Franco Angeli: Economia - Teoria economica, pensiero economico
Quantitative essays in italian monetary history
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 224
L'economia italiana: metodi di analisi, misurazione e nodi strutturali. Studi per Guido M. Rey
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 384
Il volume raccoglie alcuni saggi sull'economia italiana scritti in onore di Guido M. Rey. I lavori presentati sono stati divisi in tre parti. La prima, dedicata ai modelli econometrici e input output, testimonia l'attenzione degli economisti sulla necessità di collegare la teoria alla misurazione dei fenomeni economici costruendo un ponte, per mezzo degli strumenti della statistica inferenziale e dell'algebra lineare, finalizzato anche ad una valutazione quantitativa convincente delle interazioni tra settore reale dell'economia e grandezze finanziarie. La seconda parte tratta alcuni problemi di misurazione statistica, dal Rapporto Moser al Rapporto Stiglitz, che emergono nel ricorso crescente ai dati amministrativi, e in particolare a quelli fiscali. La terza parte è dedicata a una rilettura dei problemi della crescita e ai nodi strutturali dell'economia italiana. Questi temi, su cui Guido Rey ha scritto molto, indicano che la politica economica italiana di oggi è certamente il risultato di scelte contemporanee, ma è anche il culmine di un processo storico il cui svolgersi risale indietro nel tempo.
Tra classicismo e marginalismo. La scienza delle finanze di Giuseppe Ricca Salerno
Pina Travagliante
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 144
Istituita a Pavia, per iniziativa di Luigi Cossa, la prima cattedra di Scienza delle Finanze viene affidata nel 1878 a Ricca Salerno, i cui studi avevano contribuito a porre al centro dell'attenzione l'esigenza di un rapporto tra Stato ed economia. Profondo conoscitore della scuola tedesca e austriaca, l'economista siciliano tenta di utilizzare le indicazioni di Sax per ammodernare e conferire dignità di scienza alla dottrina finanziaria. Al centro del presente lavoro sono il suo impegno teorico nel campo della Scienza delle finanze, il suo tentativo di compendiare nel manuale lo "stato" scientifico della teoria finanziaria e di inaugurare, utilizzando le categorie saxiane, un approccio diverso alla disciplina. Più che prospettare "ardimentosi piani politico-sociali", per Ricca Salerno la Scienza delle finanze doveva mirare a fornire assetto scientifico alla dottrina finanziaria e ad analizzare la natura e gli effetti delle spese pubbliche in relazione all'economia nazionale e privata attuando una corrispondenza con le diverse entrate. Le spese pubbliche dovevano trovare la loro giustificazione nei bisogni collettivi degli individui e dovevano regolarsi secondo "il principio generale del valore soggettivo" che esigeva una rispondenza armonica fra le imposte versate dai contribuenti e le spese statali in modo che ogni individuo ottenesse un vantaggio superiore a quello ricavabile con l'impiego diretto di una parte della ricchezza personale.
La politica monetaria italiana fra le due guerre (1918-1943)
Maria Luisa Cavalcanti
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 240
Questo studio sulla politica monetaria italiana fra le due guerre mondiali si è posto più obiettivi: leggere la politica monetaria, sia alla luce della politica fiscale che la egemonizzò a lungo, sia in dipendenza delle scelte politiche che la utilizzarono come strumento; contribuire alla conoscenza della cultura economica delle élite politiche e indagare la contrapposizione degli interessi rappresentati attraverso l'analisi del dibattito parlamentare. Negli oltre due decenni che videro la crisi dello Stato liberale, l'avvento, il consolidarsi e il crollo del fascismo giocarono pienamente il loro ruolo gli aspetti politici e sociali, ma furono anche determinanti le scelte di politica economica e finanziaria. Le tensioni fra le classi sociali prodotte dalla guerra e dal suo finanziamento tramite l'inflazione e il debito pubblico impressero alla cosiddetta "rivoluzione fascista" anche l'aspetto della rivolta fiscale di una borghesia che si sentiva, a torto, tartassata e impoverita. In effetti, all'avvento del fascismo, il risanamento finanziario del paese e l'uscita dalla crisi di riconversione erano già un fatto compiuto. Gli errori della politica del regime nella gestione della moneta, spesso dettati, a partire dalla seconda metà degli anni Venti, da una malintesa questione di prestigio politico, vanno poi principalmente ricondotti, negli anni Trenta, alle scelte belliciste e imperialiste del regime.
