Le Lettere: La nuova meridiana. S. saggi cult. cont.
Mario Luzi e la poesia tedesca. Novalis, Holderlin, Rilke
Marco Menicacci
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2014
pagine: 228
Il fiume sacro. Dieci anni nella poesia di Roberto Mussapi (1900-2000)
Ettore Canepa
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 160
L'invenzione del boudoir
Michel Delon
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 126
Il rifiuto della modernità. Saggio su Jean-Jaques Rousseau
Giuseppe Bedeschi
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2010
pagine: 204
Questo libro vuole offrire una lettura unitaria dei maggiori scritti filosofico-politici di Rousseau, dal "Primo" al "Secondo Discorso", dal "Contratto sociale" al "Progetto di costituzione per la Corsica", alle "Considerazioni sul governo di Polonia". Il motivo di fondo della meditazione del filosofo ginevrino viene individuato nel rapporto critico e negativo che egli ebbe con la modernità: cioè col sorgere ed affermarsi dello spirito borghese, ovvero dell'economia mercantile moderna e dello sviluppo scientifico, tecnologico e più generalmente culturale che ad essa si è accompagnato, e che ne ha costituito tanto il presupposto quanto il risultato. Da questo rifiuto della modernità sorge il progetto rousseauiano di una società "chiusa", frugale e virtuosa, in cui la politica copre tutti gli spazi della vita individuale, e il cittadino deve essere formato fin dall'infanzia a una totale identificazione con le istituzioni politiche e con lo spirito che le anima: sotto questo profilo il progetto rousseauiano costituisce una rigorosa negazione della società democratico-liberale.
Altro Novecento
Marco Marchi
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2009
pagine: 344
Le splendide lettere d'amore di Tozzi alla fidanzata e le "cifre del comico e della confessione" dell'immoralista Palazzeschi, la centralità di Ungaretti nel quadro della lirica del Novecento e il poliedrico Malaparte direttore di una rivista di rilievo come "Prospettive"; e ancora la poesia di Luzi e Caproni, Gatto, Sereni e Parronchi, Cattafi e Raboni, ma anche la narrativa di Gianna Manzini e il magistero critico di Luigi Baldacci. Questi e altri - da Carifi a Trinci, dalla Bettarini a Riccarelli - i personaggi di un secolo di letteratura italiana sconfinante nell'oggi che Marco Marchi torna a interrogare. Una nuova serie di "sondaggi" che è un'intensa esperienza di "ascolto": ascolto di testi in grado di rispondere ad un'unica richiesta comunicativa, espressiva e dialogica, in difesa di quei valori che legano da sempre alla parola il destino dell'uomo nel mondo. Una dinamica e propulsiva sinergia scrittura-lettura che torna a farsi colloquio, fiducia in una possibile riqualificazione umana: "Perché leggere, nel nostro tempo - come scriveva Tozzi un secolo fa e come Marchi invita ancora a credere -, è specialmente esistere".
La comunità e i suoi nemici
Spartaco Pupo
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 210
Che cos'è la comunità? La domanda continua ad assillare sociologi, antropologi e filosofi e rimane aperta, nonostante sia trascorso più di un secolo dalla celebre antitesi "comunità/società" con cui Ferdinand Tönnies avviò il dibattito sul legame comunitario come valido antidoto al rischio della perdita d'identità in una società dominata dall'egoismo, dall'edonismo, dal materialismo. Questo libro intende restituire alla comunità il suo significato autentico, recuperandolo dal pensiero e dalla civiltà del Medioevo, in cui è vissuta la comunità reale, istituita politicamente e socialmente, identificabile come corpo vivente e idea filosofica. Ad emergere in tutta la sua originalità è un ideale di comunità visto da destra, da un pensiero conservatore autorevole nel mondo anglosassone ma semisconosciuto in Italia, che nel '900 trova i suoi esponenti di punta in Robert Nisbet, Russell Kirk e Michael Oakeshott, alle cui interpretazioni sono dedicate le pagine più dense.
Spazio presente. Riscritture dell'Europa dell'Est nella letteratura tedesca contemporanea
Simone Costagli
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 304
Questo libro racconta in primo luogo come si è giunti ad una rivalutazione sullo spazio letterario negli ambiti di varie discipline e richiama quelle che sono state le principali teorie su di esso che sono affiorate come tracce sparse nel discorso critico durante gli ultimi decenni. Da questa base di partenza teorica, si passa dunque ad affrontare un caso di studio molto particolare nel contesto della riscoperta dello spazio: quello dell'Europa dell'Est, un'area geografica che negli ultimi anni, sotto la spinta delle mutazioni geopolitiche susseguite alla fine della Guerra Fredda, è riaffiorata alla coscienza viva della Germania, dopo essere rimasta sepolta per decenni nei recessi del ricordo. Sono, in particolare, le regioni e le città un tempo tedesche, dal Mar Baltico ai Sudeti, dalla Prussia Orientale alla Slesia, fino alle terre più estreme della Russia, a ritrovare un ruolo da protagonista, con il loro gravido peso di storia, in una serie di opere letterarie di finzione e non, e ad offrire, attraverso i loro paesaggi, una nuova lettura dei concetti di esodo, Heimat, luogo della memoria e confine.
