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Il Saggiatore: La cultura

I due problemi fondamentali della teoria della conoscenza

Karl R. Popper

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 656

“I due problemi fondamentali della teoria della conoscenza” ci apre le porte del pensiero di Karl R. Popper: un classico del Novecento, un volume che ha ridefinito i confini del sapere scientifico. In questo suo studio essenziale, Karl R. Popper affronta due questioni cardinali che sottendono la teoria della conoscenza: il problema della demarcazione della scienza e quello dell’induzione, cioè l’idea che la ripetizione costante di un evento (per esempio il sole che sorge) ci consente di supporne la certezza scientifica. Popper si propone dunque di stabilire un criterio di distinzione tra scienza e non-scienza – tra proposizioni scientifiche e asserzioni metafisiche o pseudoscientifiche – e assieme di risolvere le falle dell’induzione, per lui non accettabile come metodo di conoscenza. In queste pagine Popper sovverte con lucidità e precisione analitica i principi tradizionali del sapere, proponendo la tesi rivoluzionaria secondo cui la scienza progredisce tramite la falsificabilità delle sue teorie: non accumulando verità definitive, ma attraverso un processo di tentativi ed errori, in cui le affermazioni sono continuamente messe alla prova e, se necessario, confutate. Un’opera che dal cuore del secolo scorso non ha mai smesso di interrogarci, invitandoci a valutare criticamente tutto ciò che diamo per certo, soprattutto in un'epoca di informazioni sempre più complesse e spesso contrastanti.
35,00 33,25

Debito. I primi 5000 anni

David Graeber

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 664

“Debito” è il racconto di 5000 anni di rapporti di forza, disuguaglianze e mutamenti politici letti attraverso la lente dei cicli del debito e della sua abolizione. Arricchita dalla prefazione di Thomas Piketty, questa nuova edizione ci porta ancora una volta a un confronto brutale con ciò che in ogni luogo e tempo consideriamo libertà. In Mesopotamia, tra il III e il I millennio a.C., i sovrani dovevano periodicamente rimediare con giubilei alla riduzione in schiavitù per debiti di ampie fasce della popolazione, pena la deflagrazione di tutta la società: è da qui che prende avvio l’indagine di Graeber per mostrare come l’istituzione del debito sia anteriore alla moneta e come da sempre, e ovunque, sia oggetto di aspri conflitti sociali. In contesti di guerra e nell'impalcatura delle religioni, infatti, esso è stato per secoli uno strumento di oppressione, una cifra con cui valutare non solo i rapporti economici ma anche la moralità e le relazioni umane, la subalternità e i ruoli reciproci. Quella di Graeber è un’analisi critica ad ampio spettro che attraversa la Grecia di Solone e l’impero della dinastia Han in Cina, il Medioevo europeo e le guerre dei regni africani di Ashanti e Dahomey, utilizzando gli strumenti forniti da storiografia e antropologia, filosofia e teologia nel tentativo di restituire uno schema capace di leggere e interpretare le crisi economiche e finanziarie del contemporaneo. Il suo è un grido di allarme rispetto alle modalità con cui ancora oggi istituzioni e classi dominanti utilizzano il debito per soffocare singoli cittadini e interi stati: perché se vogliamo immaginare un mondo più giusto, più sostenibile e libero, il primo passo da fare è una tabula rasa; e smettere, una volta per tutte, di «rimettere i nostri debiti ai nostri debitori». Prefazione di Thomas Piketty.
28,00 26,60

