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Feltrinelli: Universale economica. I classici

Teeteto o Sulla scienza

Platone

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2022

pagine: 304

Saggio critico di Davide Spanio. Testo originale a fronte. Tratta del tema della scienza, può essere considerato l'ultimo dialogo socratico di Platone. Socrate vi sostiene che la scienza non è altro che il possesso della verità e questa non è che lo svelarsi dell'Essere. Il libro "La mia arte maieutica ha le stesse caratteristiche di quella delle levatrici, si prende cura delle anime in travaglio." Il Teeteto è un dialogo del Platone maturo, datato tra il 368 e il 367 a.C. Al centro, come sempre, la figura di Socrate che, conscio del tumulto che inizia ad attorniare la sua persona e lo porterà al processo, discute col giovane Teeteto, allievo del matematico Teodoro, sulla natura della conoscenza. Si tratta di un'indagine serrata, scandita dall'aspro e incalzante susseguirsi delle domande e delle risposte, alimentata dal ricco repertorio delle argomentazioni e delle confutazioni. Come scrive Salvatore Natoli nella sua Introduzione, "Platone si interroga su quale è la via da seguire per divenire capaci di verità, per far sì che i discorsi identifichino le cose e la mente possa attingere gli enti nella loro assoluta verità". La questione del conoscere rimane sostanzialmente aperta e tale interrogativo finisce per produrre un'ombra di incertezza che si proietta su tutte le questioni fondamentali affrontate nel dialogo, introducendovi una sorprendente atmosfera di modernità. È a partire da quest'opera che i problemi cardinali della teoria della conoscenza fanno il loro ingresso all'interno della grande tradizione della cultura occidentale, mettendo in discussione i precedenti approcci. Introduzione di Salvatore Natoli.
11,00 10,45

Vita del signor de Molière

Michail Bulgakov

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2022

pagine: 336

Scritto fra il 1932 e il 1933 ma pubblicato oltre vent’anni dopo la morte del suo autore a causa della censura, questo testo ripercorre la vita del drammaturgo francese dai suoi umili inizi ai successivi trionfi teatrali, senza trascurare le controversie politiche. Con una sapiente miscela di biografia e immaginazione romanzesca, l’eccentrica e satirica interpretazione di Bulgakov è capace di catturare su pagina il genio di Molière, andando ben oltre la semplice biografia. L’autore infatti “si sente talmente prossimo al protagonista della biografia che sta scrivendo da rischiare ogni momento di scivolare nell’autobiografismo”, ma riesce “con atteggiamento ironico e pieno d’affetto sempre a fermarsi a lato della scena, lasciando al suo eroe il centro del palco,” scrive Serena Prina nella sua Introduzione. Dove si ricorda inoltre come Jean-Baptiste Poquelin, in arte Molière, sia ancora oggi un personaggio avvolto dal mistero (i suoi manoscritti andarono tutti perduti), sebbene abbia segnato indelebilmente la storia del teatro del suo tempo e del tempo a venire. In comune lui e Bulgakov avevano, oltre alla grande passione per il teatro, un pungente sguardo satirico, una lucida capacità di cogliere la componente grottesca della realtà e un’onestà intellettuale che li portò, entrambi, a scontrarsi con l’ipocrisia che li circondava.
12,00 11,40

L'avaro

Molière

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2022

pagine: 240

Arpagone è un vecchio avaro, uomo d’affari e usuraio. Tutto nella sua esistenza, dal rapporto con i figli alla gestione domestica, è influenzato dall’ossessione per il denaro, in particolare per il suo tesoro più prezioso, una cassetta colma d’oro che cela seppellita in giardino per il terrore che qualcuno possa trovarla e sottrargliela. Quando l’avaro decide di imporre ai due figli Cleante ed Elisa matrimoni di puro interesse con una ricca vedova e un facoltoso anziano, i giovani, aiutati dai loro servi, si daranno da fare per contrastare i tirannici intrighi del padre con altrettante opposte macchinazioni. Ma nel momento in cui il servitore di Cleante scova il tesoro nascosto da Arpagone, va in scena il dolore di un uomo che ha perso il proprio bene più caro. Molière non ha tanto creato un’opera teatrale corale, quanto un personaggio che domina la scena, poiché tiene insieme l’Avaro con la maiuscola, ovvero il vizio, la sua figurazione astratta, con il personaggio “in carne e ossa” che si muove sul palco e con l’avaro minuscolo che tuttavia abita in ciascuno di noi. Un moderno uomo d’affari disposto a tutto pur di trarre il massimo profitto, in linea con la mentalità mercantilistica del tempo di Molière – e del nostro.
9,00 8,55

