Storia
La roccia di Ventotene. Storia di un manifesto antisovranista
Gianluca Passarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Einaudi
anno edizione: 2025
pagine: 120
Una roccia nel cuore del Mediterraneo. Da confine geografico e millenario luogo di confino politico per oppositori e dissidenti, Ventotene è divenuta simbolo di libertà, progresso, pace. In quei posti battuti dal vento incessante fu redatto nel 1941, durante l’ignominia dei regimi fascisti, il “Manifesto di Ventotene”, seme della futura Europa unita. Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi – con la collaborazione di Eugenio Colorni – scrissero un testo fondamentale che ha ispirato anche i padri costituenti della Repubblica italiana, alcuni dei quali furono prigionieri del fascismo sull’isola pontina. Ursula Hirschmann e Ada Rossi lo trasportarono sul «continente» e lo diffusero, rendendolo un riferimento per i molti resistenti al giogo nazifascista. Ventotene – «capitale morale d’Europa» – è oggi sinonimo di Unione europea, ma i tratti salienti di quel testo così visionario si riscontrano anche a Roma, nella Costituzione, oltre che a Bruxelles. Questo libro ripercorre le vicende, le idee, le storie di uomini e donne che guardarono oltre il confino e i confini e seppero immaginare una società giusta «per un’Europa libera e unita».
I turchi alle porte. 4 agosto 1716. L'assedio ottomano di Corfù e il miracolo dell'isola di Pellestrina
Massimo Trifirò
Libro: Libro in brossura
editore: Nepturanus
anno edizione: 2025
pagine: 64
In quell’anno, l’Impero Ottomano era ormai arrivato molto vicino al confine della Repubblica Serenissima, che avrebbe poi rappresentato la porta di accesso all'Europa e la premessa della sottomissione della civiltà occidentale. Stava per realizzarsi il plurisecolare progetto dei Sultani della Sublime Porta di Costantinopoli: la conquista dell’intero continente da parte dell’Oriente, missione perseguita con accanimento. A Corfù, appunto alle porte della Repubblica dei Dogi, i turchi assediavano la città fortificata, presidiata dai veneziani al comando di Johann Matthias von der Schulenburg, Conte del Sacro Romano Impero, e difensore dell’isola greca incaricato dal governo della Serenissima. L’esito del conflitto - che se per Venezia fosse stato negativo avrebbe rappresentato la sua fine - è ancora incerto quando nell’isola di Pellestrina si verifica un’apparizione mariana, celebrata ancora oggi. È a Natalino Scarpa, un bambino, che appare quella misteriosa Signora che annuncia l'esito infausto per l'invasore ottomano e la sopravvivenza dei valori culturali e politici dell’Occidente. Un racconto di guerra e di fede, che ricostruisce fatti realmente accaduti e verificati.
La ferrovia del Turchino tra immagini e territorio. Piccola guida fotografica per studiosi e appassionati
Libro
editore: Geko
anno edizione: 2025
pagine: 96
Crociate in Medio Oriente
Brian Todd Carey, Joshua B. Allfree, John Cairns
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 496
Questo volume esplora in modo affascinante le campagne, le battaglie e gli assedi più importanti che hanno caratterizzato il periodo delle crociate nel Medioevo, prestando particolare attenzione alle tecnologie, alle tattiche e alle strategie militari. Vengono analizzati personaggi chiave e fattori politici, tra cui il ruolo del Papato nell'avviare le spedizioni crociate, il rapporto tra l'Europa cattolica e l'Impero bizantino, il peso degli ordini militari religiosi e le competenze militari islamiche e mongole. I capitoli sono dedicati a ciascuna delle principali crociate nel Levante – Prima, Seconda, Terza e Quarta crociata – e a un'analisi della risposta islamica, insieme all'ascesa dei Mamelucchi in Egitto, con la loro innovativa organizzazione militare, e al fallimento delle campagne egiziane e tunisine. I capitoli conclusivi descrivono le campagne mongole nel Levante, la risposta mamelucca e l'assedio finale di San Giovanni d'Acri nel 1291. Questo studio originale e perspicace di una fase chiave della storia militare medievale presenta mappe regionali, strategiche e tattiche multifase che illuminano la narrazione e costituiscono.
