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Interesse locale, storia familiare, ricordi

AlterNapoli. Tufo. Volume Vol. 0

Libro: Libro in brossura

editore: Ali Ribelli Edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 170

AlterNapoli n. 0 offre una prospettiva su Napoli attraverso il tufo, pietra che la città permea e sorregge. Il tufo è Napoli non solo nell’immaginario altro, ma anche in quello dei suoi stessi cittadini; ne costituisce la storia visibile e invisibile, penetrandola fin dentro quella città altra, quella nata per sottrazione, dall’eliminazione di volumi, creando cunicoli. Il tufo è la prevalenza dei pieni sui vuoti, porosità e solidità, modellabile nei linguaggi che si diramano in queste pagine per raccontarvi una città inesauribile e inafferrabile. Partiamo dalle viscere.
15,00 14,25

I Morelli. Storia di una famiglia

Marianella Marianelli

Libro: Libro in brossura

editore: dreamBOOK edizioni

anno edizione: 2025

pagine: 206

Il senso del ripercorrere la storia della famiglia Morelli degli ultimi 120 anni non sta solo nel ricostruire il canovaccio di una saga familiare, peraltro interessante. Significa soprattutto considerare le vicende di un tessuto sociale ed economico di un piccolo territorio che, attraverso essa, ha visto il proprio nome varcare i confini della provincia, della regione, della nazione. Significa avere un esempio eclatante della valorizzazione dei saperi tramandati, delle tradizioni, delle buone pratiche, che si uniscono alle nuove aperture che oggi il mondo offre.
15,00 14,25

Avella e i casali di Baiano: la collegiata di san Giovanni dei fustiganti e gli ex casali di Vaiano del monte Vergine

Avella e i casali di Baiano: la collegiata di san Giovanni dei fustiganti e gli ex casali di Vaiano del monte Vergine

Fiorentino Alaia, Sabato Cuttrera

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 132

Scopo di questo lavoro che andiamo a presentare al pubblico è documentare l'articolazione degli scenari politici ed economici attraverso arti, professioni, imposte e gabelle dei Catasti Onciari in modo che si abbia un quadro storico della vita sociale del Baianese e della provincia di Terra di Lavoro nel Settecento. Mestieri, attività, famiglie che hanno un suono ancora oggi nelle nostre contrade. L'intento è stato quello di fornire, attraverso i dati storici, sussidi indispensabili per la comprensione e la corretta interpretazione degli eventi del 1700, giustamente definito il secolo dei lumi. E' questo un lavoro sulla storia di Baiano casale di Avella più vicina a noi, e quindi anche più comprensibile, nella seconda metà del 1700. Cognomi di uomini che rivivono alla riscoperta delle nostre origini. Si tratta di volumi di storia locale, quella trascurata dalla Storia con la S maiuscola, tranne rapidi e spesso incomprensibili accenni, rivalutata nel secolo scorso dagli storici francesi degli Annales e ormai acquisita anche dalla maggior parte degli storici italiani, che ha un valore insostituibile per la conoscenza delle nostre radici. E' un sapere vitale per la comprensione piena del nostro presente che ha appunto le radici in quel non tanto lontano periodo storico. Non è meno fondamentale l'acquisizione dei nostri giovani di nozioni storiche, tradizioni, abitudini, usi e costumi degli antenati. L'iniziativa, ne siamo certi, accoglie il favore della popolazione, in quanto è arricchimento di ogni cittadino dell'amore che sente per la propria terra nativa. I catasti comunali, teoricamente, avrebbero dovuto servire alle amministrazioni locali per una equa tassazione, che, al contrario, molto spesso veniva fatta gravare artificiosamente addirittura sui meno abbienti. Era necessario per ovviare a questi veri e propri soprusi che i dichiaranti indicassero tutti i beni stabili, le entrate annue di ciascun cittadino e dei conviventi. I nobili dovevano rivelare i beni posseduti nella propria terra e anche quelli in cui abitano con la famiglia e con i congiunti, facendone una breve, chiara e distinta sintesi sul margine della rivela (autodenuncia). E' la meravigliosa documentazione portata alla conoscenza diretta degli eredi di quei nonni. Interventi, studi e note di chi, con proprie capacità, intelligenza e amore per la storia locale, ha messo su carta la vera riscoperta essenziale delle radici e della storia. Che è poi la strada percorsa in questi anni da chi, come noi, ama la memoria storica di Marzano e del Vallo di Lauro. Un grazie va a Fiorentino Alaia che ha arricchito questo volume. Il suo studio verte sugli edifici del centro cittadino, fra cui il «Convento dei Frati Minori e le chiese. Tra queste la Collegiata di San Giovanni dei Fustiganti che vanta la sua fondazione nel 536 a opera del Pontefice San Silverio Campano, secondo gli eruditi nativo di Avella». Ma anche senza scomodare il papa, a noi è bastato leggere gli statuti e la ricostruzione che fa Alaia dal 1500 in poi per capire l'importanza di questa Collegiata della Terra di Avella.
29,00