Come tremano le cose riflesse nell'acqua

Liv Ferracchiati

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 264

Un giovane drammaturgo è impegnato nella stesura di una nuova opera, alla ricerca di una forma innovativa che possa attribuirgli finalmente un posto nel mondo. La madre, attrice ormai in declino, cerca intanto di mantenere vivo il proprio fulgido passato. Lui l’ammira, la teme, la sfida; lei lo giudica e lo sbeffeggia, ma senza mai smettere di amarlo. Intorno a questa coppia si muove una rete di altre solitudini e conflitti: lo zio che «voleva essere, ma non è stato», la vicina, un romanziere, un maestro, un dottore; e poi Nina, l’unica chiamata per nome, una giovane donna con il sogno della recitazione. In quest’opera Liv Ferracchiati attraversa Il gabbiano facendo risuonare nel mondo di oggi i personaggi del capolavoro di Anton Čechov. Tra queste figure, che mostrano un’umana nudità in cui è impossibile non rispecchiarsi, rimbalzano le domande cui da sempre cerchiamo risposta: «Dov’è il senso che lega ogni cosa?», «Chi sono io?». Sulle rive di un lago si annodano così tensioni e dolori, amori non corrisposti, fame di successo, parole più potenti di qualsiasi gesto: uno specchio d’acqua tremolante, che assiste come un ulteriore personaggio alla ricerca di legittimazione che anima i protagonisti di questa storia. “Come tremano le cose riflesse nell’acqua” – citazione da un celebre racconto di David Foster Wallace – è una vicenda che oscilla tra parole dette e scritte, sogno e veglia, in cui tutti amano qualcuno che si sottrae e, al tempo stesso, sono inseguiti da chi vorrebbero evitare. Una partitura che rinnova la vivacità cechoviana e che, come talvolta avviene nella vita, riesce a strappare una risata anche in mezzo alla più angosciante delle tragedie. Prefazione di Margherita Crepax.
23,00 21,85

Sesso solitario. Storia culturale della masturbazione

Thomas W. Laqueur

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 444

“Sesso solitario” è la storia di come nei secoli l’essere umano abbia concepito, praticato, narrato, stigmatizzato, medicalizzato l’autoerotismo. È la testimonianza delle spinte emancipatrici e delle azioni censorie scatenate da questa pratica creativa e liberamente fisiologica, ma non esente da complessità psicologiche. Consigliata da Galeno come rimedio medico, rubricata tra i peccati minori dai predicatori medievali, promossa a disputa filologica dai cabalisti, è paradossalmente proprio durante l’Illuminismo, mentre il mondo laico borghese si sta liberando dai lacci della religione in tema di sessualità, che una severa condanna morale della masturbazione inizia a diffondersi. Da questo momento, ci racconta Thomas W. Laqueur, per quasi tre secoli il «vizio solitario» avvia la sua parabola di abitudine aberrante, ragione di malanni fisici, prerogativa esecrabile dell’immaturità giovanile. Finché, nel secondo Novecento, l’autoerotismo viene rivalutato come regolatore dell’equilibrio e del desiderio sessuale anche all’interno di una relazione intima, in funzione compensatoria oppure complementare. L’analisi di Laqueur si spinge fino ai nostri giorni, quando l’esplosione pornografica del web, capace di soddisfare talmente tante fantasie da azzerare la capacità fantastica, sembra aprire nuove e contrastanti letture. “Sesso solitario” è il racconto ad alta voce di un segreto a lungo taciuto. Un trattato dirompente su un gesto universale, che continua a possedere un’anima nascosta anche in un mondo in cui tutto è visibile.
26,00 24,70

Le perizie

William Gaddis

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 1224

"Le perizie" è il capolavoro nascosto del secondo Novecento americano. Un'opera monumentale sulla menzogna e la mistificazione che ha anticipato e ispirato i capolavori di Thomas Pynchon, Don DeLillo e David Foster Wallace. Negli anni cinquanta il Greenwich Village di New York è un formicaio brulicante di ambizioni, speranze, doppiezze e ipocrisie. Tra queste strade si muove una comunità di scrittorucoli e bohémien, tutti a loro modo falsari: dal signor Sinisterra, commerciante di banconote finte che viaggia con documenti contraffatti, all'aspirante drammaturgo Otto Pivner, che fa credere di avere un braccio rotto per mostrarsi engagé, fino al critico d'arte Crémer, che smercia giudizi insinceri in cambio di denaro. E poi c'è il pittore Wyatt Gwyon, che stringe un patto faustiano con il mercante d'arte Recktall Brown e per lui inizia a creare false tele di artisti fiamminghi. In un crescendo di bugie e malintesi, in cui dialoghi filosofici si alternano a scene da commedia degli equivoci, Wyatt comincia ad avvertire l'ansia dell'autenticità e ad arrovellarsi sulle questioni morali legate allo statuto di verità dell'arte. Sceglierà allora di recarsi in Spagna, nel luogo in cui sua madre è sepolta, sperando di chiudere così il cerchio della sua parabola di uomo e artista, e sfuggire al garbuglio di inganni in cui è rimasto avviluppato. In questo romanzo d'esordio, Gaddis costruisce un microuniverso dalle impalcature fragili e posticce, che assomiglia pericolosamente alla società in cui ci troviamo: una vertigine narrativa in cui ogni verità assodata pare dissolversi appena la si afferra e in cui scoprire che solo accettando la realtà della finzione è possibile «vivere con animo risoluto» l'esistenza.
34,00 32,30

