LetteraVentidue: Alleli/Research
Distorsioni climatiche. Una logica che cambia la forma del volume vuoto
Fabrizio Chella
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 128
I «volumi vuoti» possono diventare un piccolo tassello per riflettere e lavorare a una ricostruzione del rapporto uomo-terra-architettura. L'affermazione che più identifica la tematica di questa pubblicazione descrive l'architettura attraverso il «vuoto»: si riafferma con autorevolezza la crisi globale dovuta ai cambiamenti climatici in corso, si individua un possibile strumento per una risposta adeguata e urgente, il «volume vuoto». Se per l'architettura del secondo novecento l'indifferenza ai cicli naturali è stato un punto di forza, oggi ne evidenzia tutte le debolezze. Da questo va costruita una nuova relazione tra paesaggio meteorologico esterno e paesaggio termico interno all'edificio: è l'occasione per rendere visibili le forze immateriali della natura dentro l'architettura, una specie di nuovo Rinascimento climatico.
Il cielo in trentatré stanze. Cronache di architetti #restatiacasa
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 164
Questo libro è una casa. Una casa composta da 33 stanze. In ciascuna stanza un architetto racconta la sua casa e in ciascun racconto sono evocate altre case. Perciò questo libro è (almeno) una casa alla trentatreesima potenza. Nel periodo di forzato isolamento domestico, causato dalla pandemia da Coronavirus, trentatré architetti, studiosi e amici, hanno posato lo sguardo disciplinare sulle proprie case e su ciò che a partire dalle proprie case è possibile raccontare, disegnare o evocare. Come per il protagonista della "Finestra sul cortile" di Alfred Hitchcock, la permanenza forzata nel proprio domicilio ha permesso di osservare diversamente o più intensamente i paesaggi domestici. Il tema della casa - di tutte le case: reali, immaginate o desiderate - oggi riguarda gli spazi che già abitiamo, nelle città e nei territori; riguarda la necessità e l'opportunità di progettare non tanto il "nuovo", quanto ciò che c'è già; riguarda la possibilità di evocare l'inesauribile immaginario architettonico che il tema della casa da sempre sollecita. con scritti di: Giulio Barazzetta, Federico Bilò, Enzo Calabrese, Antonio Clemente, Isabella Cipolla e Luigi Coccia, Francesco Collotti, Giovanni Corbellini, Claudia Del Colle e Francesco Orofino, Susanna Ferrini, Filippo Lambertucci, Sara Marini, Mauro Marzo, Gabriele Mastrigli, Paolo Mellano, Maurizio Meriggi, Paola Misino, Luca Molinari, Luca Montuori, Manuel Orazi, Riccardo Palma, Valerio Palmieri, Costantino Patestos, Giorgio Peghin, Pisana Posocco, Domenico Potenza, Carlo Prati, Sara Protasoni, Carlo Ravagnati, Andrea Sciascia, Fabrizio Toppetti, Marco Trisciuoglio, Alberto Ulisse, Ettore Vadini, Federica Visconti e Renato Capozzi.
L'unità del molteplice. Un pensiero critico e una conversazione con Luigi Franciosini
Nicola Scardigno
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 68
"…A rigore, finché guardiamo e pensiamo in termini di paesaggio non esistono (ancora) nemmeno i singoli oggetti, nel senso che tale organica totalità non ammette nessun tipo di interna separazione, e anzi non esiste nemmeno la possibilità di separare l'oggetto dal soggetto: proprio a tale impossibilità si riferiva il termine romantico Stimmung, che significa accordo, vibrazione all'unisono, appunto tra il soggetto e l'oggetto. Se insomma la Terra è un paesaggio, non soltanto tutte le cose stanno l'una accanto all'altra e non si possono separare, ma tale impossibilità include anche il genere umano." (Farinelli Franco. 2007. L'invenzione della terra, 142. Palermo: Sellerio)
Materie dell'architettura
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 204
La semplicistica collocazione dell'architettura in una posizione intermedia tra scienza e arte trova in questo testo alcune riflessioni, critiche, ricerche iniziali intorno ai temi proposti da tredici tesi di laurea triennale in Scienze dell'Architettura nella Scuola di Cagliari. La risposta che si è provato a dare risiede nelle "materie" stesse dell'architettura, quelle tangibili della sua costruzione, tecnica e materiale, ma anche quelle della sua percezione, dell'essere "fatto osservato" e da cui "osservare il mondo". Emerge un'ulteriore conferma nello studio e nel primo approccio al progetto di architettura: la materia principale è il "luogo". Esso è qui interpretato come il lavoro costante di piccoli manufatti e trasformazioni quotidiane - architetture e paesaggi, autori e osservatori - figure e opticon, di necessità e utopie che solo questa disciplina "intermedia", fin dai suoi studi, può restituire in senso immaginifico e operativo.