Guarda io sono nato lì. Perugia, una casa, una via, un'idea di città

Mauro Monella

Libro: Libro in brossura

editore: Francesco Tozzuolo Editore

anno edizione: 2025

pagine: 258

Un nonno indica una finestra e dice al nipote: "Guarda, io sono nato lì". In quel gesto c'è memoria, identità, legame con un luogo che cambia. Così nasce questo libro: riflessioni nate camminando in città, osservando segni del tempo e storie dei muri, dei negozi, delle scritte. L'autore conosce la città perché la vive, la interroga con sguardo tecnico e umano. Racconta i luoghi con parole semplici, dando valore alla cura degli spazi comuni. La città non è solo fatta di strade, ma di persone. Il libro invita a pensare il progetto urbano come gesto di attenzione, contro lo spreco e la costruzione senza ascolto. Tra queste pagine potreste ritrovare pensieri che non avevate ancora espresso. Perché ogni città ha qualcosa da raccontare. A volte basta indicare una finestra per iniziare.
23,00 21,85

Castagnole medievale. Un contributo per la storia castagnolese
15,00

La casa Natale di San Galgano a Chiusdino

Libro

editore: Il Leccio

anno edizione: 2025

10,00 9,50

Lioni e Oppida nei feudi di Giffoni Valle Piana: dalla Terra irpina di Castellionem dell'ager di Picentia ai mestieri di Via Marconi con la fiera di San Rocco (N. 35 Paesi della Campania-Irpinia)

Lioni e Oppida nei feudi di Giffoni Valle Piana: dalla Terra irpina di Castellionem dell'ager di Picentia ai mestieri di Via Marconi con la fiera di San Rocco (N. 35 Paesi della Campania-Irpinia)

