Politica e governo
Il manifesto del Partito Comunista
Karl Marx, Friedrich Engels
Libro: Libro in brossura
editore: All Around
anno edizione: 2025
pagine: 56
Il Manifesto del Partito Comunista fu scritto nel 1848 e doveva, nelle intenzioni degli autori, essere tradotto e diffuso tra i lavoratori di tutta Europa. La traduzione italiana di Pompeo Bettini del 1892 è la prima traduzione ufficiale del Manifesto, che in Italia era conosciuto a partire dal 1874. La traduzione di Pompeo Bettini, del 1892, apparve sul periodico "Lotta di classe" e fu rivista da Filippo Turati e Anna Kuliscioff. Fu ripubblicata in brossura nel 1893, preceduta dalle prefazioni delle edizioni del 1872, 1883 e 1890, più un testo chiesto da Turati a Engels, intitolato "Al lettore italiano". Appare su Critica Sociale nel 1896.
Italian lobbying: rappresentare gli interessi nazionali a Bruxelles. Le relazioni nello spazio di coordinamento italiano
Edoardo Amato
Libro: Libro in brossura
editore: Pisa University Press
anno edizione: 2025
pagine: 176
Complessità e competizione caratterizzano sempre di più il processo decisionale europeo. Gli Stati membri esercitano un ruolo chiave, ma condividono la capacità di incidere con diversi attori, interni ed esterni. Il concetto di Spazio Nazionale di Coordinamento descrive un'area di intermediazione per proteggere gli interessi nazionali, attraverso pratiche di coordinamento informali e network flessibili. Questo libro esamina il ruolo degli attori italiani a Bruxelles, approfondendo le relazioni che i gruppi di interesse nazionali intrecciano con i decisori istituzionali, sfruttando la nazionalità comune per consolidare influenze e migliorare la cooperazione nelle politiche europee.
Il ragazzo che non doveva morire. L’omicidio Ramelli e cinquant’anni di ferite
Federica Venni
Libro: Libro in brossura
editore: Castelvecchi
anno edizione: 2025
pagine: 128
Milano, 13 marzo 1975. Uno studente diciottenne, militante dell’organizzazione giovanile dell’MSI, viene aggredito sotto casa da un gruppo di giovani di Avanguardia Operaia: morirà quarantasette giorni dopo. A cinquant’anni di distanza, il brutale assassinio di Sergio Ramelli è uno dei simboli degli Anni di Piombo, e ancora divide. Una frattura che si alimenta nei dibattiti politici, sui giornali, nei cortei: anzi, oggi il vecchio schema dei “rossi contro i neri”, dei morti “più morti degli altri”, torna a riproporsi con forza, e ogni ricorrenza è un pretesto per risalire sulle barricate. Con gli articoli del tempo, gli atti del processo e le testimonianze inedite dei protagonisti di allora, Federica Venni ricostruisce un’intera stagione della storia d’Italia, già così remota eppure mai superata: ricordarsene significa non dare per scontata la fine della violenza politica e fare in modo che non si ripeta. Allora Sergio Ramelli potrà smettere di essere un’icona fascista e tornare un ragazzo come tanti nella Milano degli anni Settanta; e la sua vicenda sarà testimonianza che di fronte al Male non c’è ideologia che tenga, ma semmai lo spazio per decidere secondo coscienza. Con una nota di Giuseppe Sala.
Senza perché. La traiettoria destituente di una politica delle rivolte
Michele Garau
Libro: Libro in brossura
editore: Accademia University Press
anno edizione: 2025
pagine: 432
Il libro è una genealogia filosofica e storica dei mutamenti della critica anticapitalista avvenuti negli ultimi decenni. Il lavoro ruota attorno a pochi assi tematici ed autori, cercando di spiegare i nuovi registri delle politiche di trasformazione sociale e conflitto. Questi assi sono l'indagine sul fenomeno delle rivolte, il nodo della temporalità storica e la nozione filosofica di "potenza destituente". Il lavoro si struttura secondo una stratificazione al contempo tematica e disciplinare. Una prima parte è dedicata a ricostruire un repertorio di correnti, interpretazioni e traiettorie politiche, emerse a partire dagli anni '60, che si caratterizzano su scala internazionale per aver anticipato alcuni nodi centrali nella crisi del movimento operaio e del socialismo, in quanto eredità programmatica ed impianto analitico. Vengono quindi approfonditi contribuiti come quelli della rivista «Invariance», di Giorgio Cesarano, di Karl-Heinz Roth o di Nicola Massimo De Feo, che individuano nella divisione originaria dell'«altro movimento operaio» una chiave per comprendere il presente. L'ultima parte del lavoro si sofferma sul nesso filosofico tra la categoria moderna di «rivoluzione» e alcune piste del pensiero post-metafisico. La domanda centrale è come ripensare una trasformazione radicale della società oltre l'esaurimento non solo dei modelli classici di transizione, ma oltre la crisi delle categorie di soggetto, universale, fondazione.