L'universo che sussurra. Come cercare la vita aliena sulla Terra

Sabrina Mugnos

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 216

"L’universo che sussurra" ci spinge a confrontarci attraverso la scienza con la domanda che ha da sempre attanagliato scrittori e artisti, astronomi e persone comuni: siamo soli nel cosmo? Un viaggio nei meandri dell’astrobiologia fino al limite del possibile, guidati dalle voci e dalle storie di chi ogni giorno scruta il cielo in cerca di qualcosa in più di un silenzioso buio. Quando ci si addentra nella struttura dell’universo e ci si perde tra le sue meraviglie, gridare al prodigio è inevitabile. Pensiamo all’infinità di stelle e satelliti, alla diversità degli esseri che popolano il nostro pianeta, al perfetto meccanismo del DNA che regola miliardi di cellule. Non è un caso che di fronte a tutto ciò alcuni studiosi abbiano deciso di concentrare la loro attenzione proprio sullo spazio profondo e sulle potenziali tracce di entità extraterrestri. In queste pagine Sabrina Mugnos ci racconta dei suoi incontri con questi scienziati e ricercatori che indagano l’esistenza di «altre» forme di vita: dalle pionieristiche osservazioni dell’astronomo Frank Drake allo stupefacente segnale «Wow!» captato da Jerry R. Ehman; da chi studia i misteriosi Riftia pachyptila negli abissi oceanici a chi analizza gli esopianeti di Proxima Centauri; dalla Stazione radioastronomica di Medicina all’imponente Sardinia Radio Telescope di San Basilio, in provincia di Cagliari. Un’avventura nel regno del possibile che è anche un invito allo stupore: a tornare ad alzare lo sguardo al cielo e oltre; a sfidare i limiti che ci circondano, in questa porzione di galassia che abitiamo.
19,00 18,05

Musica al presente. Su Stravinskij

Massimiliano Locanto, Gianfranco Vinay

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 504

«Io non vivo nel passato e neppure nell’avvenire. Sono nel presente.» Così, nel 1935, Stravinskij chiudeva la sua autobiografia, esprimendo il rifiuto di ogni spinta utopistica verso un futuro idealizzato ma anche il bisogno di non attardarsi su risultati artistici già acquisiti. Di non ripetere il proprio passato, anche a costo di ripercorrere quello altrui, rivisitando altri autori, altre culture, altre tradizioni, altre epoche. Oggi, a più di cinquant’anni dalla sua morte, Stravinskij resta uno dei compositori del Novecento più eseguiti, studiati, discussi, amati e odiati. La sua opera ha lasciato un’impronta profonda sulla musica contemporanea – non solo quella di tradizione «colta» – e ci accompagna, che ne siamo consapevoli o meno, in molte occasioni e circostanze. I saggi raccolti in questo libro ricercano le ragioni di questa ininterrotta attualità e le ritrovano in alcuni caratteri stilistici intrinseci della musica – la forte connotazione gestuale e corporea, la capacità di orientare la percezione del tempo, la tendenza a restare sempre riconoscibile nonostante i mille travestimenti – come nelle dinamiche della ricezione. Ne emerge il ritratto di un artista capace di captare, prevenire e persino condizionare le tendenze del pubblico, della critica e degli studiosi, e di negoziare costantemente la propria identità russa con le culture e le tradizioni con cui venne in contatto. Chiude il volume una raccolta di scritti di Stravinskij stesso, qui pubblicati per la prima volta in lingua italiana. Da essi traspare l’incessante sforzo dell’anziano compositore di confrontarsi con un mondo in continuo e turbinoso cambiamento: i pensieri di un artista che, pur avendo superato gli ottant’anni, sentiva di dover e poter ancora sorprendere e restare agganciato al «presente ».
28,00 26,60

