Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)

Chantal, donna giovane e bella, è infelicemente sposata con Mirko. Nel matrimonio ha cercato di riscattarsi da una difficile infanzia in cui solo l'amata nonna Valérie le era stata costantemente accanto, ma non abbastanza, purtroppo, per la sua prematura dipartita. Avvilita dall'infrangersi del sogno di felicità in cui aveva creduto, si sottrae alle perverse voglie del marito, che però riesce a rintracciarla, reclamandola ai suoi deviati desideri. Ai ripetuti rifiuti della moglie, lui reagisce in modo sempre più aggressivo e preoccupante. Chantal, tornata nel frattempo alla fotografia, dove aveva mostrato un notevole talento prima del matrimonio, viene corteggiata da altri uomini che le lasciano solo un senso di nausea e delusione. Conosce Louis, uomo maturo, colto e affascinante, con cui intraprende una relazione coinvolgente e appassionata che sembra confortarla nel suo desiderio d'essere teneramente amata. Ma infausti eventi li dividono e Chantal si ritrova nuovamente in balia di Mirko e della sua ossessione per il sesso, che in realtà nasconde qualcosa di ben più oscuro.

L'indifferenza a volte è l'arma e la scusa dei codardi: non avendo il coraggio di affrontare una situazione in cui sono in pieno torto scappano e tacciono. I virus più letale per l'essere umano rimane sempre l'indifferenza. L'indifferenza è il peggiore di tutti gli atteggiamenti. Comportandoci in questo modo, perdiamo una delle componenti essenziali dell'umano. Una delle sue qualità indispensabili: la capacità di indignarsi e l'impegno che ne consegue.

L’artista Ines Cavicchioli, in questo scritto-testimonianza “Ritorno a casa”, dopo un percorso tra “gli avviluppati calli”, si apre al bel giardino di Armida, allietato da ombrose valli e mobili cristalli, con un linguaggio fluttuante e liquido, approdando al mistero della rivelazione della bellezza della vita...

Regole universali e saggezza popolare si incontrano in un’osteria e danno vita ad uno scambio tra complessità di ragionamento e quotidianità. “Fu quella la prima volta che amai l’osteria. Me ne stavo abbarbicato su quel pavimento sconnesso, circondato da voci di persone che non conoscevo, tra quattro mura piene di quadri impolverati dei quali non riuscivo a capire nemmeno il significato (spiegatemi voi cosa diamine ci fa una cornice scura, con la scritta Charles in oro appesa subito sopra la porta di uscita), completamente dentro alle discussioni sgangherate della gente, con la convinzione che vi fosse un tesoro nascosto.” Il risultato è un concentrato di pensieri che non siamo abituati ad utilizzare, ma che riescono a farci vedere il mondo in modo diverso. “Ora che puzzo di alcool e vengo considerato un reietto, la società mi lascia pensare senza avere aspettative. E allora torno qui, dove posso fare, sbagliare, e non adeguarmi ai canoni che ho accettato nella più completa inconsapevolezza ma che oggi semplicemente mi sono reso conto che non mi piacciono. E non mi fanno stare bene. E allora torno qui a pensare che basta niente. E niente basta.”

L'unico scopo della vita di Cecilia è realizzarsi nel lavoro dei suoi sogni. Ha programmato già ogni cosa e non ha lasciato spazio per i fuori rotta, se non concedersi delle giornate con suo padre a contatto con la natura e lunghe chiacchierate con la sua migliore amica Iris. Ha tutto sotto controllo finché non arriva una lettera e una nuova sfida lavorativa. Scoprirà che tutto ciò che ha costruito crollerà sotto il peso di un pezzo di carta con inciso il suo nome.

Una storia che parla del tentativo di un gruppo di persone di riprendere in mano la propria vita per essere padroni del proprio destino, tramite scelte difficili e spesso sbagliate, tra conseguenze irreversibili e il frantumarsi delle certezze. “...Queste erano le storie intrecciate di un gruppo di persone diverse ma uguali fra loro…”

L'autore si rivela autentico e genuino nei suoi scritti col suo stile schietto e immediato, privo di infingimenti, farciture nozioniste o letterarie; l'idea ispirata così com'è, nuda ed essenziale, è subito rigata sulla carta dribblando anche, sovente, dettami grammaticali o di sintassi pur di conservare ed esplicitare tutta la sua intrinsecità.

Perché i fiori sono nudi? E poi perché sbocciano? Perché profumano e si lasciano impollinare per decomporsi in un frutto? La natura è sottosopra? Questo trattato, liberamente e allegoricamente, risponderà alle domande con ironia e tristezza. Quello che del libro rimane è tutto da ripensare, da svelare. Così come l'ironia impone.

Omega come l'ultima lettera dell'alfabeto greco, Rosso come il colore del sangue. “Il ribelle è l'uomo sano”, questa è la tesi. Cinque insoliti eroi proveranno a cambiare le sorti delle loro vite senza paura di scontrarsi con la società, con i nemici della giustizia e con gli sciacalli della altrui libertà. Non è ammesso pensarla diversamente: il mondo è marcio, l'uomo sano si ribella e chi non lo fa è un nemico.

A motivare la stesura di questo libro è stato un rifiuto d'amore. L'autore avrebbe voluto rendersi visibile dalla persona amata, ma l'orizzonte degli eventi della vita gli è scivolato di mano, per cui ora resta questo libro che non potrà mai colmare il senso di perdita legato alla sconfitta emotiva neanche se questo libro un giorno diventasse un bestseller di successo. L'autore oggi è completamente slegato da questo lavoro. Per voi lettori però questo libro resta un riflesso di Diamante di consapevolezza da cui molti potranno trarre ispirazione.

Ventidue racconti per un fantastico viaggio oltre il muro della realtà quotidiana, accompagnati da streghe, bambole incantate, diavoli, vampiri, specchi magici e mostri mitologici, a riprova che quanto ci circonda va ben al di là di quanto solitamente appare ai nostri sensi. Una dimensione parallela la cui materia è quella di cui sono fatti i sogni e le fiabe. Un mondo «diverso» a cui possiamo accedere solo attraverso l'intuizione e l'immaginazione e non con la ragione.