Pornocrazia. Imbrogli, mistificazioni, truffe e plagi della democrazia
Adriano Segatori
Libro
editore: Heimat GO
anno edizione: 2025
Il mondo multipolare. Dall'idea alla realtà
Aleksandr Dugin
Libro
editore: AGA Editrice (Cusano Milanino)
anno edizione: 2025
pagine: 550
La complessità di questo lavoro di Aleksandr Dugin apre molteplici scenari, tanto in ordine alle questioni geopolitiche e geostrategiche del passato e in corso, quanto alla soluzione proposta per porre rimedio allo scontro fra Civiltà, creato dall’aggressionismo imperialista del cosiddetto Occidente. Disintegratosi il duopolio sovietico-americano nato dalla Conferenza di Yalta, gli USA hanno intensificato i loro sforzi (dal 1991 a oggi).
Piccolo manuale antifascista. Argomenti e pratiche di resistenza democratica
Libro: Libro in brossura
editore: Edizioni Clichy
anno edizione: 2025
pagine: 128
Un piccolo libro che si propone come un utile vademecum per affrontare questi tempi e si rivolge a chi ha a cuore la libertà e la democrazia. Venti temi che la destra sta manipolando per costruire una nuova narrazione di sé e della storia italiana e mondiale, declinati secondo due direttrici, «cosa dicono» e «cosa pensano», a cui si contrappongono due direttrici contrarie, «che cosa si può rispondere» e «che cosa si può fare», per smontarne il meccanismo ermeneutico e proporre pratiche quotidiane relative a un’etica minima e decente di rispetto e di confronto umano. Senza ricorrere agli schemi novecenteschi del fascismo e dell’antifascismo, in questo piccolo manuale si propongono un «sentimento» e un pensiero che possono rappresentare un nuovo antifascismo possibile o forse indispensabile, quello che contrappone alla violenza e al ritorno indietro un progresso etico, politico, sociale, di crescita tutti insieme.
Il caso Georges Ibrahim Abdallah
Saïd Bouamama
Libro: Libro in brossura
editore: Pgreco
anno edizione: 2025
pagine: 142
Il libro è uno studio analitico della figura di Georges Ibrahim Abdallah e della sua lotta in favore di una Palestina libera e di un Libano non più oggetto delle aggressioni israeliane e delle ingerenze occidentali. L’autore ripercorre la vicenda umana e politica di Abdallah intrecciandola con la lotta del popolo palestinese e con gli sviluppi della guerra civile libanese. Fornisce inoltre una lunga cronaca giudiziaria dei fatti che portarono alla condanna dell’attivista libanese, una griglia di analisi della giustizia francese e della fabbrica mediatica che ne hanno costruito strumentalmente la colpevolezza, nonché delle pressioni politiche che non ne hanno permesso la liberazione nonostante risultasse scarcerabile da più di vent’anni. Il volume è una traduzione di un testo pubblicato per la prima volta in Francia nel 2021 – senza la prefazione e la postfazione dell’edizione francese – ma con un’introduzione scritta da Giacomo Marchetti.