Arturo Bascetta

Libro: Libro rilegato

editore: ABE

anno edizione: 2025

pagine: 128

All'epoca risultano esercenti arti e commercio svariati cittadini. Tenevano per esempio il loro alberghetto Nicola Ilaria, Gaetano Soriano e Luigi Quagliariello. Chi voleva solo mangiare poteva sostare nelle trattorie di Fortunata Nolfi e Giuseppe Rullo. Per un buon bicchiere poteva bastare una bettola, quella di Vincenzo Soriano e Alfonso Ruggiero. Si tratta di piccoli punti di svago, lungo le vie principali, gli unici, oltre le caffetterie, se si pensa che di pubblico non v'è altro, se non i locali dei tabaccai Domenico Corso e Giuseppe Ricca. Ma per il caffè non c'era problema. Lo si poteva gustare da Angelo D'Andrea o da Giacomino e Salvatore Milano. Per il resto si tratta di negozietti, piccoli, ma ricchi di cianfrusaglie, come quello dei venditori di cuoiami Angelo, Giuseppe e Antonio Palmieri. Se la vivacchiavano meglio sicuramente gli speziali manuali Salvatore Milano e Alfonso Sibilia. Un po' meno i sarti Giovanni Ronca e Carlo Ricca. Era di mestiere pittore di stanze Carmine Antonio D'Urso, mentre venditori di vino ufficiali risultano Amatonicola Angelone e Benedetto D'Andrea e negoziante di legnami Giuseppe Verderosa e negoziante di tessuti, Alfonso Formato e lo stesso Amatonicola Angelone. Per barba e capelli c'era la scelta fra Alfonso Cantabene e Giosa D'Urso, come per i calzolai che risultano essere Antonio Alifano, Alfonso Formato e Michele Nittoli. Chi aveva intenzione di farsi una casa poteva rivolgersi a ben due capimastro muratori, Francesco Giorgio e Domenico Di Piano. Seguono il carradore Nicola Albanese, i fabbricanti di mobili Aniello Infante e Pietro Rullo, il fabbricante di mattoni Carmine Pastore, la fiuttaiuola Lucia Soriano, l'ebanista Leopoldo D'Andrea. Vi sono poi i poveri calzolai Antonio Alifano, Alfonso Formato e Michele Nittoli e i fabbri ferrai Carmine, Pasquale, Amatonicola e Giuseppe Santoro. Sempre aperto il forno coi panettieri Concettina Verderosa e Michele Sciarrillo, grazie ai mugnai Francesco e Luigi Quagliariello, mentre la carne di capra era una specialità dei beccai Pasquale Guerriero e Giuseppe Verderosa. L'arte della falegnameria era mestiere di Pietro Rullo e Bonifacio Borriello, quella del sensale di Achille Gattone e Gerardo Risi. Si distinguevano Salvatore D'Amelio ed Angelo Perrone, i cui ottimi cheese and butter (formaggi e burro) avevano oltrepassato il confine. Erano infatti diventate due aziende leader nella produzione irpina di formaggi e latticini. Fra i notabili: l'avvocato Nicola Sepe, seguito dall'avvocato Nicola Grassi fu Filippo (1861-65 e 1866-67), dall'ingegnr Federico Roca (1864-75), dal dottor Giuseppe Palmieri (dimissionario nel 1865), dal cavalier Raffaele D'Amelio (1867-80 e 1881), dal commendator Bernardo Natale (1875-80), dal cavalier Francesco Ricciardi (1880-85), dal marchese Camillo Caracciolo di Bella (1885-1888 defunto), dal cavalier Federico Criscuoli (1888 e passa) e dal cavalier Giulio D'Andrea (1889 e passa). Tutto questo quando il vicino mandamento di Teora eleggeva Nicola Miele (1861-63), il notaio Angelopio De Guglielmis (1863-67), il cavalier Saverio Corona (1867-95) e (1895) e il cavalier Fabrizio Laviano (1895). Cosa inusuale per un piccolo paese che non possedeva neppure una frazione. Si tratta di Salvatore D'Andrea fu Angelo, farmacista; di Virgilio Lettieri fu Antonio, industriante; di Pasquale Perna di Francesco, farmacista; Gennaro Perrone fu Antonio, industriante; Giuseppe Salzarulo fu Giovanni, industriante; Pietro Santoro di Teodoro, farmacista. Eppure non trascorreranno che cinque anni quando risultano fra gli uomini più in vista decine di persone, fra cui il sindaco notar Angelo Maria Perna, il segretario comunale Alfonso Perna e l'esattore delle tasse Francesco D'Amato. Ma anche gli assessori avevano il loro peso politico ed economico, in quel 1889, quando a Lioni, che contava 5145 abitanti, erano stati prescelti Epifanio Ronca, Alessandro D'Amelio, Amato Angelone e Francesco Bianchi.
39,00

C'era una volta Milano. Personaggi e ricordi della «Milano da bere»
12,00

Il contratto della montagna. Storia di un’alleanza tra donne, operai e partigiani

Roberto Pietrobon

Libro: Libro in brossura

editore: DeriveApprodi

anno edizione: 2025

pagine: 96

«Roberto Pietrobon ha scritto un libro per tutti coloro che si propongono di resistere “all’aria del tempo”. È una storia specifica di una determinata comunità, il biellese, in cui si compie un’impresa straordinaria. Ma è, contemporaneamente, un saggio sulla lotta di classe, sul suo andamento carsico, sulle sue vittorie e sulle sue sconfitte, entrambe maestre di vita e di politica. Trovate le sue storie di fratellanza e di eroismo e scovate come sia stato possibile durante la Resistenza al nazifascismo far vivere una trattativa sindacale articolata per zone, per fabbriche che al fine confluiranno nel Contratto della montagna. Un vero contratto di lavoro, con conquiste sociali decisive, dalla parità salariale tra donne e uomini alla riduzione dell’orario di lavoro come per un investimento su una vita migliore». (dalla prefazione di Fausto Bertinotti). Postfazione di Michele De Palma.
12,00 11,40

Ferrara. La storia nelle epigrafi

Rita Castaldi, Paola Marescalchi

Libro: Libro in brossura

editore: Diogene Multimedia

anno edizione: 2025

pagine: 469

Il volume è giunto alla seconda edizione, mantenendo lo stesso titolo. Rispetto alla precedente edizione è stato ampliato in diverse parti e aggiornato (per le nuove epigrafi). Le autrici hanno descritto e commentato tutte le epigrafi presenti nel centro storico della città, ricostruendone la storia, il contesto in cui sono nate e sono state collocate, gli eventi e i personaggi storici a cui si riferiscono. Volume molto ampio, è destinato ad una lettura colta. Pur prestandosi ad una visita alla città, perché le epigrafi sono descritte collocandole in itinerari ideali, non è stato concepito come una guida turistica, soprattutto per l’ampiezza della trattazione.
32,00 30,40

La chiesa madre di Vico del Gargano. 350 di dedicazione e storia
20,00

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