Considerazioni sulle cause della grandezza dei Romani e della loro decadenza-Dialogo tra Silla ed Eucrate

Charles L. de Montesquieu

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 384

Roma e le sue vicissitudini studiate come caso esemplare di realtà socio-politica: il chiaro manifestarsi, nel corso della sua parabola, dei meccanismi della causalità storica consente infatti a Montesquieu di partire dal dato singolo per dar vita a una teorizzazione generale nel campo della filosofia politica. Pubblicate per la prima volta ad Amsterdam nel 1734, le "Considerazioni" rispecchiano la forma mentis che diventerà tipica dell'epoca dei Lumi: proprio come Cartesio e Newton avevano applicato ai fatti della natura il principio di causalità, così Montesquieu si sforza di fare altrettanto rispetto agli eventi storici, nella convinzione che, non mutando la natura umana, le stesse cause finiranno per produrre, oggi come ieri, conseguenze analoghe. Ed è proprio in ragione di ciò che quest'opera merita la massima attenzione da parte di chiunque sia interessato ai temi dell'autodeterminazione e del governo democratico. In chiusura di volume viene presentato il "Dialogo tra Silla ed Eucrate", nel quale Montesquieu si concentra sulla figura di Silla, l'uomo che con le proprie azioni - e il ricorso deliberato alle liste di proscrizione allo scopo di sgomberare il campo dagli avversari politici - segna l'inizio della fine per la Roma repubblicana.
13,00 12,35

Ulisse

James Joyce

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 1024

Dublino, 16 giugno 1904, uno dei giorni più importanti sul calendario della letteratura mondiale. È la data scelta da James Joyce per immortalare in poco meno di ventiquattr'ore la vita di Leopold Bloom, di sua moglie Molly e di Stephen Dedalus, realizzando un'opera destinata a rivoluzionare il romanzo. È l'odissea quotidiana dell'uomo moderno, protagonista non di peregrinazioni mitiche e straordinarie, ma di una vita normale che però riserva – se osservata da vicino – non minori emozioni, colpi di scena, imprevisti e avventure del decennale viaggio dell'eroe omerico. "Leggere l'Ulisse", scrive Alessandro Ceni nella sua Nota introduttiva, "è come guardare da troppo vicino la trama di un tessuto” dove le parole, che sono i nodi della trama, rivoluzionano. Trascinata da una scrittura mutevole e mimetica, da un uso delle parole che è esso stesso narrazione, la complessa partitura del romanzo procede con un impeto che scuote e disorienta. Perché “un testo così concepito esige un lettore pronto a traslocarvisi armi e bagagli, ad abitarlo, a starci dentro abbandonando ogni incertezza". Solo immergendosi senza riserve nella scrittura il lettore potrà uscirne davvero, alla fine, inondato di tutta la luce che questo romanzo concentra in sé.
19,00 18,05

La locandiera

La locandiera

Carlo Goldoni

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 144

Andata in scena per la prima volta nel 1753, La locandiera è sicuramente uno dei capolavori di Carlo Goldoni, fra le sue commedie più tradotte e rappresentate da allora a oggi. Mirandolina deve servire e tenere a bada le lusinghe dei clienti della sua locanda: un nobile spiantato, il tronfio marchese di Forlimpopoli, e un arricchito, il conte di Albafiorita, che ha comprato da poco il suo titolo e fa della disponibilità del denaro il suo carattere. A questi si aggiunge – provvisto di titolo e di mezzi – il cavaliere di Ripafratta, che odia invece le donne, ma anche, significativamente, il teatro. Proprio lui diventerà, con un ribaltamento della prospettiva, la vittima della finzione amorosa di Mirandolina. Una vendetta decretata a nome delle donne disprezzate, ma complicata da presenze dissonanti: quelle di due commedianti che, giunte alla locanda in abiti di scena, si spacciano per nobildonne. Alla vittoria della locandiera e alla rovinosa disillusione del Cavaliere segue quindi – oltre il piano di Mirandolina e, dichiara Goldoni, della trama da lui stesso inizialmente immaginata – un finale aperto e non privo di ombre, che rende più complesso e fecondamente ambiguo quello che sembra presentarsi come un "lieto fine" di commedia.
9,00