La Russia eterna. Le origini del conservatorismo post-sovietico
Luca Gori
Libro: Libro in brossura
editore: Luiss University Press
anno edizione: 2025
pagine: 240
L' attacco russo all'Ucraina non è semplicemente la "guerra di Putin". Non nasce, cioè, dalla decisione isolata di un autocrate, ma dalla cultura strategica di un impero, dalla forza ideologica di un pensiero e dalla psicologia collettiva di un popolo. La Russia è infatti diventata da tempo la patria del conservatorismo: dopo la caduta del muro di Berlino e l'insuccesso dell'esperienza liberale di El'cin, Mosca ha scelto di perseguire una sua originalità, distinta dall'Occidente, intraprendendo un percorso di sviluppo ispirato alla sua unicità storico-culturale e libero dalla necessità di imitare modelli esterni di modernizzazione. Il discorso politico di Vladimir Putin ha promosso i valori della "Russia eterna", raccontata come Stato-civiltà dotato di un'autonoma dimensione geopolitica. Questo libro, analizzando i concetti fondanti del nuovo conservatorismo russo e il pensiero degli intellettuali che lo hanno ispirato, ricostruisce la parabola attraverso cui la nuova ideologia è diventata cultura politica dominante, fornendo il contesto di idee in cui è maturata la decisione di invadere l'Ucraina. L'autore traccia anche gli scenari futuri che il conservatorismo russo potrà generare: se, superato il conflitto in Ucraina, l'Occidente vorrà ricostruire un rapporto prevedibile con la "Russia eterna", dovrà mostrarsi realista e pragmatico, puntando non ad appianare una divergenza di valori e interessi che continuerà ad esistere, ma a fissare i parametri minimi di una coesistenza pacifica che scongiurino gli scenari di conflitto con cui oggi ci confrontiamo.
Guerra nucleare. Uno scenario
Annie Jacobsen
Libro: Libro rilegato
editore: Mondadori
anno edizione: 2025
pagine: 396
«A partire dagli anni Cinquanta del Novecento, gli Stati Uniti hanno speso migliaia di miliardi di dollari per prepararsi a una guerra nucleare, perfezionando al tempo stesso protocolli dettagliati in grado di mantenere in vita il governo anche nell'eventualità di un apocalittico olocausto nucleare con centinaia di milioni di vittime americane.» In questo libro, per la prima volta e con sconvolgente precisione, la giornalista Annie Jacobsen, finalista al premio Pulitzer, descrive i 72 minuti che seguirebbero il lancio di un missile balistico contro gli Stati Uniti. Basato su decine di documenti, alcuni dei quali recentemente desecretati, e interviste esclusive a consiglieri presidenziali, membri del governo, ingegneri esperti di armi nucleari, scienziati, militari, piloti, operatori specializzati, agenti dei servizi segreti, specialisti nella gestione delle emergenze, esperti di intelligence, funzionari pubblici e altri ancora, "Guerra nucleare" è la ricostruzione adrenalinica e angosciante di quel che accadrebbe se d'un tratto venisse meno la dottrina della deterrenza - quella per cui ogni potenza s'impegna a non usare i propri ordigni nucleari a meno di non essere costretta a farlo -, e tutte le procedure, le regole e le convenzioni internazionali messe a punto in decenni non valessero più nulla. Jacobsen svela i protocolli segreti che guidano le decisioni più critiche in caso di attacco, mostrando minuto per minuto la catena di comando, le risposte automatiche, i meccanismi di difesa. È possibile che la guerra nucleare ipotizzata da Jacobsen inizi domani. O anche oggi. Se così fosse, «il mondo potrebbe finire in un paio d'ore». Lo scenario descritto in queste pagine è la conferma della terrificante previsione di Nikita Chrušcëv, per il quale, alla fine di un confronto nucleare, «i sopravvissuti invidieranno i morti».
L'Italia dei conservatori. Storia del conservatorismo italiano dall'antica Roma al governo Meloni
Francesco Giubilei
Libro: Libro in brossura
editore: Giubilei Regnani
anno edizione: 2025
pagine: 518
Confuso con il reazionario o con il liberale, il conservatore viene associato al mondo anglosassone, eppure esiste un'importante tradizione di conservatorismo italiano con una propria identità. Francesco Giubilei traccia la storia del conservatorismo italiano individuandone la genesi già nell'antica Roma e riscontrando nel cattolicesimo, nel Medioevo, nell'esperienza della Serenissima e nel contrasto alle derive giacobine della Rivoluzione francese i suoi tratti salienti. Da Catone il Censore e Cicerone a Giambattista Vico, da Vincenzo Cuoco e Giacomo Leopardi fino a Giuseppe Prezzolini arrivando a Leo Longanesi e Indro Montanelli, l'autore individua le figure ascrivibili a una tradizione di conservatorismo italiano e si sofferma sulle cause della mancanza nel Novecento di un grande partito conservatore italiano arrivando, infine, alla nascita del governo guidato da Giorgia Meloni, il primo Presidente del Consiglio a definirsi conservatore.