene spesso appiattito a una semplice opposizione. Socrate non è un retore, Gorgia non è un filosofo, ma entrambi affermano di aspirare alla persuasione dell'altro. E la persuasione filosofica, se in un certo senso è qualcosa di completamente diverso da quella retorica, in un altro si rivela il frutto di un compromesso necessario del filosofo con l'attività del retore. Prefazione di Maria Michela Sassi.
Lo Stato come Stato etico
Ernst-Wolfgang Böckenförde
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 78
Ernst-Wolfgang Böckenforde è uno dei più importanti giuristi e pensatori tedeschi del secondo dopoguerra. I suoi scritti di teoria politica e di filosofia del diritto hanno influenzato non solo il mondo accademico, ma anche i principali dibattiti pubblici dal 1950 ad oggi. Ha indagato la relazione tra Stato e società civile fermandosi sul ruolo della religione, del diritto, della Costituzione. Questo saggio richiama l'attenzione sul nostro presente che impone di ripensare lo Stato quale organizzazione sociale garante dei diritti fondamentali. In queste pagine, straordinariamente lucide, si legge come le sfide della nostra democrazia - gli estremismi, il pluralismo dei valori, le dinamiche globali - possano e debbano essere vinte attraverso quel presupposto di libertà che l'ha fatta nascere. Solo assumendosi il rischio di garantire tale libertà si potranno realizzare forme per la convivenza pacifica tra gli uomini.
Esperienza ed esemplarità morale. Rileggere «Le due fonti della morale e della religione» di Henri Bergson
Maria Teresa Russo
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 100
A partire dal 1989, anno del centenario degli "Essais sur les données inmediates de la conscience", si assiste, soprattutto in Francia, a una rinascita degli studi critici su Henri Bergson, oggetto invece di un certo oblio negli ultimi decenni del XX secolo. Tra le sue opere, "Le due fonti della morale e della religione" (1932) è stata senz’altro quella con la più lunga gestazione – venticinque anni – e la più discussa. Una sua rilettura alla luce di scritti che si possono definire “minori”, come le lettere di recente pubblicazione e i discorsi di occasione, rivela ancora nuove sfaccettature. In particolare vanno messi in luce il valore assegnato all’esperienza nella riflessione etica e la funzione della causalità esemplare dei “grandi uomini di bene” nel proporre ideali di vita buona, introducendo così “riserve di energia morale” nel progresso tecnico.
I filosofi e la politica. Teoria e pratica a confronto
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni ETS
anno edizione: 2017
pagine: 123
Che ruolo ha il filosofo oggi? E quali sono gli interrogativi che il filosofo si pone in rapporto alla società in cui vive, alle istituzioni? Che rapporto ha con la politica? Il filosofo produce solo teorie o ha una certa sfera d'azione in società? Ed è davvero possibile differenziare la teoria dalla pratica? Questo libro contiene una raccolta di saggi che spaziano fra secoli di storia della filosofia. Attraverso i vari filosofi presi in esame si fornisce una differente visione tanto del ruolo del filosofo quanto del rapporto teoria/pratica. L'obiettivo è quello di cercare, a partire da risposte antiche, una possibile chiave di lettura per comprendere il nostro tempo. È possibile oggi reinventare il ruolo del filosofo? E possibile farlo uscire dai contesti accademici, o reinterpretare gli inviti che gli vengono proposti nei varietà, o nei più svariati canali che la società dei mass media propone? Queste sono le domande a cui questo libro si propone di rispondere, abbracciando gli interrogativi del passato. Questi ultimi sono gli stessi di oggi, e se di qualcosa si continua a parlare, ciò significa che si è insoddisfatti riguardo ai risultati raggiunti, mossi da una volontà di rinnovamento, sempre in cerca di una nuova chiave di confronto. Allora riscoprire le riflessioni e le indagini del passato serve a risvegliare interrogativi che vengono oggigiorno quasi ignorati, oppure, forse, solo percepiti diversamente. Premessa di Adriano Fabris.