Le forme e il senso
Marialaura Polignano
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 104
L'architettura è legata alla vita e per questo deve corrispondere al tempo e al luogo che gli è dato. L'invenzione in architettura è sempre necessaria, ma deve riguardare innanzitutto il senso degli edifici e solo successivamente le regole della composizione e le forme della costruzione. La riflessione sul senso dell'edificio, svolta mantenendo stretta la relazione con la vita che l'edificio dovrà consentire, si oppone sia all'eccesso di forma che alla retorica della libera interpretazione dei significati. L'invenzione presuppone l'immaginazione, ma l'immaginazione in architettura trova attuazione entro una costruzione logica che corrisponde ad un processo di ricerca e scoperta sul reale. L'architetto ci dà, trasferiti in un coerente mondo possibile, i rapporti nuovi da lui individuati fra le cose del mondo reale. I principali strumenti dell'invenzione sono l'astrazione e l'analogia. L'astrazione è necessaria a riconoscere la struttura e le leggi che governano le forme ed i fenomeni. L'analogia è indispensabile in tutti quei casi in cui è necessaria una nuova formalizzazione del senso delle cose. L'ipotesi che il progetto d'architettura possa corrispondere ad una "epifania" sarà dimostrata attraverso l'analisi comparativa dei modi e delle tecniche di tre compositori contemporanei: Steven Holl, Peter Zumthor e Antonio Monestiroli.
Continuare a scrivere nel paesaggio storico. Lettura interpretazione figurazione
Laura Anna Pezzetti
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 160
L'esistente è una tabula plena. I paesaggi storici sono accumuli stratificati di oggetti architettonici e vuoti; forme, segni e tessiture; memorie, tracce, e assenze che richiedono lettura e interpretazione. Continuare a scrivere sul testo esistente implica un dialogo serrato e complesso che riapre il ciclo delle trasformazioni con cui edifici, Patrimonio e insediamenti co-evolvono e si modificano insieme alle società. Coniugando l'ampiezza dello sfondo teoretico, l'indagine sul contesto e l'impegno progettuale, il libro si struttura su un doppio registro. Quello speculativo, in cui avanza proposizioni critico-teoriche sul rapporto tra l'esistente, la città e il progetto, e quello della verifica nel concreto del caso studio, che si misura con le istanze specifiche avanzate dalla committenza pubblica e l'unicità del locus solus di Cesano Maderno. Definendo l'ontologia della riscrittura, quale nuova inscrizione e stratificazione di segni connessi da relazioni di senso, il libro esplora precise procedure di lettura, interpretazione e ri-figurazione del testo esistente nel rapporto tra decodifica delle strutture sintattiche e lavoro ermeneutico sulle proprietà semantiche e sulla risignificazione narrativa. Entrambi i livelli non presuppongono eredità genetiche ma una intelligenza dei fatti urbani che dipanano nel tempo un rapporto complesso e polisemico attraverso la mise en forme o la scrittura del suolo. Comprendere e formalizzare le relazioni tra ciò che esiste e le modificazioni che il progetto induce come atto critico è il tema su cui si interrogano gli scritti e i progetti qui presentati per superare il mero 'riuso' e la pura 'presentazione' dei siti.
Un ritrovamento inatteso. Le Corbusier a Napoli 1962. Ediz, italiana e inglese
Cherubino Gambardella, Maria Gelvi
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 152
Questo libro è una guida ad un'arte del progetto che lavora con le armi di un'immaginazione plausibile. Spinti dal desiderio di raccontare una storia illustrata - talmente inventata da sembrare vera - abbiamo pensato di riproporre foto, disegni e testi per costruire le pagine di un taccuino di viaggio perduto, come fosse disegnato da Le Corbusier in un sognato ritorno nella città Partenopea prima della sua morte. L'intento è quello di esprimere un nuovo punto di vista sull'architettura attraverso l'oblio di tutto, ad esclusione di una città e di un maestro solo evocati.
Lo spazio del vuoto
Carlo Prati
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 80
Cos'è il vuoto? Qual è il suo senso? E ancora: quale la sua forma e quale il suo spazio? Il vuoto è un ossimoro, un simbolo che riunisce in sé universo fisico e metafisico, un paradosso perché per definirsi necessita del suo contrario. Il vuoto non è individuabile attraverso una sua natura specifica e ciononostante ne siamo costantemente pervasi. Il vuoto ha numerose accezioni e per questo è un accumulatore di senso in grado di farsi ponte tra diversi ambiti del sapere come la religione, la fisica, la psicologia e la filosofia. Questo libro presenta i risultati di una ricerca intorno al tema del vuoto che Carlo Prati ha condotto nel corso degli ultimi due anni a partire da una riflessione allo stesso tempo individuale e collettiva: da un lato attraverso il disegno di architettura e, dall'altro, tramite l'approfondimento teorico-critico ed il dialogo multidisciplinare. Al primo caso appartiene la serie di collage "Moderno Vuoto", una messa in atto volontaria della forma del vuoto attraverso un'operazione di trasformazione e riconfigurazione di dieci architetture feticcio del Movimento Moderno. Al secondo il saggio "Vettori del vuoto in architettura" ed i cinque contributi raccolti nel corso del ciclo di conferenze sulla parola vuoto che l'autore ha curato per Museo d'Arte Contemporanea di Roma tra il 2018 ed il 2019. In entrambi i casi, sia che si tratti della parola che dell'immagine, il percorso intrapreso svela la necessità di indagare lo spazio del vuoto e le sue multiple interpretazioni sia formali che semantiche, aprendo ad un ampio orizzonte di sviluppi possibili che possono essere raccolti, approfonditi e condivisi.
