Narrativa di argomento mitologico

Il terzo sorprendente episodio della saga di Orfeo. Dopo un viaggio pieno di insidie, Orfeo, Giasone e Medea riescono ad affrontare il drago che custodisce il Vello d’oro e a sottrargli la reliquia. Comincia così la loro fuga, inseguiti dal principe Apsirto, fratello di Medea, attraverso il Mare dell’Alba. Per tentare di sfuggire agli inseguitori Giasone chiede a Orfeo – che nel frattempo ha scoperto di essere ancora tormentato nottetempo dalle Erinni incontrate nell’Ade – di dar loro soccorso con la sua magia. Il suo aiuto sarà prezioso, ma per Orfeo la vera battaglia deve ancora cominciare.

Il Giappone non è una nazione, il Giappone non è un paese, il Giappone non è un arcipelago. Il Giappone è un’atmosfera, è magia, è tradizione e modernità, il Giappone è il luogo in cui tutti vorremmo, almeno una volta nella vita, mettere piede. Così nasce questo libro, con questo folle desiderio di calpestare il suolo del Sol Levante. Leggende Giapponesi è un tè letterario, è una cerimonia col mondo giapponese, con le sue leggende, le sue tradizioni, i suoi demoni e i suoi ciliegi in fiore. Ecco, vorremmo accompagnarvi in un’hanami, vorremmo lasciarvi sotto una cascata di fiori rosa a leggere questo volume sorseggiando tè.

Avete presente quel pezzo di terra circondato dal mare, attaccato alla Cina e affacciato sul Giappone? Avete presente la Corea? È proprio lì che vi vogliamo portare. Il nostro aereo “fantastico” e immaginario parte a pagina uno. Tutto quello che dovete fare e allacciare le cinture e immergervi in un mondo di leggende, miti, tradizione, folklore, poesia e atmosfere orientali. Tutto quello che dovete fare è leggere e immaginare. Abbiamo selezionato per voi passeggeri letterari le più belle leggende della Corea. In questo volume prezioso scoprirete i miti ancestrali di una terra spesso all’ombra dei giganti d’Oriente. Scoprirete una delle culture più antiche della Terra.

All’inizio del secolo scorso la letteratura cinese era praticamente sconosciuta in Italia. Era molto complicato tradurre il cinese. Questo volume di novelle e leggende è il primo incontro tra l’Italia e la Cina letteraria. Pubblicato nel 1922 aprì la cosiddetta via della seta dei libri. Paolo Bellezza, traduttore e curatore di questo volume, è considerato un pioniere della traduzione, il suo sforzo ha reso possibile la realizzazione di un libro, in una veste editoriale popolare, che un secolo fa portò alla scoperta di un mondo letterario praticamente sconosciuto in Italia. Ripubblichiamo questo volume esattamente 100 anni dopo per percorrere nuovamente la via della seta dei libri. Qui troverete racconti fantastici, storie e leggende della dinastia Ming, storie antiche di 700 anni.

Storie, leggende, tradizioni, avventure e superstizioni ucraine. Gogol’ mette nero su bianco i racconti di sua madre e suo nonno ambientati nella Piccola Russia, come allora era chiamata l’Ucraina. Novelle antiche, dove il dialetto di terre fredde si mescola alla malinconia di tempi andati. Villaggi contadini si fondono con la magia e il mistero. Gogol’ fino all’età di 19 anni aveva vissuto in Ucraina e in queste pagine viene fuori tutto l’amore per una terra ricca e generosa. Qui troverete natura e feste di paese, amori e lavoro nei campi, il diavolo e la bellezza. La giovane penna di Gogol’ trasforma la povertà in poesia e le leggende in narrativa.

Maria Savi-Lopez raccoglie in un solo volume tutte le leggende delle montagne più importanti d'Europa: le Alpi. La mitologia, le storie, il folklore dell'intero arco alpino. Tradizioni montane, racconti dimenticati, personaggi unici che si fondono tra le vette, prati e caprioli. Maria Savi-Lopez è senza ombra di dubbio la più grande studiosa di leggende e tradizioni popolari, spesso accostata allo stile narrativo di Collodi e Salgari. In questo volume farete un viaggio tra le storie che ancora echeggiano tra le vette e le valli delle più suggestive montagne del Belpaese e non solo. Preparatevi a una scalata di racconti, a un trekking letterario senza precedenti.

Nel silenzio dei fiordi e sotto il vento tagliente del Nord, Sigvard torna al villaggio di Helvik dopo anni di battaglie. Ha vinto guerre e perso tutto il resto: la moglie, la pace, la fede negli dèi che lo avevano guidato. Ciò che trova al suo ritorno è un mondo cambiato, dove il passato non riposa e la colpa ha preso il posto della gloria. Il figlio, Leifur, lo osserva con rispetto e diffidenza. Tra loro si stende il mare — confine di sangue e di destino. Mentre i missionari del Sud portano una nuova fede e il popolo teme l'ira degli antichi dèi, Sigvard deve scegliere tra il rimorso e la redenzione, tra la memoria del ferro e il silenzio che reclama la sua anima. Dal tempio di Odino alle coste ghiacciate del Nord, la sua ricerca diventa un viaggio interiore dove il mito si confonde con la coscienza, e il silenzio diventa parola. Il Figlio del Nord è il primo canto della Saga di Helvik: una storia di eredità, fede e colpa, in cui il mare non separa — ma ricorda.

