Il Saggiatore: La cultura
Capitalismo avvoltoio. Storia delle promesse tradite del neoliberismo
Grace Blakeley
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 472
“Capitalismo avvoltoio” è un manifesto economico e politico per riprendere in mano le nostre vite come individui e come comunità: un saggio ponderato e radicale che ci sprona a riconquistare le libertà che abbiamo perduto quando abbiamo iniziato a credere ciecamente nella logica capitalista del «libero» mercato. Per Grace Blakeley il paradosso è lampante: il neocapitalismo odierno si fonda su ciò che il neoliberismo ripudia, l'intervento della politica. Gli stati, che dovrebbero garantire la libertà dei popoli che li abitano, sono in realtà al servizio di mega-aziende cui concedono aiuti, sgravi fiscali e finanziamenti. Queste ultime dettano a loro volta la politica degli stati, fanno sì che passino leggi in loro favore, ignorano le istanze sociali se vanno contro i loro interessi e si macchiano di crimini indicibili: gli incidenti aerei causati impunemente dalla Boeing, gli imperi costruiti da Henry Ford e Jeff Bezos calpestando i diritti fondamentali dei lavoratori, i golpe in Cile e in Guatemala influenzati dagli Stati Uniti in nome di obiettivi economici. Il neoliberismo ci ha spinto a credere che, lasciando fare alle aziende, avremmo ottenuto benefici e libertà; eppure la maggior parte delle persone vive in un sistema in cui ha pochissimi margini di azione, mentre alle imprese viene sempre concesso qualche salvacondotto. Possiamo chiamare «democrazia» un governo che si cura solo del benessere di pochi? Oppure ci stiamo muovendo verso l’oligarchia e il monopolio? Secondo Blakeley la chiave per un cambiamento drastico esiste, e passa dalla riscoperta della pianificazione economica: dalla sperimentazione di vie alternative per regolare i mercati in ottica sociale, accrescendo la nostra libertà all’interno di stili di vita più sani e sostenibili. Perché se non riusciamo a trasformare democraticamente l’economia oggi, saremo costretti a servirla come si fa con un dittatore.
Pensare come Medea. Cosa ci insegnano le donne del mito sulla nostra vita
Bianca Sorrentino
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 272
Pensare come Medea significa abbracciare la nostra forza interiore, anche quando il mondo sembra voltarci le spalle. Significa rifiutare di essere vittime, rivendicare la nostra libertà e lottare per ciò in cui si crede, proprio come Medea, la maga che osa sfidare il potere maschile e ribellarsi all’ingiustizia. Ma non solo: significa anche amare con la passione di Calipso, ammaliare con la saggezza di Circe, resistere con la tenacia di Penelope, combattere per la legge del cuore come Antigone, scegliere la mitezza come Ismene, ispirare un amore eterno come Euridice. Significa cantare la bellezza e il dolore come Saffo, piangere con dignità come Ecuba, portare il peso della verità come Cassandra, proteggere i propri figli con coraggio come Andromaca, lottare per la libertà come le Amazzoni. Bianca Sorrentino ci invita a guardare oltre gli stereotipi, a riconoscere la complessità del femminile e a trovare la nostra voce ispirandoci alle storie immortali di donne che hanno affrontato il loro destino. Un viaggio alla scoperta di sé, un inno alla libertà e alla forza interiore che risiede in ognuno di noi.