Gli studi di storia della ragioneria dall'unità d'Italia ad oggi. Evidenze, interpretazioni e comparazioni in tema di autori, opere, oggetto e metodo
Valerio Antonelli, Raffaele D'Alessio
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2011
pagine: 216
Il volume espone i risultati di un'indagine condotta sull'universo degli studi di storia della ragioneria, pubblicati, nel nostro paese e all'estero, dagli accademici e dai professionisti italiani (1.253 opere in tutto). Il volume offre al lettore i dati, opportunamente elaborati, relativi agli autori, alle opere, all'oggetto, al metodo, proponendo note interpretative e comparative sul posizionamento e sulle tendenze evolutive della nostra storia della ragioneria; viene offerta, infine, la bibliografia completa esaminata.
Humanism and religion in the history of economic thought. Selected Papers fron the 10th Aispe Conference
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 448
Intellettuali ed economisti di fronte alla prima guerra mondiale
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2010
pagine: 144
Il volume raccoglie, senza alcuna pretesa di sintesi, i saggi di alcune studiose afferenti ad aree disciplinari diverse che spaziano dalla storia del pensiero economico contemporaneo alla storia delle idee, tutte accomunate dall'interesse per la ricostruzione delle riflessioni di intellettuali, economisti, letterati sulle cause e conseguenze della prima guerra mondiale. Il progressivo spostamento dallo studio della guerra sul piano diplomatico e militare verso l'esame delle società in guerra e verso le "rappresentazioni" elaborate dai contemporanei ha contribuito a mettere in primo piano gli aspetti più drammatici della guerra totale, l'emergere delle maggiori contraddizioni della nazione, l'inarrestabile crisi della democrazia e la fragilità del sistema parlamentare. La celerità con cui l'Europa passa nel giro di pochi mesi, fra giugno e agosto 1914, dalla pace alla Grande Guerra costituisce uno shock enorme destinato a imprimersi per sempre nella memoria degli uomini. Questi i motivi per cui siamo tornati a quello spartiacque, nella convinzione che esso rappresenti sia il tramonto "di un tempo e di un mondo improvvisamente trapassati, sia le scaturigini di un tempo e di un mondo che non paiono ancora conclusi".
Valore e valutazioni. La scienza dell'economia o l'economia della scienza
Francesco Rizzo
Libro
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 784
Quando l'economia diventa insensata e costringe a fare "scelte sbagliate", responsabili delle violenze sugli uomini e sull'ambiente naturale e costruito, c'è qualcosa che non va. Per avere un'economia nuova bisogna scoprire la ricchezza dei suoi fondamenti termodinamici, biologici e filosofici in una prospettiva temporale e monetaria. In questa logica si richiede una nuova teoria del valore basata sulla combinazione creativa dell'energia e dell'informazione a livello fisico, bio-ecologico e storico culturale. Questo libro, al di là di ogni dualismo uomo-natura, mira alla riunificazione epistemologica dell'economia e della filosofia attraverso la scienza sociale.