Andare per i luoghi della massoneria
Fulvio Conti
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 192
Segreta o riservata? Un viaggio senza pregiudizi nell'Italia massonica, svelando alcuni dei luoghi nei quali sono state scritte pagine importanti della sua storia e di quella del paese. Le logge massoniche nacquero dalle corporazioni medievali, ma solo nel XVIII secolo si trasformarono in quelle associazioni che, radicandosi nelle élite aristocratiche e nei ceti militari, perseguivano fini più universali. In Italia la nascita ufficiale del Grande Oriente d'Italia è del 1805 a Milano, e da subito le logge si identificarono nelle classi dirigenti liberali con il comune obiettivo di modernizzare e laicizzare il paese. Il viaggio qui proposto parte proprio dalla Milano napoleonica per toccare i luoghi risorgimentali, proseguire per la Bologna dagli esponenti illustri e soffermarsi quindi su città ad alta densità massonica come Firenze e Perugia. E poi naturalmente la Roma di Palazzo Giustiniani e di Piazza del Gesù, ma anche luoghi inattesi, come le isole dei confinati e la Sanremo di Calvino e Scalfari, entrambi figli e nipoti di liberi muratori. E infine Arezzo, il luogo delle mille trame intessute da Licio Gelli e delle ombre sinistre della massoneria deviata.
Il lungo sentiero. La storia mai conclusa dei nativi nel Nordamerica
Claudio Ferlan
Libro: Libro in brossura
editore: Il Mulino
anno edizione: 2025
pagine: 248
La storia delle nazioni native non è un capitolo marginale, ma il cuore rimosso della storia nordamericana: una vicenda segnata da secoli di sopravvivenza, sradicamento e rinascita. La presenza dei nativi nordamericani attraversa l'intera storia degli Stati Uniti. Eppure, la storiografia ha a lungo privilegiato lo sguardo dei coloni europei e dei loro discendenti. Ricostruire il passato delle nazioni indigene significa affrontare un viaggio complesso, segnato da secoli di resistenza, sradicamento e trasformazione. La colonizzazione non fu solo una conquista militare, ma anche un attacco sistematico alle culture native, che risposero con determinazione per difendere identità, tradizioni e diritti. Con l'espansione verso Ovest, la violenza divenne strutturale; le deportazioni forzate e l'istituzione delle riserve sancirono la perdita di autonomia. Claudio Ferlan ripercorre questa lunga vicenda, dando voce alle molte forme della resistenza indigena: tra lotta, sopravvivenza e rinascita.
Forgiati dalla guerra. Una storia militare della Russia dalle origini a oggi
Mark Galeotti
Libro: Libro in brossura
editore: LEG Edizioni
anno edizione: 2025
pagine: 448
Putin continua a detenere la leadership in Russia nonostante un’invasione quasi disastrosa dell’Ucraina. Le ragioni di questa situazione possono essere rintracciate nella storia del Paese: priva di confini naturalmente difendibili e con risorse economiche limitate, la Russia ha dovuto affrontare grandi potenze militari trovandosi spesso in condizioni di svantaggio tecnologico. E per resistere, si è sempre affidata alla forza e alla resilienza del suo popolo. La guerra ha profondamente plasmato l’evoluzione della Russia, dagli zar ai commissari sovietici, fino agli attuali presidenti. Dal regno medievale della Rus’, impegnato contro principi scandinavi e invasori mongoli, passando per i conflitti imperiali del XIX secolo e le guerre mondiali del XX, la Russia si è progressivamente trasformata da Impero zarista a Stato comunista. Dopo la Guerra Fredda, una Russia indebolita ha fatto affidamento su Putin, che ha alimentato un clima di trionfalismo marziale, culminato nella guerra in Ucraina. "Forgiati dalla guerra" offre una visione innovativa del passato e del presente della Russia, rivelando quanto profondamente la guerra abbia modellato la sua identità nazionale.