«Il pensiero critico» di Remo Cantoni
Caterina Genna
Libro: Libro in brossura
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 116
La rivista "Il pensiero critico" fu pubblicata tra il 1950 ed il 1962 dall'Istituto Editoriale Italiano, avendo sempre, come direttore responsabile, Remo Cantoni. Pur avendo esaurito la sua attività editoriale nel 1962, "Il pensiero critico" rappresenta uno dei momenti più significativi della cultura italiana, sia sul piano storiografico che sul piano teorico. Per certi versi "Il pensiero critico" di Remo Cantoni risulta essere la continuità di "Studi filosofici" di Antonio Banfi, non solo sul piano cronologico, ma anche sul piano delle prospettive di una filosofia italiana posta a confronto con la filosofia europea. Ancora una volta la filosofia critica viene coniugata con il materialismo storico; per cui umanismo e storicismo costituiscono i punti di riferimento di un filosofo che, nel contesto del secondo dopoguerra, ha ritenuto di esprimersi ricorrendo alla tradizionale attività editoriale della rivista.
«A commentare Dante ci vuole un medievalista»
Emanuela Bufacchi
Libro
editore: Le Lettere
anno edizione: 2008
pagine: 398
Negli ultimi vent'anni l'attività critica di Arturo Graf ha conosciuto una nuova fortuna grazie alla riedizione di opere fondamentali e alla pubblicazione di carteggi inediti. Restava invece ancora in ombra il contributo grafiano all'esegesi dantesca, su cui questo volume ha voluto far luce per dimostrare che il dantismo grafiano occupa un ruolo centrale nel quadro dell'estetica e della cultura letteraria di fine Ottocento. Sulla scorta di una ricca documentazione anche inedita vengono presi in esame i contributi d'interesse strettamente dantesco, dalla breve nota Sopra i versi 58-60 del canto XXXII del 'Purgatorio' (1882) allo stimato saggio sulla Demonologia di Dante (1887), sino alla Lectura Dantis del canto XXVIII del 'Purgatorio' (1902). Ne risulta un quadro ricco di spunti e soluzioni convincenti, capaci di prefigurare alcune delle soluzioni più attendibili della dantistica contemporanea.
Lo scrittore come cartografo. Saggio su Marcello Venturi
Giovanni Capecchi
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 252
Una monografia dedicata a Marcello Venturi, il volume ripercorre la vita e le opere dello scrittore toscano, dagli esordi sul "Politecnico" di Elio Vittorini, attraverso l'ampia produzione di racconti sull'esperienza partigiana, fino a "Bandiera bianca a Cefalonia" (1963), ai romanzi sul tramonto della civiltà agricola a Monferrato e alle più recenti prove narrative, dominate dal tema della memoria, storica e autobiografica. Responsabile della pagina culturale dell'"Unità" milanese tra il 1952 e il 1958, legato a Vittorini e Calvino, collaboratore di Giangiacomo Feltrinelli, in contatto con intellettuali che gravitano intorno alla redazione dell'"Unità" (da Anna Maria Ortese a Gianni Rodari, da Salvatore Quasimodo a Davide Lajolo), Venturi ha alle spalle una vicenda umana e letteraria che rappresenta un itinerario attraverso la storia culturale e politica italiana, dalla Seconda guerra mondiale ai nostri giorni.
Giovanni Gentile e la filosofia
Alberto Signorini
Libro: Copertina morbida
editore: Le Lettere
anno edizione: 2007
pagine: 174
Considerare Giovanni Gentile come un pensatore legato esclusivamente al neoidealismo italiano, sarebbe sbagliato. È stato molto più di questo. Le sue opere più importanti, quali la Riforma della dialettica hegeliana, il Sommario di logica e la sua Teoria dello spirito come atto puro, rappresentano una vera e propria novità non solo per l'idealismo, ma per tutte le altre filosofie del tempo; questo, oggi, può essere tranquillamente affermato. Quella novità pone in discussione le verità del soggetto epistemico moderno che viene colpito a morte nella sua illusoria identità. Infatti, secondo la sua filosofia della prassi, l'io non è mai uguale a se stesso. In questa nuova prospettiva, l'atto gentiliano nella sua unità è da pensare come un ininterrotto processo di autoformazione del soggetto che ha da confrontarsi con tutto ciò che lo circonda.Gentile dimostra come l'identità del soggetto si costituisca sulla base della sua formazione spirituale, che non è mai data una volta per tutte, ma che si genera e si trasforma indefinitamente in virtù del suo lavoro. Questo introduce senza equivoci alla civiltà del lavoro, nucleo centrale della modernità e della nostra post-modernità.