All'alba dei tempi, quando il cielo e la terra iniziano a separarsi, le prime divinità vengono alla luce nell'Alto Piano Celeste. I loro nomi sono solitari, silenziosi, potentissimi: Ame-no-Minakanushi-no-Kami, Taka-mi-musubi-no-Kami, Kami-musubi-no-Kami... ma essi sono muti. E immobili: non fanno guerre, non si sposano, non parlano. Ma poi, dal niente, ecco! Altri dèi, a coppie, iniziarono a nascere: e queste coppie, a differenza delle altre, non hanno nessunissima intenzione di nascondersi. Anzi. Vogliono restare sulla scena, collaborare, costruire il mondo, che è ancora, d'altronde, una gigantesca pappa cosmica, un immane blob galleggiante. E così, agiscono: e «fanno letteralmente figli, isole, montagne, dèi, vulcani e problemi». Questo è il principio del Kojiki, “Cronaca di antichi eventi”, uno dei primi testi giapponesi a noi pervenuti, presumibilmente completato nel 712 d.C. In stile Machida: perché questa raccolta di leggende, tradizioni orali, poesie, genealogie e resoconti storici che ripercorre le vicende di divinità e re tra mitologia e fatti realmente accaduti, non segue la versione canonica. La mitologia nipponica ripercorsa da Kou Machida ci catapulta nel mezzo di guerre, eroi, lotte dinastiche tra re e divinità, con uno stile colloquiale, un ritmo rapido, esilarante e coinvolgente, e spunti comici che la fanno assomigliare a un manga. Una versione “riveduta e corretta” del Kojiki, più avvincente di un fantasy, che non mancherà di far innamorare gli appassionati di cultura giapponese: e non solo.

A Racalmici, nell'entroterra siciliano, è la notte di San Martino, una delle più attese dalla comunità, quella in cui "il mosto diventa vino" e in cui accadano cose magiche. Per il Maresciallo Luigi Pino, comandante della stazione locale dei Carabinieri, diventa però all'improvviso una notte di sangue: un cadavere è stato ritrovato in una contrada poco distante, con in testa il segno di una calibro 12. Per lui, traghettato in Sicilia dal Nord Italia, non è facile venire a capo della faccenda. Il Capitano Curati, col quale non corre buon sangue, sembra perfino ostacolare le indagini mentre i suoi sottoposti non se la sentono di rischiare troppo per indagare su un morto ammazzato come tanti. Ciò che dice in giro la gente andrebbe preso per buono, anche se non è proprio la verità. Eppure nella testa del Maresciallo risuona una parola sconosciuta ai più, "mafia", di cui ancora si sa poco, ma che sembra far paura e suscitare reazioni contraddittorie. È questa la pista da seguire, anche se i personaggi implicati nella vicenda sembrano avere dalla loro potere e protezioni da più parti…

Ferita e disperata, Yelema si avvicina al lago per lenire il suo dolore. Ma questo gesto innocuo stravolge il suo destino. Dalle profondità emerge una sirena dallo sguardo penetrante, bella e minacciosa, che vede nel sangue di Yelema l'occasione per un patto che lei non ha mai voluto stringere. Catapultata in un mondo che immaginava solo nei suoi sogni più folli, Yelema deve affrontare le oppressioni di colei che ora la tiene legata. Tra l'ombra del lago e la luce del cristallo magico, Yelema riuscirà a spezzare il patto maledetto prima che distrugga tutto ciò che ama? Questa fiaba moderna esplora la tentazione, la perdita dell'innocenza e la ricerca della libertà. È un racconto toccante, visivo e ammaliante, che unisce la bellezza dei miti alla forza delle emozioni contemporanee.

È notte. Nel ventre del cavallo di legno gli Achei trattengono il respiro, parlano a gesti. Fuori, sulla spiaggia, i Troiani stanno decidendo se dare fuoco all'ingombrante dono ad Athena, lasciato dai Danai, come vogliono Laocoonte e Cassandra, o se trasportarlo all'interno delle mura di Ilio. Se questo avverrà, si chiede Menelao, il re di Sparta, come reagirà lui quando, finalmente, si troverà faccia a faccia con sua moglie? Elena, la donna più bella del mondo. La fedifraga che lo ha abbandonato per Paride. La causa scatenante della guerra in cui sono morti tanti eroi. Si prenderà la sua vendetta? Dalla vicenda che segna l'inizio della letteratura occidentale, si apre il nuovo romanzo di Brunella Schisa. La scrittrice, con straordinario talento, umanizza il mito trasformando i vincitori greci e i vinti troiani in esseri umani complessi, contraddittori e interiormente vivi. "La più bella" alterna i punti di vista e le voci di molti personaggi: Agamennone, Odisseo, Achille, Priamo, Andromaca, Ettore si dibattono tra dilemmi interiori, fragilità, desideri e paure. Fino ad arrivare ai due protagonisti, Menelao, uomo ben più complesso di quello che siamo abituati a immaginare, e soprattutto Elena. Elena cantata più volte da autori grandissimi, da Omero a Euripide, fino a Offenbach, senza che mai nessuno si ponesse il problema dei suoi sentimenti, dei suoi dubbi, della ragione delle sue azioni. Lo fa Schisa, in questa sua “versione di Elena” che, senza rinunciare all'erotismo, ci presenta un'Elena inedita e indimenticabile, e più attuale che mai.