Viella: I libri di Viella
Medioevo a Trieste. Istituzioni, arte, società nel Trecento
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2008
pagine: 494
Il lavoro, la povertà, l'assistenza. Ricerche sulla società medievale
Giuliano Pinto
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2008
pagine: 240
Nel basso Medioevo una parte importante della popolazione urbana era costituita da manodopera dipendente, impegnata nelle manifatture tessili, nei cantieri edili, nella metallurgia, nelle attività portuali, nelle botteghe artigiane. Conoscere meglio quali furono l'organizzazione del lavoro, la tipologia della manodopera impiegata, le competenze e le abilità richieste, i contratti di ingaggio, i salari corrisposti, i regimi alimentari, gli istituti e le confraternite destinati all'assistenza dei lavoratori, significa far luce su aspetti non secondari della società e dell'economia medievale.
Ordine e trasgressione. Un'ipotesi di interpretazione tra storia e cultura
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2008
pagine: 240
Parole e temi del romanzo medievale
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 300
II "Tristan" di Béroul, Chrétien de Troyes, il "Piramus" e "Tisbé": sono alcuni dei titoli e degli autori dei romanzi medievali più conosciuti. Questo libro, con contributi di vari specialisti della materia, ne analizza le trame e gli intrecci, mettendo in luce le continuità e le discordanze di un genere letterario che - grazie all'uso delle lingue volgari e mettendo in campo personaggi come Lancillotto o Tristano - ebbe larghissima diffusione e riscosse un enorme successo presso la società feudale.
Linguaggi politici nell'Italia del Rinascimento
Libro
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 560
Studiosi del tardo Medioevo e del primo Rinascimento cercano di mettere a fuoco il denso nodo concettuale dei linguaggi politici e di indagarne le implicazioni, sulla base di due direttrici fondamentali. Da un lato l'abbandono del terreno esclusivo dei "grandi autori", dei testi prodotti da umanisti e filosofi, e l'allargamento a quello spettro di fonti che per convenzione sono definite "pragmatiche" - capitoli, gravamina, arenghe, missive, statuti, testimoniali, atti notarili. Dall'altro, un'attenzione particolare per le circostanze d'uso del linguaggio, per le finalità che si proponevano di conseguire i soggetti che consapevolmente lo impiegavano: da qui l'importanza dei contesti sociali in cui le idee prendevano corpo, dell'indagine sui rapporti tra gli autori o produttori di testi e i loro destinatari.
Le «emancipate». Le donne ebree in Italia nel XIX e XX secolo
Monica Miniati
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: X-302
Nella comunità ebraica italiana del XIX e del XX secolo, la donna si trova al centro di un dibattito sull'avvenire della famiglia, dell'educazione dei bambini e sulla continuità della tradizione di fronte alle minacce legate all'emancipazione. La dimensione femminile è rappresentativa delle difficoltà della condizione ebraica in continua evoluzione, delle ambiguità di una minoranza che ha cercato di inserirsi e di elevarsi socialmente salvaguardando al contempo la propria specificità. Il pieno inserimento degli ebrei nella società italiana non si realizza solamente con la presenza degli uomini in campo economico, culturale e politico, ma anche attraverso quella delle donne al di fuori della famiglia e della comunità. Il percorso delle donne ebree e delle donne italiane fu in parte simile: esse hanno condiviso lo stesso destino, le stesse aspirazioni.
Gli occhi del principe. Castelvetrano: uno stato feudale nella Sicilia moderna
Rossella Cancila
Libro: Libro in brossura
editore: Viella
anno edizione: 2007
pagine: 424
Nel clima di contrapposizione e scontro che caratterizzò l'ultima fase del dominio austriaco in Sicilia, il principe don Diego Pignatelli Aragona Cortes (1687-1750) promosse un'indagine conoscitiva su "tutti gli stati, effetti, rendite e giurisdizioni" da lui posseduti nel Regno di Sicilia, che servisse a chiarirgli le caratteristiche proprie di ogni feudo e università, a dimostrazione dell'attenzione che il potere feudale rivolgeva all'organizzazione della realtà locale. L'analisi del prezioso documento, alla luce di numerose altre fonti coeve, consente all'autrice di penetrare all'interno del sistema di "governo del feudo" e della realtà economica e sociale di Castelvetrano, grosso centro baronale siciliano della prima metà del Settecento. E di recuperare inoltre interessanti frammenti della vita politica locale, grazie alla ricostruzione delle vicende secolari e dei processi di mobilità di un gruppo di famiglie che costituivano il ceto dirigente della comunità.