Gli immediati dintorni. Primi e secondi
Vittorio Sereni
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 264
«Si vorrebbe non aggiungere verbo mai a quel che si scrive. Lasciare che la cosa scritta parli da sé…» Così commenta Vittorio Sereni in uno dei testi che compongono Gli immediati dintorni. Pubblicata per la prima volta dal Saggiatore nel 1962 e poi accresciuta da altri testi successivi nel 1983, questa raccolta di brani in prosa rappresenta un piccolo capolavoro di stile, nascosto tra le gemme della produzione poetica. In queste pagine, scritte tra gli anni quaranta e sessanta – gli stessi in cui componeva Gli strumenti umani –, Sereni alterna riflessioni sull’attualità e appunti critici, note di viaggio e ricordi autobiografici, percorrendo sentieri paralleli a quelli tracciati nelle sue poesie: l’esperienza in Algeria, la prigionia e il rammarico di non aver potuto prendere parte alla Resistenza; il dialogo con le opere di Ezra Pound, Arthur Rimbaud ed Eugenio Montale; gli interrogativi sul proprio essere poeta e sul proprio essere uomo; la fede calcistica per l’Inter, vissuta come metafora esistenziale; le amicizie e i ritratti di città – dalla nativa Luino alla lontana Luxor, passando per Milano –, sui cui muri, con le loro scritte, si scopre a rispecchiarsi; ma anche narrazioni, riflessioni critiche, liriche e traduzioni. Arricchita da una nuova prefazione di Emanuele Trevi, questa sorta di diario-zibaldone, da Sereni stesso antologizzato, si rivela il completamento della sua opera letteraria in versi e allo stesso tempo un’occasione inedita di affacciar si sul proprio mondo interiore. Un luogo in un cui poesia e narrativa si incontrano lasciandoci sfiorare, ancora una volta, attraverso la parola, il mare senza fondo del fenomeno umano.
Monaco 1958
David Peace
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 504
David Peace torna a raccontare attraverso il calcio la Gran Bretagna del dopoguerra, i suoi incubi e i suoi fantasmi, i suoi traumi e le sue rinascite. “Monaco 1958” è il romanzo della più grande tragedia dello sport inglese: l’inno a una generazione che riuscì a risorgere dal lutto collettivo e a trascinare con sé un intero paese verso una nuova epoca. Il pomeriggio del 6 febbraio 1958, durante il decollo, il volo British European Airways 609 si schianta sulla pista di Monaco di Baviera. A bordo c’è la squadra in trasferta del Manchester United e i giornalisti che la accompagnano: venti passeggeri muoiono nell’incidente; i superstiti vengono ricoverati nell’ospedale più vicino, molti in condizioni critiche, compreso l’allenatore Matt Busby. La disgrazia sconvolge profondamente l’intero Regno Unito, anche perché il Manchester United, con la sua rosa di giovani e geniali giocatori, i «Busby Babes», è una delle squadre più amate e seguite. Attorno a queste vite David Peace compone un canto di luce e ombra, che dai rottami fumanti sulla pista di Monaco riecheggia fino all’erba calpestata dei campi di gioco, passando per stanze di ospedale, spogliatoi, camere ardenti, strade in lutto e stadi gremiti di tifosi. Pagina dopo pagina, la catastrofe vissuta da un’intera nazione si frammenta e si moltiplica nel flusso delle voci individuali: i timori dei superstiti di non poter più giocare, il dolore delle famiglie nei molteplici, ininterrotti funerali, le preghiere e le speranze dei tifosi e, sopra a tutto, il rimorso e i dubbi dell’assistente di Busby, Jimmy Murphy, costretto a mettere insieme una squadra d’emergenza con le riserve e i giovani dello United. Perché il campionato non si ferma mai. Ma anche perché talvolta il pallone è una necessità; l’unica cosa cui aggrapparsi per andare avanti.
Anarchia, stato e utopia
Robert Nozick
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 448
Anarchia, stato e utopia è l’opera più celebre di Robert Nozick, tra le voci più autorevoli del pensiero filosofico-economico degli ultimi cinquant’anni: un classico contemporaneo sui limiti dell’intervento dello stato nei confronti dell’individuo, che dal 1974 continua a interrogarci. Se lo stato non esistesse, sarebbe necessario inventarlo? O sarebbe forse meglio se non ci fosse affatto? È da queste domande che prende l'abbrivio l’analisi di Nozick, che, nel rifiutare sia una visione anarchica dei rapporti sociali sia una in cui l’ingerenza statale è massima, rivendica una terza via per regolamentare i rapporti tra individuo e collettività: lo «stato minimo», le cui funzioni siano limitate alla difesa dei singoli esclusivamente attraverso la tutela dalla violenza, dal furto e dalla frode. Un’ottica radicalmente individualista, in cui ognuno è l’unico responsabile della propria vita, al punto da rigettare ogni forma di paternalismo. Con un’argomentazione chiara e incalzante, Nozick ci invita a riflettere sul significato effettivo del nostro senso di appartenenza allo stato e sull’importanza dei nostri diritti individuali: siamo sicuri che strumenti come la ridistribuzione del reddito generino benessere per tutti? E d’altronde fino a che punto siamo disposti a ignorare i bisogni e le sofferenze altrui in nome della nostra libertà? Un’opera visionaria, che ci spinge a mettere in discussione ogni giorno i confini civili che diamo per scontati, le nostre ipocrisie e, infine, l’essenza stessa del nostro vivere comune.