L'impresa familiare nel Mezzogiorno continentale fra passato e presente. Un approccio interdisciplinare. Atti del Convegno di studi (Benevento, 2007)
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 384
Il ruolo dell'impresa familiare nell'economia italiana, in particolare nel Mezzogiorno, è esaminato, in questo volume, da studiosi di Storia economica, di Economia aziendale e di Economia politica, nonché da rappresentanti del mondo imprenditoriale e della politica. Soggetto centrale e fondamentale per la storia d'impresa, essa non ha attratto, per lungo tempo, l'attenzione di una specifica letteratura economica o manageriale, che tendeva a liquidarla come un retaggio del passato e come un ostacolo al funzionamento dei meccanismi di mercato, a causa di sue presunte rigidità in materia di proprietà e di management. In questa stereotipata raffigurazione, l'azienda familiare è stata considerata soltanto come il primo stadio del ciclo di vita delle imprese. Gli Atti del Convegno di studi che qui si presentano contribuiscono a rivalutare il ruolo dell'impresa familiare come "una delle forme di organizzazione produttiva" e non un'anacronistica sopravvivenza né un'alternativa all'impresa manageriale. Ne è emerso un quadro di luci ed ombre che il lavoro congiunto di storici e di economisti d'impresa ha contribuito ad approfondire, nel tentativo di comprendere le ragioni della vitalità del family business nell'era della globalizzazione.
Liberismo o protezionismo? Ipotesi economiche e considerazioni politico-sociali durante la prima guerra mondiale. I risultati dell'inchiesta De Johannis
Pina Travagliante
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 96
Gli anni compresi tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale sono anni di profonda crisi, contrassegnati da un diffuso caos economico-politico e da dispute irrisolte. L'Inchiesta sui futuri regimi doganali viene promossa da De Johannis con l'intento di sollecitare la riflessione degli economisti intorno alle conseguenze politico-economiche della guerra mondiale e al fine di fornire indicazioni sul sistema economico - liberista o protezionista - più conveniente per ritornare alla stabilità. Un quesito che oggi sembra ritornato di grande attualità in presenza di una crisi mondiale di vaste proporzioni e in previsione di una recessione globale. La crisi del modello keynesiano e l'incapacità di quello neoclassico nel fornire risposte adeguate ai problemi economici del nostro tempo hanno riaperto il dibattito sulla validità della scienza economica e sulla natura del suo statuto scientifico. La questione dell'efficacia spontanea dell'economia di mercato è in discussione, oggi come ieri, e alcuni economisti - anche tra i liberalmoderati - invocano l'intervento dello Stato per superare le gravi crisi finanziarie; altri insistono sulla "relatività della teoria economia" e sugli elementi che distinguono l'economia dalle scienze fisiche. Da qui l'idea di riproporre l'inchiesta promossa da De Johannis, di ripercorrere i diversi punti di vista per meglio forse comprendere la natura dei dibattiti attuali.
La bancocrazia a sistema di governo. Associazionismo e credito in Giuseppe Corvaja (1785-1860)
Concetta Spoto
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2009
pagine: 168
L'incapacità dei governi europei di dare risposte adeguate alle necessità dei cittadini e, soprattutto, di mettere fine allo sfruttamento dei lavoratori da parte degli "oziosi" stimola Giuseppe Corvaja a ideare un nuovo sistema di governo, che egli chiama Bancocrazia. Chiusa l'esperienza di imprenditore industriale, riflette sull'opportunità di ripristinare nel mondo uno stato di mutualità naturale. Banca, credito, aggiotaggio sono, per Corvaja, le forme moderne in cui si manifesta la primitiva naturale mutualità. Vano è opporsi al loro sviluppo, perché è lo sviluppo stesso della civiltà, ma occorre impedire che le banche continuino a essere strumenti di potere per pochi monopolisti e aggiotatori. Propone, pertanto, di convertire tutti i cittadini in azionisti di un'unica banca nazionale, alla quale affida responsabilità di governo. La novità della proposta di Corvaja sta nell'aver ideato uno Stato-banca che capitalizza tutte le potenzialità e i prodotti dell'ingegno, del lavoro e della proprietà. Attraverso la via bancocratica Corvaja ritiene di poter combattere la povertà fino alla sua cancellazione e di garantire un'equa distribuzione delle ricchezze. Alzando la bandiera dell'associazionismo, entra, dunque, nel dibattito europeo sulla questione sociale, allineandosi, per certi versi, sulle posizioni di Saint-Simon, ma, soprattutto, di Fourier.