Narrativa moderna e contemporanea (dopo il 1945)

Racconti anonimi e parole in azione di autori vari sul fenomeno dell'abuso con una proposta per Tutela e Protezione del minore e una ricerca originale sul tema Abitare l'abitudine della realtà dai confini della parola a quelli della storia, tra percezioni e conferme dei rischi dell'abuso, abitato da inconsapevoli vittime e carnefici. Alberto Quaggiotto, autore dei racconti: «Racconto di abusi per discutere di Tutela e Protezione del minore. Non scrivo di abuso»; Chiara Daino, autrice oltrAzione: «Scrivo di abusi: la condivisione è l'unico spartito che infutura.»; abramo&idifretta, autori interAzione: «La storia si ripete: la parola (s)colpisce il muro dell'abitudine più del tempo»; gli autori del progetto di ricerca sull'abuso: «Non vogliamo abituarci agli abusi. Tutti i tipi di abusi.»; Andrea Ronco e Franco Amati, tutor Licei Manzoni di Varese: «Come sosteneva Socrate, non compie il male, chi conosce il bene: chi commette reato, talvolta, lo fa in modo inconsapevole, banale e naturale.».

Il motivo del tempo immobile nelle novelle del più vantato autore italiano dei roaring twenties. Tre miniature di figure e luoghi dello spirito in una solitudine che pare avvelenata, ma di pagina in pagina si carica di limpida e commovente nostalgia.

Meraviglie e contraddizioni, storie vere, ricordi o racconti di fantasia, dolore e ironia, tradizioni e cultura popolare, e poi un’ampia varietà dialettale che dona al linguaggio e ai concetti maggiore vigore e uno specifico "sapore". Questo e molto altro ci regalano, con la penna e con l'anima, gli autori di questa antologia dedicata alla regione tra le più suggestive d'Italia per bellezza e contrasti. E ne viene fuori un quadro d'insieme originale, un teatro a cielo aperto: la Campania vista in profondità. La Campania al di là dei luoghi comuni.

Questa è la favola di un sogno trasformato in amore, nato dal dolce bacio della Primavera.

Aveva l'impressione di sentire tante voci nella mente. Davanti agli occhi scorrevano veloci figure umane che non conosceva. Tutte erano serie e tristi in volto. Non aveva il coraggio di aprire gli occhi per il timore che tutto fosse vero. Lorenzo e Stefania sono giovani, vivono in una Milano piena di occasioni, che nutre il loro grande desiderio di vivere. Sono diversi, imperfetti, eppure tutti giurerebbero che sono fatti l'uno per l'altra. Non appena le loro vite si incontrano, si intrecciano, pronte a non sciogliersi mai. Tuttavia, la vita è ben decisa a mettere loro i bastoni fra le ruote. Una convivenza che si fa difficile, una genitorialità che sembra un tormento. Le responsabilità che si fanno troppo grandi, il quotidiano che risucchia e distrugge. Lorenzo e Stefania sono il simbolo stesso delle relazioni dei nostri giorni, la prova che la vita è fatta di gioie e dolori, che non tutto è sotto il nostro controllo. Ed è con coraggio che i due protagonisti vanno avanti in una storia intensa e delicata, fino a quando tutto ciò che non conta perde d'importanza facendo spazio alla vera essenza delle cose.

L'opera è autobiografica e racconta l'infanzia e le principali fasi adolescenziali dell'autore. Un viaggio che ha inizio con la descrizione del suo tranquillo quartiere e degli spensierati passatempi con i primi infelici giorni di scuola e dei discutibili metodi d'insegnamento. La storia irrompe poi nella coinvolgente crescita del protagonista assieme ai principali amici che risultano fondamentali nell'avventurosa narrazione trattata. Uno spaziare tra i ricordi delle estati a cavallo tra gli anni '60 e '70 in spassosi momenti trascorsi in via Marco Polo, in un tratto di strada emblematico all'interno di un borgo periferico di Verona.La trama si sviluppa in ordine cronologico facilitando non solo la conoscenza della storia di vita del giovane "Spuma" ma anche la presa di contatto con un'epoca impossibile da rivivere.Questo testo romanzato rappresenta un modesto frammento di una fase storica, che rievoca e descrive come funzionavano le cose in quel periodo, con stili di vita semplici lontani dalle moderne tecnologie d'oggi.Un libro che può risultare interessante per chi desidera tuffarsi nuovamente in un incantevole passato o per coloro che invece intendono curiosare nello sconosciuto seducente fascino di un tempo che non esiste più.