Nel blues del Medioevo. Prima e dopo la Cometa
Massimo Oldoni
Libro: Libro in brossura
editore: Donzelli
anno edizione: 2025
pagine: 224
C'è un uomo che cammina, sulla copertina di questo libro, forse un pellegrino che torna a casa, o un viandante che ha attraversato il tempo, cadenzando il suo passo a ritmo di blues. Nel paese immaginario che lo attende ce ne sono altri, come lui: individui che sognano tempi migliori, e scrutano il cielo in cerca di un segno nuovo da interpretare, come una cometa. I secoli medievali non sono mai stati bui, sono però sempre stati inquieti. E in questa inquietudine, che Massimo Oldoni chiama il «blues del Medioevo», sta la complessa originalità di un'epoca rappresentata da una società con poche certezze, qualche speranza, timidi sogni e nessuna utopia. Il blues del Medioevo è il disagio di vivere in un tempo di mezzo, è la tormentata ricerca di Dio, di una fede che non generi paure e sottomissioni, ma suggerisca canzoni e poesie dove infilzare i potenti, esaltando l'ironia dei deboli. Il blues del Medioevo è il cercare una città dove lavorare e amare, studiare e giocare senza rischiare la vita per un capriccio del sovrano, laddove neanche i sapienti riescono a combattere la violenza e le pericolose strategie degli opportunisti. È il margine affollato degli sconfitti, ma è un blues che consente anche di immaginare una vita migliore, con qualche sogno che s'avveri. Basta il passaggio di una cometa a indicare l'inizio di una nuova stagione, quando arrivano nuovi protagonisti di antiche eredità, portando sorprendenti cambiamenti. Gli uomini della cometa, che abitano questo canto, sono come mutevoli e fragili uccelli, o sanguinosi rapaci. Il blues del Medioevo risuona nel viaggio quotidiano di chi si muove in una società che non basta all'individuo, instancabilmente in fuga da un malessere che la Storia non cessa mai di provocare. È un ritmo che accompagna l'ampio panorama di storie, voci e individui che caratterizza il Medioevo, e che, se si ascolta bene, ancora dura.
Il bagno turco. L’immagine della donna orientale
Attilio Brilli
Libro: Libro in brossura
editore: Sellerio Editore Palermo
anno edizione: 2025
pagine: 220
"Il bagno turco" di Jean-Auguste-Dominique Ingres è la sontuosa metafora che condensa la visione che, fra Settecento e Ottocento, la cultura occidentale si è creata della donna e quindi dell’erotismo del Vicino e del Medio Oriente. Ritenuto «sconveniente» dal pudibondo Secondo Impero francese, il dipinto ritrae un momento di intimità femminile, quasi fosse segretamente carpito da uno spioncino. Per un pittore come Ingres, le scene d’ambientazione orientale sono un modo di confrontarsi con il nudo. A differenza dei pittori così detti «orientalisti», Ingres non ha mai visitato i paesi del Levante, infatti le figure di fondo e gli arredi dei suoi dipinti con enigmatiche odalische sono di seconda mano. Dipingere il nudo non è per lui la finalità occulta perseguita profittando di una accattivante ambientazione esotica, bensì un’attività intellettuale che esige una concentrazione incompatibile con fantasticherie lascive. In questo senso Il bagno turco rappresenta l’apoteosi dei suoi splendidi nudi femminili, nudi ricchi di echi e di suggestioni del Rinascimento studiato a fondo nei lunghi soggiorni italiani, prima come pensionnaire dell’Accademia di Francia a Roma e successivamente come suo direttore. Al di là del valore artistico del dipinto, questo volume ne valuta la risonanza come sonda che registra le pulsioni di un’Europa colonialista volta a costruire un’immagine di comodo dell’Oriente. La donna del serraglio, l’odalisca del bagno turco, la concubina dell’harem diventano altrettante figure che rappresentano le tentazioni di un Oriente immaginario. Un oriente dominato, per citare il colonialista Richard Francis Burton, dal sopore animale, dal godimento passivo dei sensi, dal dolce languore, dalla svagata indolenza, dalla propensione ad una voluttà sconosciuta agli occidentali. Testimonianza opulenta e seducente, "Il bagno turco" invita pertanto a percorrere a ritroso la strada attraverso la quale si è formata in Occidente l’immagine illusoria e di comodo della donna orientale. Un percorso storico che il lettore è portato a ricostruire attraverso le relazioni di viaggiatrici e viaggiatori di epoche diverse offerte dal volume.