Elementare & complesso. La città per isole. Grammatiche insediative per la città contemporanea
Antonello Russo
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 192
Studiando il lavoro sulle "composizioni alla scala della città" che Antonello Russo ci propone attraverso le elaborazioni dei suoi studenti, appare subito evidente un pensiero sulla forma urbana. Si manifesta subito l'idea di costruire gli isolati residenziali come singole architetture, nuclei urbani concepiti come un'unica grande casa in cui gli spazi liberi fra gli edifici diventano luoghi del progetto. È in questi spazi che la città rivela il suo intento rappresentativo, che si rende riconoscibile, che diventa teatro della vita degli uomini. Il libro di Antonello Russo è testimone di un'idea di città in cui sono contenute le aspirazioni di una moderna cultura dell'abitare, un'idea di spazio dove poter ritrovare una nuova dimensione "sociale". (Marco Mannino) Partendo dallo studio dei quartieri manifesto del razionalismo italiano e allargando lo sguardo all'intero territorio urbanizzato, [il volume] individua i primi "isole identificabili come porzioni concluse dell'urbano" ed il secondo come "un arcipelago di insediamenti di piccola scala", organismi al cui interno sono riconoscibili sia la forma urbana che li sottende, sia la grammatica insediativa che li compone. (Rita Simone)
Spaces for living-Spaces for sharing
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 240
Dietro il paesaggio della Grande Guerra
Claudia Pirina
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2020
pagine: 288
Il territorio del nord est d'Italia è utilizzato come laboratorio per 'esercizi di memoria' che si propongono di leggere le tracce che raccontano le costruzioni e distruzioni avvenute a seguito degli eventi della Prima guerra mondiale: memorie 'iscritte sul rovescio' del paesaggio che si sono sedimentate e consolidate in luoghi caratterizzati da sovrapposizioni e compresenze in continua riscrittura. Queste tracce materiali e immateriali necessitano di essere interrogate coltivando l'abitudine a vedere, capire e interpretare per costituire la base di un racconto capace di riannodare fili e ricostruire una trama di 'cose' lontane nel tempo e nello spazio. Manufatti e infrastrutture, punti e linee, orme e impronte mantengono infatti al loro interno una carica vitale che attende solo di essere liberata, viaggiando a ritroso nel tempo. Obiettivo del lavoro è stato affinare la capacità di apprendere a percepire per poter costruire paesaggi che recuperino e reinterpretino strati, costruendo codici interpretativi. La conoscenza è stata guidata da differenti tipi di documenti e testimonianze conservati in archivi storici e pubblicazioni dell'epoca. Sono frammenti sopravvissuti al tempo che vengono rappresentati in disegni o carte per poi essere utilizzati in operazioni progettuali di montaggio.
Riparare l'umano. Lezioni da un manicomio di frontiera
Libro: Libro in brossura
editore: LetteraVentidue
anno edizione: 2019
pagine: 144
Partendo dal doppio significato che il verbo riparare ha in italiano, aggiustare e proteggere, si mettono a confronto l'architettura, che da sempre ha il compito di offrire un rifugio e che oggi si propone di riaggiustare preesistenze e tessuti urbani, e la psichiatria, che nella sua storia ha preteso di riparare la mente del folle, proteggendo lui, e al tempo stesso la società, attraverso l'internamento. Il confronto tra architettura e psichiatria è utile se si progetta il riuso di un ex manicomio, ma diventa indispensabile se il manicomio in questione è quello in cui, nel 1961, nasce la battaglia per i diritti delle persone con disturbi mentali che metterà al bando con la legge Basaglia del 1978 una tipologia architettonica - quella dell'ospedale psichiatrico - divenuta simbolo della negazione di quei diritti. La storia di questo ospedale, ora parco Basaglia, marginale per antonomasia - uno dei suoi bordi coincide con il confine di Stato - e al tempo stesso al centro di travagliati incroci di culture, identità e lingue, ne fa un luogo emblematico per il contemporaneo. In questa complessità è stato proposto alla riflessione di più saperi e di diverse pratiche progettuali.