"Vi propongo un gioco: facciamo finta di avere solo una notte, anzi una sola ora a testa, per raccontare un unico episodio vissuto in questi anni; uno di quelli che ti rimane dentro tutto la vita..."Il racconto si apre con la voce di Alice che a mano a mano che scorrono le pagine, passerà il testimone alle amiche, il tutto in una lunga notte, dove ognuna di loro svelerà un episodio importante e significativo vissuto negli ultimi 20 anni, in cui si sono perse di vista.E per tutta la durata del romanzo sembrerà di correre in una staffetta, dove Alice e le sue amiche si passeranno il testimone, ammettendo le proprie paure, i propri sogni infranti, i desideri e gli amori consumati, ma il tutto senza il bisogno di nascondersi dietro falsi moralismi o peggio nell'estenuante ricerca di trovare una motivazione.Sei storie di donne, raccontate da donne che non hanno timore ad ammettere le loro scelte, discutibile e a volte sbagliate, ma fatte col cuore.Ora, dopo un'intensa e lunga notte di narrazione, Alice e le sue amiche, sono pronte ad accogliere il nuovo giorno e la loro ritrovata libertà.

Serve una forza che non crediamo di possedere per accettare la sofferenza senza farsene determinare e per attraversare la propria oscurità senza esserne inghiottiti. Serve tempo alla bellezza. Un coro di donne mi urla dentro e mi compone come un puzzle. O come una matrioska. Ma sono tutte donne SaturniE: inquiete, arrabbiate ed in rivolta. Ho Saturno ovunque e contro tutti.

Una penna generosa, quella di Oreste Montano. Generosa, coraggiosa e vera. Con questo nuovo libro idealmente prosegue il racconto avviato qualche anno fa (per la precisione con la pubblicazione di Percorso oncologico), attraverso il quale condivide con i suoi lettori la battaglia intrapresa contro la malattia. L'ottimismo dell'autore è il motore che muove ogni passo, la fiducia nei medici la leva su cui farsi forza per superare ostacoli e imprevisti, l'amore dei suoi cari il carburante che alimenta la speranza. Sono pagine dense di pensieri profondi in cui immergersi, riflettere e riflettersi; ciascuno di noi infatti ha un nemico da combattere, un "ospite" indesiderato dentro o fuori di sé con il quale fare i conti ogni giorno ma è possibile, seguendo l'esempio dell'autore, sollevare lo sguardo oltre il male che ci affligge e contemplare la vita per quanto di bello ha da offrire.

Un viaggio introspettivo che attraversa una profonda meditazione interiore, partendo dall’amara decisione di non voler aiutare più nessuno, giungendo poi alla redenzione dell’anima. Dal mondo aziendale della logistica alla preparazione per un concorso della scuola superiore, si intrecciano storie di perfetti sconosciuti che restano irrimediabilmente legati dalla forza delle emozioni e della solidarietà condivisa.

«Nel romanzo di Leroy le anime dei giusti seguono un flusso musicale, una linea melodica con regole e note diverse da quelle umane, esprimendosi in un linguaggio asemantico, che comunica solo la legge dell’amore. Spogliata di tutte le parti dottrinali e filosofiche, l’idea del Paradiso dantesco appare improvvisamente plausibile, proponibile anche ai lettori più disincantati.» (dalla prefazione del traduttore Sauro Albisani)

L’architettura funeraria ha da sempre attratto il giovane Ulrich, un costante desiderio di trovarsi in prossimità di queste città dei morti lo spinge ad avventurarsi in cerca di nomi, fotografie, date, epigrafi per imprimere nel suo animo la memoria di quelle vite disperse. Da quando sua madre è mancata, la morte è divenuta per lui ossessione, continua ricerca della presenza del defunto, idealizzazione. Il suo progetto di tesi si relaziona all’intima necessità di trovare un canale di comunicazione con i trapassati, un congiungimento tra cielo e terra attraverso una nuova estetica del monumento funebre.