Nudo. Il corpo svelato dall'arte
Kenneth Clark
Libro: Libro rilegato
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 328
Raffigurare la nudità rappresenta la sfida per eccellenza di ogni artista. In queste pagine, Kenneth Clark indaga il genere del nudo, dalle sculture dell’antica Grecia a Michelangelo, da Rosso Fiorentino a Picasso: una riflessione che, percorrendo tutta la storia dell’arte, rivela come il concetto di «nudità» non sia altro che un costrutto sociale, dettato dai momenti storici e dalle culture in cui quelle raffigurazioni sono nate. Nudo è il racconto di una sfida all’umano: un atto di fede nella bellezza fisica; nella possibilità di ritrarre l’anima passando dai muscoli, dalla pelle e da tutti i vuoti e i pieni di cui siamo fatti.
Le estati (quasi) felici di Gustav Mahler. Tra Attersee e Wörthersee, 1893-1907
Piero De Martini
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 240
“Le estati (quasi) felici di Gustav Mahler” è il racconto dei mesi in cui il compositore e direttore d’orchestra austriaco scrisse le sue musiche. Uno sguardo ravvicinato sul genio e l’umanità di Mahler, e sui modi in cui li ha messi al servizio della musica. Mahler componeva solo d’estate. Finita la stagione dei concerti si ritirava in campagna e lì, finalmente libero da impegni sociali e lavorativi, creava. Ancora oggi, sulle rive dei laghi Attersee e Wörthersee rimangono, segni indelebili del suo passaggio, due casupole fatte realizzare appositamente per poter lavorare in completa solitudine. Sono costruzioni minuscole, spartane, dotate solo di pianoforte e scrivania; luoghi in cui allontanarsi dal rumore degli uomini e immergersi nella natura. Chiuso in queste Komponierhäuschen, mentre fuori la vita continuava, Mahler rifletteva sull’esistenza, s’interrogava sull’universo e metteva in musica le sue risposte. Partendo dai canti epici della Seconda Sinfonia, passando per le profetiche tragedie dei Kindertotenlieder fino ad arrivare alla titanica orchestrazione dell’Ottava, musica e vita s’intrecciano nel racconto di Piero De Martini che, in punta di piedi, entra nell’intimità di Gustav Mahler e ne fa un ritratto vivo e sfaccettato: quello di un uomo scontroso, polemico, ricco d’idiosincrasie e ossessioni, ma anche genio vulcanico, profondamente ambizioso e dalla traboccante creatività.
