Famiglia e salute

Che ruolo ha la sofferenza nella vita umana? È solo fonte di dolore e distruzione, oppure è possibile affondare in essa le radici per edificare l’evoluzione verso una nuova condizione interiore? Questo saggio esplora le modalità con cui la persona si confronta con la sofferenza: subendola passivamente, reagendo a essa, oppure agendo costruttivamente, in sintonia con le leggi naturali. Viene presentato un modello teorico originale, la “spirale naturale della sofferenza umana”, che delinea una modalità di gestione della sofferenza che coinvolge le potenzialità resilienti più profonde dell’essere umano. Il volume intreccia riflessioni esistenziali, evidenze razionali e contributi scientifici provenienti da ambiti come la psicobiologia dello stress, la psicopatologia delle dipendenze e la psicologia cognitivo-comportamentale. Ne emerge una visione profonda della sofferenza: non più solo ostacolo, ma possibile causa efficiente di un nuovo spessore emotivo, razionale e spirituale, verso una fioritura personale più consapevole e autentica.

L'amicizia tra me e Cristina risale agli anni in cui i nostri figli erano piccoli e lei era proprietaria di un negozio di articoli per bambini, ma in seguito il nostro legame si rafforzò in nome di un'altra condizione che accomuna i nostri ragazzi: la dislessia. Come può essere accaduto in epoca così recente, quando dislessici si nasce e non si diventa? Quali le conseguenze di una diagnosi ricevuta nei tempi corretti, ma accompagnata da superficialità da parte di chi dovrebbe sapere insegnare, e quali invece quelle di una certificazione arrivata con troppi anni di ritardo in una situazione già difficile per altri motivi? Con questa testimonianza speriamo di potere aiutare alcuni insegnanti a capire come certi giudizi possano devastare e alcuni ragazzi e genitori a sentirsi meno inadeguati, vivendo le loro particolarità come caratteristiche da accettare per potersi sentire liberi.

"Scontri, distanze e incontri. Eccedenze e carenze relazionali” è un libro di facile lettura ma al contempo di scorporata interpretazione, una trasposizione scritta che include uno spirito critico e analitico verso noi stessi e gli incontri occasionali che mettono in discussione quel predefinito che ci costruiamo addosso come un'impalcatura, per dare accesso a una nuova versione di noi e a scontri contingenti; un puzzle narrativo da ricomporre ogni volta per approdare a una conoscenza più ampia, articolata e stratificata, che raggiungerà l'apice risolutivo nella seconda parte del racconto.

Dare voce alla voce non è un titolo: è un invito ad ascoltarti. Cosa ti smuove?

“Le donne non vogliono essere capite. Vogliono essere percepite.” Ma chi l’ha mai spiegato davvero agli uomini? Questo libro è un viaggio ironico, diretto e a tratti spietato nei meandri dell'incomprensione quotidiana tra i due sessi. Non troverai formule magiche, ma una bussola per orientarti tra emozioni, silenzi, pretese non dette e fraintendimenti universali. Perché lei dice “niente” e intende “tutto”? Perché lui ascolta per risolvere e non per capire? Cosa vogliono davvero le donne? E cosa temono gli uomini? Un prontuario sincero, scritto dopo anni di esperienze reali, testimonianze vere e una buona dose di sano disincanto. Uomini, preparatevi a mettere in discussione tutto quello che credevate di sapere. Donne, divertitevi a scoprire quanto siete state fraintese e quanto avete più o meno contribuito consapevolmente al fraintendimento. Un libro che non salva nessuno, ma illumina tutti. Con leggerezza, con verità, con umanità. Buona scoperta.

Ci sono viaggi che nessuno sceglie, ma che scelgono te. Il mio è cominciato in silenzio, tra domande senza risposta, sguardi che cercavano segni, e giornate che sembravano non finire mai. È cominciato con l'amore per un figlio che mi ha insegnato a guardare il mondo con occhi nuovi. E poi con il secondo figlio, che ha portato luce, delicatezza, e una forza silenziosa che ci ha tenuti uniti. Questo libro nasce da lì. Dalla voglia di raccontare ciò che spesso resta nascosto: la fatica, la resilienza, la solitudine, ma anche la bellezza straordinaria delle piccole cose.

Nel vino non c’è solo l’alcol: c’è un po’ di felicità, di memoria, di convivialità. Eppure, tra tutte le nuove paure moderne – dal glutine ai social – ce n’è una che sta guadagnando sempre più adepti: la fobia dell’alcol. Non quella dei medici che lo combattono con dati e statistiche, ma quella diffusa tra le persone comuni che, tra una centrifuga di sedano e una meditazione anti-cancro, inorridiscono se si osa ordinare un bicchiere di vino con un piatto di pasta.  A colpi di debunking – ricerche scientifiche e aneddoti storici alla mano –, il dottor Andrea Casadio e il professor Alberto Grandi si interrogano sui rischi e i benefici del vino e delle bevande alcoliche, e non, per la nostra salute.  La scienza si è data molto da fare per mettere in chiaro le cose e, finora, nessuno studio ha mai stabilito che bere moderatamente sia peggio che non bere affatto. Scopriremo, infatti, che non esiste alcun “rischio zero”, e che gli astemi, pertanto, non possono dormire sonni tranquilli.  Ma soprattutto, impareremo una cosa: la salute non è solo assenza di malattia, ma anche presenza di piacere, convivialità, equilibrio emotivo. Insomma, il benessere non si misura solo in milligrammi per decilitro. Ciò che conta è la misura, la saggezza, la capacità di godersi le cose senza lasciarsene dominare. Allora sì, alziamo il calice. Non per sfidare la scienza, ma per onorare la nostra umanità.

Un programma che punta non solo all'allungamento della durata dell'esistenza, ma anche alla sua estensione nelle altre due dimensioni, spesso non considerate quando si parla di antiage, della gioia di vivere e dell'intelletto. Perché si invecchia e quali trattamenti sono oggi disponibili per recuperare il 'terreno perduto' sugli aspetti che rendono l'esistenza degna di essere vissuta. Come I trattamenti antiage non siano solo una promessa di longevità futura, ma un grande miglioramento immediato dell'esistenza. Quali effetti si possono ottenere subito, non in decenni a venire, negli aspetti del sesso, della digestione, della vista, dell'intelletto e della complessiva gioia di vivere.

Riscatta la tua voce: trasforma la fragilità in forza autentica! Hai mai sentito di non appartenere? Ti sei mai chiesto se il tuo limite potesse diventare la tua risorsa più preziosa? In questo libro, Mattia Della Rossa racconta la sua battaglia contro la balbuzie, il pregiudizio e l'indifferenza, offrendo una guida sincera e ricca di esempi per chiunque si senta escluso o invisibile. Non è solo una storia personale: è un viaggio universale verso l'accettazione, la resilienza e la scoperta del proprio valore unico.

L'attrazione tra due persone è alimentata da fattori inimmaginabili che gli altri non colgono nemmeno in lontananza.