Teatro totale. Scritti e colloqui sul teatro musicale. 1947-1974

Walter Felsenstein

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 232

«Questa è la prima pubblicazione italiana di alcuni scritti di Felsenstein: una raccolta di riflessioni, articoli, interviste che nascono a partire dal suo lavoro sul palcoscenico, a diretto contatto con gli interpreti e i suoi collaboratori. Non sono saggi teorici, quanto piuttosto pezzi di vita, testimonianze del lavoro portato avanti con dedizione e caparbietà a partire dal secondo dopoguerra, negli anni in cui si andava definendo un nuovo linguaggio teatrale che nel campo dell’opera lirica e del teatro musicale in genere sarebbe stato destinato a modificare radicalmente l’interpretazione dei classici, offrendo un diverso approccio estetico e narrativo. La sua attenzione ai dettagli e la cura nella rappresentazione degli ambienti e dei personaggi contribuirono a creare una forte connessione emotiva tra il pubblico e le opere rappresentate: l’opera lirica era intesa non solo come uno spettacolo per gli occhi e per le orecchie, ma anche per la mente e l’anima dello spettatore. Alcune delle sue lettere testimoniano, anche a livello aneddotico, la dedizione inscalfibile che quest’uomo ebbe verso il teatro che dirigeva, e suonano come un monito, per chi rappresenta un’istituzione culturale, a vivere con passione e creatività il proprio compito. Ogni teatro è lo specchio di una città, ed è commovente il rispetto che Felsenstein nutriva verso il pubblico, la passione nel mantenere sempre un dialogo tra il palcoscenico e i cittadini che partecipano. Felsenstein sembra dirci che bisogna investire sul teatro perché rende unica e speciale una città, la rende viva testimoniando la sua collettività.» Damiano Michieletto
29,00 27,55

Il suono della rabbia. Pensieri sulla musica e il mondo

Cristiano Godano

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 272

Tutto produce suono. Le guerre, le dita sullo schermo di un telefono, i concerti, i battiti del cuore. La vita e la morte. Tutto ha un suono preciso, unico e irripetibile, che ci attraversa e ci cambia continuamente: siamo fatti delle vibrazioni che gli eventi della storia emettono, siamo fatti della musica delle nostre esistenze. A volte melodiosa, a volte stonata. Queste pagine di Cristiano Godano vogliono intercettare quelle vibrazioni e quella musica, raccogliendole in uno spartito fatto di sole parole. La voce dei Marlene Kuntz si racconta profondamente, misurandosi con le pagine dei suoi maestri musicali – Nick Cave, Neil Young – e letterari – Vladimir Nabokov. Scrive di bellezza e amore, di umiltà e semplicità, di dittatura e libertà, di complessità e cambiamento climatico, di internet e incantamenti del genere umano, di capitalismo della sorveglianza e manipolazione. Si indigna, ascolta dentro di sé «il suono della rabbia» generato dall’inesorabile deriva occidentale; e più si indigna, più diventa forte quel suono, più l’esistenza, allora, sembra essere intensa e degna di essere vissuta. Il suono della rabbia di Cristiano Godano ci racconta un modo di stare al mondo: abitarlo senza restare in silenzio, cantarlo con tutta la passione che abbiamo in corpo. Sognarlo inseguendo una musica che non è ancora stata composta.
19,00 18,05

Tecnologia della rivoluzione. Progresso e battaglie sociali dal microonde all'intelligenza artificiale

Diletta Huyskes

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 248

Sara è una donna, una madre. È disoccupata, single e migrante. La sua è un’identità stratificata, unica e irripetibile. Queste caratteristiche sociali la renderanno sospetta per tutta la vita. Perché per un modello matematico – e per il governo del suo paese – Sara è solo un insieme di indicatori che, sommati tra loro, generano un alto punteggio di rischio, una previsione statistica che la trasforma in una potenziale criminale. Ma la sua unica colpa è quella di essere se stessa, e di condividere un profilo simile ad altre persone esistite e accusate prima di lei. Questa e molte altre storie ci mostrano che un singolo numero elaborato da un algoritmo può cambiare le sorti di interi gruppi sociali, rischiando un ritorno a ingiustizie antiche, oggi amplificate dal modo in cui stiamo usando questi strumenti. Ripercorrendo la storia della tecnologia possiamo attraversare anche quella dell’esclusione sociale: ogni invenzione, dalla bicicletta al forno a microonde, fino all’intelligenza artificiale, è il risultato di scelte precise, valori e compromessi umani che causano forti impatti sulla società. Grazie alla riscoperta di molti contributi femministi proposti tra gli anni settanta e duemila, “Tecnologia della rivoluzione” ci spinge a riflettere su come intervenire per fare in modo che le rivoluzioni tecnologiche non portino a involuzioni sociali.
19,00 18,05