Silenzio al risveglio

Francis Scott Fitzgerald

Libro: Copertina morbida

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 464

Diciotto racconti, l'ultima e forse la più interessante delle quattro raccolte che Fitzgerald curò in prima persona. Protagonisti sono bambini, ragazzi, uomini e donne le cui vicende si susseguono come se appartenessero a un'unica esistenza "fuori fuoco" che, per fluttuazioni emotive, errori di percezione, ricordi imperfetti e aspirazioni irragionevoli, non riesce ad aderire a una realtà distante, opaca e inafferrabile. In questo modo l'autore cattura e rende vivida sulla pagina la fine dell'età del jazz in un volume che fin dal suo titolo - il silenzio è, in gergo militare, lo squillo di tromba suonato al crepuscolo, durante l'ammainabandiera, mentre il risveglio è, all'opposto, il richiamo utilizzato per svegliare le truppe all'alba - dà il tono di una nuova era in chiave minore. Finita la festa sfrenata e fiduciosa degli anni venti, scemata l'euforia dell'alcol, rimangono i postumi della sbornia, dolorosi e ineludibili. Tutto appare pericolosamente in bilico, in un mondo sconvolto dalla crisi economica e dalla Grande depressione che, dopo il 1929, travolsero non solo i mercati ma le esistenze di un'intera generazione. Forse è proprio questo il motivo per cui queste storie offrono alcuni tra gli esempi più intensi della scrittura di Fitzgerald, come Babilonia rivisitata e Pazza domenica, considerati i capolavori della sua produzione breve.
13,00 12,35

Pensieri sulla democrazia in Europa

Giuseppe Mazzini

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 176

Giuseppe Mazzini, nel corso del suo esilio londinese, pubblica sei articoli che vertono attorno alla democrazia, alle scuole di pensiero in cui si era articolato a quel tempo il movimento democratico europeo, ai diritti individuali dell'uomo. Scritti in inglese e apparsi dall'agosto 1846 all'aprile 1847 sul "People's Journal", di questi interventi in Italia era nota solo la rielaborazione del 1852 a opera dell'autore stesso. Si tratta di testi pensati per raccontare il suo pensiero e il suo paese al pubblico del Regno Unito, e da essi si ricava la lungimiranza di Mazzini sulle principali questioni sociali, nonché un'idea di democrazia che doveva tradursi in una nuova forma di governo, di tipo repubblicano rappresentativo. "Il suffragio, il progresso dell'industria, la crescita del benessere, l'associazione tra lavoro, intelligenza e capitale sono buone cose ed entreranno a far parte del futuro, o come applicazione, o come conseguenza della grande idea democratica che guida il mondo." Nell'originale e provocatoria introduzione al volume Salvo Mastellone collaziona il testo dei due articoli di Mazzini dedicati al nuovo comunismo e quello del Manifesto di Marx ed Engels, lasciandone emergere uno straordinario e sotterraneo contrappunto teorico. I "Pensieri sulla democrazia in Europa" costituiscono tuttora un testo vivo, cruciale e di sorprendente efficacia politica e inseriscono a pieno titolo Mazzini al centro del dibattito europeo sulla democrazia, assieme ai suoi protagonisti più illustri: Tocqueville, Blanc, Cabet, Proudhon.
10,00 9,50

Crepuscolo degli idoli o come si filosofa con il martello

Friedrich Nietzsche

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 176

“Questo scritto, che non arriva a 150 pagine, sereno e fatale nell’intonazione – un demone che ride – è, fra i libri, una vera eccezione: non c’è nulla di più sostanzioso, di più indipendente, di più rivoluzionario: di più cattivo.” La Heiterkeit (serenità o ilarità, nel senso del latino hilaritas) è dunque, secondo lo stesso Nietzsche, la caratteristica di quest’opera: segno che il caso ha cessato ai suoi occhi di esistere, e ognuno di questi accenni o accadimenti contingenti ha trovato senza sforzo il proprio posto all’interno del destino. La funzione del Crepuscolo è duplice: essere quasi uno svago, un ozio, prima di un’impresa terribilmente seria (L’anticristo), ed essere propedeutico, quasi introduttivo, alla filosofia nietzschiana. Una “grande dichiarazione di guerra” alla ragione, alla psicologia e alla teologia e agli idoli, quelli antichi e quelli alla base del mondo moderno, dalla morale al cristianesimo, dalla metafisica all’arte passando per la democrazia e il progresso, senza dimenticare i simboli per eccellenza della decadenza: Platone e Socrate. In questo agile saggio Nietzsche non fa sconti a nessuno, “martella” ogni dogma, distruggendo tutto ciò che viene considerato verità: il testo migliore per avvicinarsi alla rivoluzione nietzschiana, al suo capovolgimento di valori, al tentativo di una loro completa trasvalutazione.
10,00 9,50