Se vedi una luce danzare sull'acqua. Lettere tra sorelle, 1904-1941
Vanessa Bell, Virginia Woolf
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 416
“Se vedi una luce danzare sull’acqua” è la raccolta, a cura di Liliana Rampello, delle lettere tra Vanessa Bell e Virginia Woolf. Una corrispondenza in gran parte inedita in Italia, che racconta circa quarant’anni di vita di due sorelle: le passioni e le delusioni, i successi letterari e artistici, le tragedie private e gli echi delle due guerre mondiali. Le incontriamo che hanno poco più di vent’anni, le sorelle Stephen: Vanessa si preoccupa affettuosamente della salute di Virginia, le annuncia la sua visita a Londra, la conforta per il crollo nervoso che l’ha appena colpita. Ne ha quasi sessanta, invece, Virginia, quando scrive alla sorella maggiore il suo biglietto di addio: poche frasi, colme di disperazione, nelle quali si intravede un amore che non ha mai smesso di brillare. Tra questi due messaggi c’è una vita intera, trascorsa scrivendosi ogni volta che per qualche ragione erano distanti. Frase dopo frase, Virginia e Vanessa passano da ragazze a adulte, e da adulte a donne mature; si confrontano sulla scrittura dell’una e sulla pittura dell’altra; si confessano gli innamoramenti e le gioie – oltre che le noie – dei rispettivi matrimoni e famiglie; si scambiano pettegolezzi e tenerezze, invidie e gelosie; si abbracciano dopo i lutti e negli abissi della depressione. Nel fare tutto ciò si ritraggono, inevitabilmente, l’una con le parole dell’altra: le loro sono lettere spontanee, ironiche, disinibite, scritte in una lingua scintillante da cui affiora tutta la grandezza e la fragilità di due personalità irripetibili, ma anche il brusio spregiudicato della cerchia di Bloomsbury. Questo epistolario è l’inedita biografia di un rapporto umano indissolubile, qualcosa che è più della somma di due vite: qualcosa che sta tra due vite.
Giungla urbana. Alla scoperta del lato selvaggio delle nostre città
Ben Wilson
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 400
“Giungla urbana” indaga il rapporto e la convivenza tra uomo e natura a partire dalle nostre città, dagli spazi organizzati agli edifici in rovina. Un racconto assieme storico e sociale di come l’uno e l’altra possano favorirsi a vicenda per creare nuovi e più ricchi ecosistemi, con benefici per tutti. Immaginiamo un palazzo abbandonato dalle cui finestre diroccate spunta il ramo di un albero che reclama il suo spazio. Quella che ai nostri occhi può apparire un’invasione o una forma di degrado in realtà è un dialogo proficuo, simbolo di un intreccio tra uomo e natura che dura da millenni. In questo libro Ben Wilson ci mostra come i confini tra natura e città siano da sempre sfumati e gli agglomerati urbani si siano spesso rivelati habitat prosperi per flora e fauna: dai campi coltivati all’interno della Parigi di inizio Novecento per i bisogni degli stessi abitanti al verde addomesticato dei parchi cittadini, dai baniani che si arrampicano a sfidare i grattacieli di Hong Kong ai fiori di campo che crescono sulle macerie dei bombardamenti, dalle nuove forme di socialità negli spazi incolti di Berlino alle lontre e ai cinghiali che riappaiono nelle capitali di tutto il mondo. “Giungla urbana” ci mette davanti a questo bizzarro equilibrio all’interno dei consessi cittadini, in cui, proprio laddove la mano umana latita, piante e animali sono abili a inserirsi, proliferando e generando aumento della biodiversità, riduzione dell’inquinamento atmosferico e miglioramento della salute mentale. Una nuova via di fronte ai mutamenti climatici, che sembra suggerirci come proprio nell’inselvatichimento di strade e quartieri, nella deformazione delle perfette silhouette costruite dall’uomo, possa trovarsi la chiave per la sopravvivenza della civiltà.
Palestinesi
Jean Genet
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 264
Per Jean Genet la Palestina si divide in oppressi e oppressori, e non ha dubbi su chi ricopra l’uno o l’altro ruolo. Da un lato c’è uno stato fiancheggiato e armato fino ai denti dalle potenze occidentali; dall’altro i fedayin, giovanissimi pronti a sacrificare la loro vita per non vedersi strappare gli ultimi pezzi di terra rimasti. Negli scritti contenuti in questo libro, Genet incontra gli uomini e le donne palestinesi nei campi profughi, e nei loro corpi e nei loro gesti riconosce la «bellezza» propria dei rivoluzionari, bellezza che da sempre lo ha avvicinato a chi vuole sovvertire i dati di fatto. Il suo sguardo si muove per riportare, con una prosa scarna e dura, le scene a cui assiste negli attimi immediatamente successivi al massacro di Sabra e Shatila, quando è costretto a scavalcare i cadaveri mutilati di uomini e donne lasciati a marcire per strada. In una terra che ancora oggi sconta le conseguenze degli eventi di cui Genet è stato testimone, in cui imperversa un conflitto che di nuovo non risparmia persone inermi e che nell’immagine filtrata dai media occidentali è tradotto nei soliti termini di uno scontro tra civiltà e barbarie, questo libro sposta l’attenzione sulla nobiltà della causa di chi rifiuta un’invasione, di chi resiste agli assedi e ai crimini di guerra, di chi pur tra le macerie o nei campi degli sfollati continua a immaginare un futuro in cui poter vivere appieno la propria esistenza. Prefazione di Tahar Ben Jelloun.