Gente di Dublino

James Joyce

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 328

“Gente di Dublino” è il grande capolavoro giovanile di James Joyce. L'opera in cui, nella forma del racconto, ha messo a punto la visionarietà che lo ha reso immortale, ora in una nuova traduzione a cura di Fabio Pedone ed Enrico Terrinoni, studiosi e traduttori di lungo corso dell’opera joyciana. È a Trieste, tra i suoi caffè e le sue case in affitto, che James Joyce concepisce gran parte dei quindici racconti che compongono questo libro. Ha poco più di vent’anni, e forse è il bagaglio di esperienze italiane, forse la distanza ormai maturata nei confronti del luogo natio da cui si è autoesiliato, a consentirgli un nitore e una chiarezza di dettagli che renderà la sua opera eterna: un nodo di atmosfere, strade, respiri ed esistenze, capaci di palpi tare come un solo animale sulla pagina. Quelle dei dublinesi qui narrate sono esistenze banali, di personaggi in carne e ossa ma anche simbolo dell’umanità tutta. Vite che affrontano enormi ambizioni e tragedie silenziose, lo svelamento delle false promesse della religione e la vertigine dell’impossibilità, nella maggior parte dei casi, di trovare un senso agli eventi. Esistenze trafitte da una rivelazione che non lascia scampo e da cui non si può tornare indietro. È così per Polly, che è costretta ad attendere seduta sul letto il ritorno della madre, andata a chiedere all’uomo con cui ha una relazione segreta di sposarla; è così per Eveline, che all’ultimo momento non trova la forza di abbandonare tutto e salire con l’uomo che ama sulla nave in partenza per Buenos Aires; è così per Gabriel in «The Dead» (titolo tradotto qui per la prima volta con «Il morto»), che guarda la neve ricoprire la città e l’Irlanda intera mentre constata la propria fine interiore. Ognuno di questi racconti è un ritratto senza eguali della forza vitale umana nella sua lotta contro la paralisi delle convenzioni sociali: una presa di coscienza attraverso la letteratura della nostra condizione di esseri senza grazia, che pur relegati nell’ombra continuano ostinatamente a desiderare.
27,00 25,65

Fantasmi a Roma

Eric Salerno

Libro: Libro in brossura

editore: Il Saggiatore

anno edizione: 2024

pagine: 256

Roma è una città trina. Nelle sue piazze e tra le sue strade vivono assieme la Roma passata, quella presente e la Roma «privata» di chiunque vi abbia trascorso anche solo una breve stagione della propria vita, non meno misteriosa e affascinante delle sue sorelle. In "Fantasmi a Roma" Eric Salerno sceglie di raccontare questa coabitazione di mondi, questa compresenza di spettri e illusioni. A partire dallo stupore con cui, giovanissimo, si è trovato catapultato dall’America del maccartismo nella città eterna, Salerno ripercorre passo dopo passo gli incontri, i luoghi e i momenti che hanno segnato il suo rapporto con Roma negli anni in cui faceva il giornalista: dai ristoranti e i bar in cui si consumava la «dolce vita» alle strade in cui riecheggiava l’eco delle guerre mediorientali, alle cabine telefoniche da cui dettava i pezzi, parola per parola, alla redazione; dal «giro degli ospedali» per cercare notizie sugli avvenimenti del giorno agli uffici che origliavano i bisbigli di spie internazionali; dall’incontro con Alfred Hitchcock a quello con Luciano Luberti, il boia di Albenga. Quella di Salerno è una flânerie di parole e immagini, in cui la nostalgia è sempre accompagnata da una nota di ironia: un racconto in prima persona di un pezzo di storia italiana, quando Roma era ancora un crocevia di edonisti e criminali, gendarmi e agenti segreti, celebrità e artisti del popolo; e dove ogni desiderio risplendeva della luce della città e nascondeva in sé l’ombra della violenza.
17,00 16,15

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