Robin Hood. Il principe dei ladri

Alexandre Dumas

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 352

Tra le fitte fronde degli alberi della foresta di Sherwood è risaputo da viaggiatori e briganti che volano le frecce di un abilissimo arciere: si tratta di Robin, appena sedicenne, orfano dalle origini oscure, cresciuto dal guardaboschi Head e da sua moglie come figlio proprio. La vita spensierata del giovane Robin, fatta di gare con l'arco e lezioni impartite ai ladri di strada, cambia per sempre il giorno in cui incrocia il cammino di Allan Clare e della sua bellissima sorella, Marian. Non solo perché è l'inizio del suo primo e unico amore, ma perché a sua volta Allan, invaghito della figlia del barone Fitz-Alwine, sceriffo di Nottingham, convince Robin ad aiutarlo a rapirla per poterla fare sua sposa. L'ira dello sceriffo darà inizio a un lungo conflitto, su cui fioriranno leggende e ballate: affiancato da una banda di valorosi amici – Little John, frate Tuck, Will Scarlett –, l'arciere risponderà colpo su colpo alle crudeltà dello spietato barone nella battaglia per la libertà dei sassoni angariati dai conquistatori normanni e per riappropriarsi della sua identità perduta. Opera postuma e, secondo molti, apocrifa del più grande maestro del romanzo di avventura, Robin Hood, il principe dei ladri è, più di ogni altra cosa, un racconto appassionante, capace di superare la prova del tempo e continuare ancora oggi a spiccare fra tutte le variegatissime interpretazioni letterarie della leggenda del celebre arciere fuorilegge.
10,00 9,50

Le bostoniane

Henry James

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 448

Ne «Le bostoniane», ovvero "Le donne di Boston", ovvero "The Bostonians", come recita il titolo originale, Henry James racconta quel particolare momento della storia americana che segue la fine della Guerra di secessione (1861-1865) e segna la nascita degli Stati Uniti. È il momento in cui si confrontano, ma potremmo anche dire "in cui vengono in contatto e a conoscenza", gli Stati del Nord, aperti all'influenza dell'Inghilterra e dell'Europa, e alle ideologie e alle culture liberali, con gli Stati del Sud, ben stretti attorno ai loro interessi economici agrari, ancora fondati sulla schiavitù e l'oppressione. Protagonista (o filo conduttore del racconto) è Basil Ransom, affascinante giovanotto del Mississippi, che è tra i primi "sudisti" a tentare l'avventura nella ricca e promettente New York (solo quattro ore da Boston, che ne è quasi una dépendance). La vicenda si sviluppa attorno alla passione che coglie Ransom per la bella e giovanissima Verena, figlia di un guaritore mesmerico, che egli riuscirà, sì, a sposare ma non senza una durissima lotta con la ricca e bellissima Olive Chancellor, che la ama senza veli di sorta, di un amore sul quale Henry James stende un discretissimo velo di silenzio.
14,00 13,30

Arsène Lupin, ladro gentiluomo

Maurice Leblanc

Libro: Libro in brossura

editore: Feltrinelli

anno edizione: 2021

pagine: 256

Istrionico, audace, impertinente. È Arsène Lupin, bestia nera delle forze dell’ordine, seduttore infallibile di ogni donna incontrata sul proprio cammino, eroe d’elezione di chiunque apprezzi un sense of humour sottile e raffinato. Facendosi beffe delle regole costituite, deruba e mette in ridicolo i ricchi borghesi, ma non per astratto afflato anarchico o desiderio ridistributivo alla Robin Hood. No, a muoverlo sono sete di potere, gusto dell’azione e bisogno di dispiegare tutta la propria energia fisica e intellettuale. In questo senso Arsène Lupin è un vero e proprio uomo del proprio tempo, la Belle Époque francese, che filtra tra le pagine delle sue avventure incarnandosi non solo nell’(auto)ironia del protagonista, ma anche nel suo approccio al mondo, ampiamente debitore dei pensatori francesi dell’epoca – in primis Bergson, con il suo “élan vital” declinato in chiave superomistica. E fu proprio questo suo essere profondamente in sintonia con il sentire di un’epoca a farlo apprezzare anche dai lettori colti legati ai circoli delle avanguardie, oltre che a consacrarlo come eroe indimenticabile della narrativa popolare e di intrattenimento.
10,00 9,50

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