Lezione di cinema
François Truffaut
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 236
“Lezione di cinema” è il testamento intellettuale di François Truffaut: una lunga intervista-confessione in cui il padre della Nouvelle Vague si spoglia del ruolo di regista e, con gli occhi del cinefilo, analizza i propri film tirando le somme di una vita dedicata alla settima arte. Nel 1981 Truffaut ha quarantanove anni, un passato da brillante e severo critico cinematografico – sublimato nel Cinema secondo Hitchcock – e ventuno film alle spalle coi quali ha cambiato il cinema mondiale. Nel luglio di quell'anno accetta di farsi riprendere in un'intervista per l’Institut national de l'audiovisuel e di confrontarsi per la prima volta con le sue stesse opere. Ciò che ne nasce è un autoritratto artistico in cui Truffaut esamina gli spezzoni tratti dai suoi film con la lucidità del tecnico e dell’artigiano, svelando, aneddoto dopo aneddoto, i principi della sua poetica e i segreti della realizzazione dei suoi capolavori: dai primi passi mossi riflettendo sull’infanzia con L’età difficile e I 400 colpi al desiderio di generare opere quali Jules e Jim, capaci di «catturare l’interesse delle persone, come si farebbe in letteratura»; dal confronto con il colore in Fahrenheit 451 al cinema metanarrativo di Effetto notte, con cui ha ottenuto l’Oscar; dalla scoperta che su pellicola «la sincerità non è sufficiente» alla decisione di indagare coi propri film un «senso di verità» che superi la realtà stessa. Fotogramma dopo fotogramma, pagina dopo pagina, quella di Truffaut si trasforma in una vera e propria lectio magistralis su come inventare e raccontare storie attraverso immagini e suoni, ritmo e inquadrature. Il tentativo di restituire con le parole la magia ineffabile che avviene ogni volta che si spengono le luci in una sala e si accende il proiettore.
Geopolitica dello spazio. Storia, economia e futuro di un nuovo continente
Emilio Cozzi
Libro: Libro in brossura
editore: Il Saggiatore
anno edizione: 2024
pagine: 440
“Geopolitica dello Spazio” è il racconto di una corsa, invisibile ma ininterrotta da più di mezzo secolo, per il predominio politico ed economico dello Spazio. Da quando la missione Apollo 11 ci ha permesso di immaginare davvero la nostra esistenza al di fuori dell’orbita terrestre, prima le nazioni più forti (Stati Uniti, Russia, Cina), poi le aziende e gli imprenditori più ambiziosi del mondo hanno capito che il centro del loro potere e il futuro dei loro investimenti non si trovava sulla Terra. I signori dell’universo hanno cominciato a occuparsi di agricoltura, medicina, turismo e finanza: dalle connessioni internet della Luna alla telemedicina orbitale, dalle estrazioni minerarie sugli asteroidi fino alle coltivazioni sui deserti di Marte, lo Spazio è diventato il luogo in cui è possibile cambiare le nostre vite quotidiane. Emilio Cozzi, tra i maggiori esperti italiani di economia e politica dello Spazio, in queste pagine offre uno sguardo onnicomprensivo su un’avventura, non più relegata alla fantascienza, in cui leggere l’avvenire di ciascuno di noi.