L'arma aerea italiana. 10 giugno 1940-8 maggio 1945
Sebastiano Licheri
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2025
pagine: 436
«Se davvero la Storia fosse maestra di vita, preziosi insegnamenti si potrebbero trarre dalla conoscenza e dalla valutazione dei fatti politici, militari e aeronautici italiani della Seconda guerra mondiale.» Non è facile trarre delle conclusioni sull’opera dell’Aeronautica italiana nell’ultima grande guerra mondiale. Si può dire che la situazione politica, militare ed economica dell’Italia e le esigenze che subito si determinarono nelle sue forze armate troppo spesso snaturarono l’impiego del mezzo aereo da parte della Regia Aeronautica. A oltre ottant’anni da quell’immane conflitto, riproponiamo questo saggio di Sebastiano Licheri che analizza il ruolo dell’Aeronautica Militare Italiana durante la Seconda guerra mondiale. L’autore, generale di divisione aerea e pilota con oltre 10.000 ore di volo, appassionato e convinto studioso della storia dell’Arma Azzurra, offre una visione dettagliata sulle operazioni della Regia Aeronautica, analizzando le strategie adottate, le difficoltà incontrate e l’evoluzione dell’arma aerea nel contesto bellico. Attraverso documenti e testimonianze, Licheri fornisce un contributo fondamentale alla comprensione della storia militare italiana. Sebastiano Licheri (1929-2021) è nato a Noragugume (Nuoro). In Aeronautica dal 1949, è stato generale di divisione aerea, pilota da caccia e ufficiale di S.M. È stato comandante del 22° gruppo C.O.T., vicecomandante del 51° Stormo Caccia, comandante della scuola di volo B.I.A., capo del Centro Operazioni Aeree del Comando Forze Aeree Alleate del Sud Europa e docente di Storia aeronautica all’Accademia di Pozzuoli. È autore di oltre cento pubblicazioni sulla sicurezza del volo, sulla strategia aerea e sulla storia aeronautica.
Le relazioni fra Italia e Albania. 1910-1940
Niccolò Lucarelli
Libro: Libro in brossura
editore: Mursia
anno edizione: 2025
pagine: 368
«L’Albania fu l’ultima avventura coloniale dell’impero fascista prima della tragedia della Seconda guerra mondiale, fu l’illusione che avrebbe dovuto aprire all’Italia le porte dei Balcani, fu la terra di operazioni commerciali e industriali non sempre andate a buon fine, spesso con risultati al di sotto delle attese.» Il volume ripercorre le relazioni italo-albanesi a partire dai moti per l’indipendenza del Paese, cui seguirono l’impegno militare del Regio Esercito nella Grande Guerra, il tentativo di protettorato e le ambigue relazioni politiche ed economiche intrattenute dal fascismo fino all’invasione del 1939 e la successiva occupazione. Trenta anni di storia politica e militare ripercorsa anche attraverso fonti albanesi, tedesche e statunitensi poco note o inedite per l’Italia, documentando i complessi rapporti diplomatici fra i due Paesi e le strategie politiche dei vari governi che, da Giolitti a Mussolini, affrontarono la “questione albanese”. In mezzo, un Paese complesso caratterizzato da un mosaico sociale legato alle proprie tradizioni dove allignavano orgoglio e diffidenza, due caratteri che hanno influenzato lo sviluppo delle relazioni fra i due Paesi.
Memorie contese. Fascismo, Resistenza e eredità del Novecento
Libro: Libro in brossura
editore: Franco Angeli
anno edizione: 2025
pagine: 162
Questo volume raccoglie una serie di studi dedicati alle vicende che hanno segnato la storia nazionale e bresciana del Novecento, con particolare attenzione agli avvenimenti legati al Fascismo e alla Resistenza. Un'analisi che si inscrive nel solco della consolidata attività dell'Archivio storico della Resistenza bresciana e dell'Età contemporanea e che, dalle trasformazioni del dopoguerra, arriva con lo sguardo fino ai complessi anni Settanta del Novecento. Si offre così al lettore un'approfondita riflessione sulla memoria storica e civile di Brescia e del suo territorio e oltre, soffermandosi su temi cruciali quali la persistenza dei miti legati al fascismo, il ruolo della Chiesa nella ricostruzione post-bellica e le interconnessioni tra politica, economia e società. L'insieme dei saggi, attraverso l'analisi di snodi storici fondamentali e di processi di trasformazione che hanno segnato la comunità bresciana, contribuisce a delineare una memoria collettiva stratificata, capace non solo di interpretare il passato, ma anche di interrogare il presente e fornire chiavi di lettura per il futuro.